Il procedimento, in fase di udienza preliminare, è a carico di Giuseppe Mussari, ex presidente di Mps, Antonio Vigni, ex direttore generale della stessa banca, Gianluca Baldassarri, ex capo dell’area finanza del gruppo bancario, l’ex ceo di Nomura International, Sadeq Sayeed, l’allora capo trader di Nomura in Europa, Raffaele Ricci, e la stessa Mps in virtù della legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Le accuse nei loro confronti sono falso in bilancio (in merito ai conti 2009 approvati nel 2010) e manipolazione del mercato.
Nel dettaglio, la Fondazione Mps si è costituita solo nei confronti di Baldassarri e degli ex manager di Nomura e non contro Mussari e Vigni, in quanto nei loro confronti sono state già avviate delle cause civili presso il tribunale di Firenze. Per quanto riguarda Mps, nuova gestione, si è costituita contro i suoi ex manager Mussari, Vigni e Baldassarri e non contro gli ex dirigenti di Nomura, in virtù dell’accordo per la chiusura del derivato Alexandria, definita il 23 settembre scorso.
L’inchiesta arrivata davanti al Gup Cristofano era stata avviata a Siena per poi essere trasmessa a Milano per competenza territoriale e riguarda il bilancio 2009 di Mps, approvato nell’aprile 2010, nel quale – stando ai pm Giordano Baggio, Stefano Civardi e Mauro Clerici – sono stati occultati circa 300 milioni di euro di perdite provocate dalla ristrutturazione del derivato Alexandria. Per i pm, gli indagati per cui e’ stato chiesto il rinvio a giudizio “agendo in concorso quanto meno tra loro con l’intenzione di ingannare i soci e il pubblico per conseguire per sè e per gli altri un ingiusto profitto”, avrebbero esposto fatti non veritieri o omesso dati su Mps, causando alla banca senese “un danno patrimoniale di rilevante entità”. Si tornerà in aula per continuare l’udienza preliminare il 18 gennaio 2016.
Il giudice Cristofano ha accolto la maggior parte delle richieste di costituzione di parte civile, escludendo solo quelle di pochi azionisti di Mps, soprattutto per motivi formali, e quelli delle due associazioni Federconsumatori e Codici associazione consumatori. Sono state accolte, invece, le richieste delle altre associazioni come Codacons, Adusbef, Movimento consumatori e UnionNazionale consumatori. Per quanto riguarda la Banca d’Italia, l’istituto di via Nazionale era stato indicato dai magistrati parte offesa in questo procedimento, tuttavia, i legali che lo rappresentano non si sono costituiti parte civile. Degli oltre 500 piccoli risparmiatori che si sono costituiti nel procedimento, circa 400 sono rappresentati dal Siti, il sindacato italiano per la tutela dell’investimento e del risparmio.
Il Gup nella lunga ordinanza che ha letto in aula questo pomeriggio ha anche escluso le richieste di costituzione di parte civile nei confronti degli enti, in quanto non è una facoltà prevista dalla legge, fermo restando che Mps e Nomura possono essere comunque citati come responsabili civili. Oltre a questo procedimento, arrivato in udienza preliminare, sono ancora aperte in procura a Milano le indagini sul derivato Santorini e sull’acquisizione di Antonveneta, anche queste trasferite da Siena per competenza territoriale.