Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta ordinaria dalle ore 9 di oggi, giovedì 26 novembre, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:
12) APPROVATO IL REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI AGEVOLAZIONI TRIBUTARIE PER NUOVE IMPRESE DI QUALITA’ NEL CENTRO STORICO
Il testo del regolamento è stato presentato all’aula dal vice sindaco Fulvio Mancuso
Il Consiglio comunale ha approvato il Regolamento per la concessione di agevolazioni tributarie a favore di imprese che intraprendono nuove attività nel centro storico. Il testo, presentato all’aula dal vice sindaco Fulvio Mancuso, costituisce una misura condivisa con le associazioni di categoria e predisposta al fine di incentivare la creazione di nuove attività e innalzare la qualità del tessuto produttivo e commerciale della città murata. L’obiettivo del regolamento, inoltre, è quello di rivitalizzare il centro storico cittadino, sostenendo una politica di sviluppo dell’artigianato di qualità e del commercio dei prodotti agroalimentari di filiera corta e di qualità, attraverso azioni condivise e finalizzate a tutelare la vivibilità cittadina.
Gli interessati, in possesso dei requisiti richiesti dal provvedimento, che potranno fare apposita domanda al Comune, dovranno svolgere attività economiche in settori ben definiti: artigianato di qualità; fornitura di servizi per la fruizione di beni culturali, mobilità sostenibile e ambiente; commercio al dettaglio di prodotti certificati biologici, DOP e IGP del settore agroalimentare toscano con prevalenza delle produzioni della provincia di Siena; somministrazione al pubblico di alimenti e bevande biologici, DOP e IGP, con prevalenza di prodotti di origine del nostro territorio provinciale.
La concessione dei benefici, per i primi tre anni di attività e per un massimo di 3mila euro annui, e, quindi, per un totale nel triennio di 9mila euro, riguarda l’esenzione dalla TARI per il servizio rifiuti, dalla COSAP (canone di occupazione di suolo pubblico), dall’imposta comunale sulla pubblicità e dal diritto sulle pubbliche affissioni.
Il Regolamento – che entrerà in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione all’Albo Pretorio – è stato approvato con il voto della maggioranza a cui si sono aggiunti i voti di Michele Pinassi e Mauro Aurigi (MoVimento 5 Stelle Siena), che hanno presentato un emendamento, approvato dall’aula all’unanimità, che prevede che i beneficiari delle agevolazioni non potranno istallare nei propri esercizi apparecchiature per videolotterie, slot machines e altri giochi d‘azzardo. Da parte dell’Amministrazione sarà data adeguata pubblicità dell’elenco dei beneficiari e, sempre il Comune, annualmente fornirà informazioni e dati sull’esito dell’iniziativa.
11) UNA PICCOLA RIVOLUZIONE DIDATTICA ED EDUCATIVA PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DEL PESO DEGLI ZAINI SCOLASTICI
L’assessore all’Istruzione, Tiziana Tarquini, ha risposto a un’interrogazione di Gianni Porcellotti
Attenzione e sensibilità nei confronti della questione del peso degli zainetti scolastici cui devono farsi quotidianamente carico gli alunni. Con un’interrogazione presentata nella seduta consiliare, Gianni Porcellotti (PD) ha evidenziato i rischi per la salute degli studenti, in particolare per la colonna vertebrale, derivanti dagli eccessivi carichi del materiale scolastico.
Il consigliere ha fatto riferimento al documento congiunto redatto nel 2009 a livello ministeriale e inviato agli assessorati regionali e ai dirigenti scolastici, in cui viene stabilito “che il peso complessivo dello zaino non deve superare il 10-15% del peso corporeo dell’alunno che lo porta e come sia necessaria un’educazione alla salute e ai corretti stili di vita che contempli, anche da parte dei docenti, l’aspetto organizzativo della didattica”.
Porcellotti ha aggiunto che la Regione Toscana, con un investimento di 50mila euro annui, sta sostenendo un percorso educativo e didattico d’avanguardia, denominato “100 Scuole senza zaino in Toscana”, al quale hanno già aderito molti istituti. “Un progetto finalizzato non solo ad alleggerire i pesi degli zaini attraverso diverse modalità organizzative e didattiche – ha sostenuto il consigliere – ma anche a trasformare l’ambiente scolastico in una comunità accogliente in grado di stimolare la creatività dei bambini”.
Il consigliere ha quindi chiesto di conoscere “se hanno aderito al progetto anche gli istituti senesi, o se comunque vi sia, da parte degli stessi, una dimostrazione di sensibilità sul tema degli zainetti pesanti”, sollecitando il Comune a farsi promotore di iniziative volte a migliorare la problematica evidenziata.
La risposta dell’assessore all’Istruzione, Tiziana Tarquini, è stata molto articolata. Innanzitutto, l’assessore ha elogiato le finalità del progetto regionale, “di cui continueremo a sollecitare l’adozione da parte delle nostre scuole, ma che presuppone un netto cambio di paradigma rispetto al sistema scolastico canonico in termini di supporti per lo studio, materiali, formazione di docenti e ridefinizione funzionale di spazi e arredi”.
Tarquini ha quindi fornito il quadro delle scuole senesi per dimostrare come la questione del peso degli zainetti sia stata affrontata con diversi approcci: “Il comprensivo Mattioli-Tozzi adotta testi scolastici in volumi separati e un orario settimanale fisso, cercando al contempo di responsabilizzare i ragazzi affinché trasportino solo il materiale necessario alle lezioni. I docenti della scuola secondaria hanno optato, da tempo, per le cosiddette “edizioni piuma”, ovvero volumi fascicolati anziché tomi unici. Alcuni docenti del Cecco Angiolieri hanno partecipato al corso “A scuola senza zaino” e nel prossimo POF triennale sarà inclusa una formazione specifica su tale aspetto; talvolta è incentivata la condivisione dei libri di testo tra compagni di banco e vi è, inoltre, una classe 2.0 che prevede l’uso di strumenti informatici al posto del cartaceo. Approccio analogo a quello dell’istituto comprensivo Mattioli, dove il ricorso ad attrezzature informatiche permette di ovviare ai testi in uso che vengono utilizzati soltanto per i compiti a casa. Nella primaria dell’istituto comprensivo Jacopo della Quercia sono stati predisposti armadietti nei quali gli alunni possono lasciare il materiale che non serve a casa”.
“La dirigente dello Jacopo della Quercia – ha aggiunto l’assessore – ha valutato la possibilità di aderire al progetto “100 scuole senza zaino in Toscana”, pur riconoscendone la portata rivoluzionaria in termini di organizzazione degli spazi e metodologie didattiche. Al San Bernardino, invece, i bambini della primaria lasciano i libri a scuola, in appositi spazi, mentre per la secondaria gli insegnanti stimolano l’uso condiviso dei libri di testo”.
“In forma più diretta – ha concluso Tarquini – siamo intervenuti nella questione del peso degli zaini nei confronti dei due istituti comprensivi con i quali abbiamo attivato il progetto “Piedibus”, sollecitando i dirigenti scolastici a far lasciare i libri dei bambini a scuola per tutta la settimana”.
Porcellotti, che si è dichiarato soddisfatto per la completezza della risposta dell’assessore, ha comunque esternato amarezza per le difformità riscontrate a livello dei vari istituti e anche tra insegnanti della stessa scuola. “Si tratta di affrontare tutti insieme questa piccola rivoluzione in termini didattici ed educativi – ha concluso il consigliere – combattendo le dinamiche commerciali del mercato dei libri e dotando le aule di armadietti che possano accogliere i materiali degli alunni, così da non dover costringere i genitori all’acquisto di zaini che sembrano più funzionali ma che in realtà sono costosi e non simmetrici per il trasporto del peso”.
10) IL SINDACO RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE ORALE URGENTE SU GSK PRESENTATA DA STADERINI, CORSI, NERI E GIORDANO
“Agiremo, lo stiamo già facendo, per scongiurare la perdita di posti di lavoro”
Dall’articolo stampa uscito nei giorni scorsi sul rischio per 100 posti di lavoro alla GSK, l’interrogazione orale urgente presentata questo pomeriggio da Pietro Staderini, Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra), Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce).
Andrea Corsi nel riportare quanto appreso dalla stampa “circa un paventato disinvestimento da parte di GSK nei siti di Rosia e Siena, visto che in un’ottica di strategia globale GSK, Vaccini Global, ha intenzione di risparmiare 400 milioni di sterline (circa 605 milioni di euro) con una conseguente riduzione di personale”, ha chiesto “quali azioni, per quanto di competenza dell’Amministrazione, saranno messe in atto per scongiurare ricadute negative sui livelli occupazionali che creerebbero ulteriori danni al tessuto socio-economico cittadino”.
Il sindaco Bruno Valentini, nell’informare che ad ora non è in possesso di nessuna informazione concreta sui programmi futuri della multinazionale, ha riportato all’assise il clima positivo riscontrato durante un recente convegno, organizzato da Farmindustria nello stabilimento di Rosia, per il consolidarsi dell’investimento effettuato nel nostro territorio per lo sviluppo del settore vaccini.
“Un clima positivo – ha detto il primo cittadino – anche negli interventi di tutte e tre le sigle sindacali nazionali presenti all’appuntamento, durante il quale il responsabile GSK a livello italiano ha annunciato investimenti per circa un miliardo di euro per tutti gli stabilimenti in Italia, e visto che circa il 60% della presenza in Italia della multinazionale è fra Sovicille e Siena, è immaginabile che altrettanta percentuale possa incidere anche sulle attività che vengono effettuate a Siena e sugli stabilimenti di confezionamento e produzione a Rosia. In quell’occasione non furono esternati impegni a breve sull’occupazione e parlando informalmente con i sindacalisti, questi, anticiparono qualche preoccupazione sul mantenimento dell’occupazione, anche in relazione a quanto avvenuto in altre vicende di fusione, o cessione aziendale, al verificarsi di duplicazione di servizi”.
“Pur non disponendo di notizie certe è, comunque, opportuno convocare un incontro fra amministratori locali, consiglieri regionali, parlamentari della nostra Provincia e rappresentanze sindacali per fare il punto e chiedere un confronto con la direzione italiana di GSK, anche se le grandi strategie vengono probabilmente decise altrove”.
Nel ricordare l’intenzione dell’azienda di aggiungere ai centri di ricerca in Belgio e Stati Uniti anche Siena con progettualità autonoma, Valentini ha ribadito l’impegno per un confronto con la multinazionale, perché se le recenti voci stampa fossero confermate sarebbero gravi le conseguenze per una parte delle persone che vi lavorano. Si tratta, comunque, di un settore strategico, anche per la connessione con il sistema formativo e universitario locale. In sintesi creare le professionalità richieste da questi specifici settori. “Un’opportunità – per Valentini – per creare un’occupazione che il sistema bancario non può più garantire come nel passato”. “Agiremo, lo stiamo già facendo, perché non c’è solo il problema della perdita di posti di lavoro, ma anche perché ogni figura di alta professionalità in meno riduce le potenzialità di un distretto nel quale la rete di competenze, ricerca scientifica e industriale, opportunità imprenditoriali costituisce un grande attrattore di nuove imprese e di nuovi investimenti”.
Il Consigliere Andrea Corsi, nel dichiararsi “alquanto insoddisfatto, perché alcuni posti di lavoro si sono già persi, come è accaduto per alcuni ricercatori il cui contratto non è stato rinnovato, e come altri si trovino già a rischio”, a “rimarcato la gravità della situazione, soprattutto per il settore ricerca, cervello dell’azienda, e la necessità di affrontare il problema con tempestività”.
9) LA CONTROVERSA TRA IL COMUNE E I SUOI DIPENDENTI NELL’INTERROGAZIONE URGENTE ILLUSTRATA DA SIMONE VIGNI
Essendo prossima all’esame del giudice che domani ha convocato le parti, la controversia tra il Comune e i suoi dipendenti inerente la messa in mora cautelativa per impedire la possibile prescrizione di quanto contestato in sede ispettiva, è stata al centro dell’interrogazione orale urgente presentata, questo pomeriggio, dai consiglieri PD Simone Vigni, Carolina Persi, Massimiliano Bruttini, Giulia Periccioli e Rita Petti.
Vigni “nel riconfermare piena solidarietà a tutti i dipendenti” ha chiesto “informazioni aggiornate sulla questione ancora in corso”.
L’assessore al personale Mauro Balani, nel riconoscere le preoccupazioni generate dalla verifica amministrativo-contabile del 2013, ha ripercorso, in sintesi, i vari passaggi che hanno interessato l’Amministrazione comunale e, di conseguenza, i suoi dipendenti, dirigenti ed assessori, fino alle due comunicazioni arrivate recentemente. Quella del MEF (Ministero Economia e Finanza), dello scorso agosto, dove si ritengono superate le irregolarità grazie agli interventi correttivi già conclusi o avviati dall’Ente, come il piano di riduzione degli organici in base ai requisiti pre-Fornero e l’eliminazione di tutte le indennità atipiche. La seconda inviata, nel settembre, dal Magistrato della Corte dei Conti alla Ragioneria Generale dello Stato e nella quale è stata comunicata l’archiviazione della sentenza.
“Abbiamo fondato ottimismo – ha detto Balani – che si possa ricevere da parte del MEF, da cui è partita tutta la vicenda, un positivo atto conclusivo. Da tener presente che non siamo di fronte ad un ravvedimento sui contenuti dell’accertamento, bensì alla positiva valutazione delle azioni, concluse e in progresso, intraprese dall’Amministrazione”. “L’auspicio – ha concluso – è di arrivare, quanto prima, ad una risoluzione definitiva con la possibile revoca della messa in mora, anche se ad onor del vero non esiste, in merito, una giurisprudenza univoca. Il tempo a disposizione non ha consentito accordi con il personale che non agisce collettivamente, ma attraverso procure individuali.
La volontà politica è quella di ricomporre la divergenza, in un quadro di legittimità ma nei tempi quanto più rapidi,consapevoli di come il clima più sereno può, indubbiamente, rappresentare un valore imprescindibile per garantire una positiva azione dei dipendenti rispetto le legittime aspettative della città. A testimonianza di questo la recente condivisione con le Organizzazioni sindacali sulla chiusura del fondo di produttività per l’anno 2015, oltre all’individuazione di alcuni punti per l’accordo relativo al triennio 2016/18″.
Il consigliere Simone Vigni, nel dichiararsi soddisfatto per la risposta ottenuta, dalla quale è emerso il lavoro svolto dall’Amministrazione per sanare la questione, ha rimarcato come “i dipendi comunali e il rispetto della loro dignità di persone e lavoratori rappresentino un valore fondamentale per il buon funzionamento dell’agire amministrativo. La chiusura di questa controversia sarà a vantaggio di tutta la comunità”.
8) L’INCENERITORE DI SCARLINO E LE POLITICHE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
L’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, ha risposto a un’interrogazione di Giuseppe Giordano
La situazione della Scarlino Energia, società controllata al 25% da Sienambiente, a sua volta partecipata dal Comune di Siena, ha costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta odierna da Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) e sottoscritta anche dal collega di gruppo Eugenio Neri, da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, SsM, RC), Luciano Cortonesi e Massimo Bianchini (Nero su Bianco), Andrea Corsi e Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra).
Giordano ha richiamato “le gravi difficoltà finanziarie in cui versa la società, la quale risulta insolvente per oltre 60 milioni di euro a seguito di ripetuti bilanci di esercizio negativi; tant’è che, per evitare il fallimento, era già stato tentato un risanamento presso la sezione dedicata del Tribunale di Grosseto”. Il consigliere, prendendo spunto da quanto sottoscritto dall’ingegner Annino, ex dirigente apicale della società Ansaldo Impianti, ha offerto anche alcune valutazioni di natura tecnica: “L’inceneritore di Scarlino non ha caratteristiche tali da essere economicamente valido, né può disporre di tutti gli impianti previsti per legge. Inoltre, nel biennio 2013/14, l’impianto ha smaltito solo il 25% dei rifiuti e trasmesso in rete solo il 6% dell’energia elettrica del proprio potenziale. A tutto ciò si aggiunge, come dimostrato dall’avvocato Fazzi in sede d’inchiesta pubblica del procedimento di VIA, che tra il 1° gennaio 2013 al 30 maggio 2014 l’inceneritore ha registrato ben 135 interruzioni tecniche”.
Al quadro tecnico, Giordano ha contrapposto “l’interesse dimostrato dal presidente del Consiglio direttivo dell’ATO rifiuti Toscana sud, nel luglio 2014, di cui sono stati messi a conoscenza anche i sindaci, per la co-gestione dell’impianto in convenzione. Una prospettiva che, se realizzata, porterebbe a una nuova società destinata a scaricare sui cittadini le perdite di bilancio della gestione dell’impianto, andando contro l’interesse pubblico in termini giuridici ed economico-ambientali”. Il consigliere ha terminato il proprio intervento richiamando “alcuni errori compiuti in passato dall’ATO 9, con il sovradimensionamento degli impianti delle Strillaie e la sovrastima delle condizioni di conferimento dei rifiuti indifferenziati, che hanno portato, nella nostra provincia, tariffe alte e percentuali di differenziata basse”.
Giordano ha quindi chiesto all’Amministrazione “se non ritenga utile promuovere, in sede di ATO, una verifica tecnica sulle reali capacità dell’inceneritore e una riflessione analitica sul grado di economicità dell’impianto; più in generale, se non appaia doveroso aprire un dibattito in seno al Consiglio perché l’assise possa riappropriarsi delle decisioni su temi così importanti per la vita dei cittadini”.
L’assessore all’Ambiente, Paolo Mazzini, ha risposto che “la pianificazione settoriale in materia di rifiuti, a partire dal Piano dei rifiuti della Provincia di Grosseto sino all’adottato Piano interprovinciale dell’Ambito Toscana Sud, e conseguentemente anche il vigente piano straordinario dell’Autorità ATO Toscana Sud, prevedono il trattamento del rifiuto indifferenziato prodotto nei Comuni di detta provincia, previa selezione con produzione di CDR/CSS (combustibile derivato da rifiuto/combustibile solido secondario, ndr) e conseguente avvio di tale sovvallo a mercato, senza prevedere soluzioni di privativa per il recupero energetico di tali quantità”.
“Ciò posto – ha aggiunto l’assessore – appare ovvio come nessuna congettura sia possibile in merito alla necessità di provvedere entro l’alveo della privativa pubblica a individuare una puntuale e specifica soluzione impiantistica, oltre che localizzativa, per il recupero energetico di CDR/CSS prodotto a partire dai rifiuti indifferenziati della provincia di Grosseto”.
Mazzini ha anche spiegato come, in un più ampio contesto “che non può che essere quello delle opzioni possibili sul mercato, debba invece collocarsi una generale considerazione sulla opportunità di avere la più ampia offerta di soluzioni che permettano di offrire, sempre in una logica esclusivamente di mercato, risultanze a ridotto impatto ambientale ed economico. In tale quadro, l’impianto di Scarlino può annoverarsi tra le potenziali soluzioni di interesse, ma sempre limitatamente alla possibilità di saper offrire condizioni di minori costi industriali e ambientali”.
“A riprova di tali presupposti – ha concluso l’assessore – vale la pena rilevare che la gestione dei flussi di CDR/CSS prodotti presso l’impianto di Strillaie è regolata dall’Autorità dei rifiuti attraverso un impegno del gestore SEI Toscana a individuare le soluzioni di mercato più idonee, fermo restando il valore di corrispettivo riconosciuto a base di gara e quindi garantito ad ATO Toscana. In sintesi, l’attuale modalità di pianificazione e di regolazione non determina nessuna relazione di dipendenza dell’Autorità dalla individuazione di specifiche modalità e luoghi di destinazione dei suddetti flussi a recupero energetico, siano essi l’impiantistica di Scarlino come di ogni altro sito dotato di impianti adeguati”.
Giordano ha definito la risposta “burocratica ed eccessivamente imperniata sulla questione delle competenze, mentre invece una società con un debito di 60 milioni di euro, partecipata da Sienambiente, una nostra partecipata, meriterebbe ben altre valutazioni sia di natura tecnica sia amministrativa, perché le inefficienze della Scarlino Energia si riflettono anche sui costi a carico dei cittadini. Invito pertanto l’Amministrazione a occuparsi politicamente delle incidenze di certe scelte per i cittadini: l’errore del passato è stato quello di puntare sugli inceneritori che producono economie solo per i rifiuti indifferenziati, non incentivando invece i processi di raccolta e di riciclo del differenziato. Le recenti affermazioni del sindaco di considerare antieconomici questi ultimi processi sono pericolose e fuorvianti”.
7) L’AGRICOLTURA PER LE START-UP DI GIOVANI E IMPRENDITORIA FEMMINILE
Il vicesindaco Mancuso in risposta all’interrogazione di Stefania Bufalini: “Abbiamo già censito i terreni incolti dei privati; stiamo valutando la possibilità di censire anche quelli comunali per inserirli nella Banca della Terra”
L’attività agricola come fonte di occupazione e reddito per i giovani è sempre più al centro del dibattito nel nostro Paese. E proprio la Regione Toscana, nell’ambito del progetto Giovanisì, ha promosso il ricambio generazionale con l’avviso pubblico “Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori” grazie ai fondi comunitari del Piano di Sviluppo Rurale 2015/2020. “Un invito – come ha illustrato, durante la sua interrogazione, la consigliera PD Stefania Bufalini – rivolto ai giovani, fra i 18 e i 40 anni non compiuti (nel caso di imprenditoria femminile non ci sono limiti di età), che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in forma singola o associata, quali società di persone, di capitale e cooperative di conduzione”.
Un’occasione significativa per incentivare la crescita occupazionale giovanile e femminile in un settore in grado di offrire concrete prospettive di crescita per le nostre eccellenze produttive. Per questo, la consigliera ha chiesto “se sia possibile utilizzare terreni incolti di proprietà comunale, affidandoli a coloro che sono interessati a usufruire dei finanziamenti messi a disposizione tramite il bando regionale e agevolando, così, la proliferazione di start-up di giovani imprenditori e imprenditoria femminile”.
La normativa regionale, come ha spiegato il vicesindaco Fulvio Mancuso, ha introdotto la disciplina per l’utilizzazione di terreni abbandonati o incolti da rendere disponibili all’imprenditoria privata, sia per un recupero produttivo sia per la prevenzione dei rischi derivanti dall’abbandono. “Con l’istituzione della Banca della Terra – ha detto il vicesindaco – il nostro Comune ha avviato, da tempo, le procedure per l’inserimento di questi terreni. Sono già state censite 1709 particelle catastali, delle quali solo 58 risultate incolte e 76 in attesa che trascorrano i 180 giorni di legge per la loro rimessa a coltura: cosa che sarà controllata con appositi sopralluoghi perché, in caso negativo, saranno inserite nella Banca”.
“In parallelo – ha aggiunto Mancuso – il censimento è stato allargato anche ad aree interne alle mura, non tanto per fini agricoli, bensì per incentivare i proprietari a un loro decoroso mantenimento. Per 15 di queste 33 particelle non sono pervenute dichiarazioni da parte dei proprietari, mentre gli altri 18 hanno dichiarato di metterle a coltura entro 180 giorni”.
Nella Banca della Terra confluiranno, quindi, 73 particelle, mentre le altre 94 dovranno essere controllate allo scadere dei 180 giorni dalla data della lettera di dichiarazione di intenti per la rimessa in coltura. La giunta ha già approvato e trasmesso l’elenco definitivo all’Ente Terre, che lo pubblicherà nella specifica sezione del sito dell’Agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura (ARTEA). Con questo strumento, chiunque fosse interessato a coltivare uno o più terreni presenti può fare domanda allegando un piano di sviluppo e, in caso di più domande per le stesse particelle, la priorità sarà data ai più giovani.
“Il bando regionale – ha proseguito il vicesindaco – al quale ha fatto riferimento la consigliera è finalizzato a favorire il ricambio generazionale, offrendo ai giovani un premio economico per l’avviamento dell’attività agricola e contributi agli investimenti per l’assestamento strutturale, l’ammodernamento delle strutture e le dotazioni aziendali. Non è necessario che venga dimostrato il possesso dei terreni al momento della domanda, che diventa, invece, obbligatorio entro il prossimo 9 marzo. Tra le varie possibilità, i giovani potranno attingere, con apposita domanda, anche ai terreni inseriti nella Banca della Terra, che entro quella data avrà recepito anche gli appezzamenti che si trovano nel territorio comunale. Per quanto riguarda la proprietà pubblica, stiamo valutando la possibilità di censire anche i nostri appezzamenti incolti per poterli inserire nella Banca, così da incentivare una nuova imprenditoria e start up giovanili”.
Bufalini si è dichiarata “soddisfatta per la risposta dettagliata ed esaustiva che dimostra che il percorso intrapreso dall’Amministrazione è quello giusto: adesso l’auspicio è che i nostri giovani possano cogliere al più presto le opportunità messe a disposizione dal bando regionale”.
6) SIENA RISCHIA DI PERDERE IL SUO STORICO PRIMATO NELLA SANITÀ?
La risposta del sindaco Bruno Valentini all’interrogazione presentata da Laura Sabatini nella seduta consiliare odierna
Sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (AOUS), Pierluigi Tosi, si è concentrato l’interesse dei consiglieri Laura Sabatini e Alessandro Trapassi (Siena Cambia), Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), Massimo Bianchini (Nero su Bianco), Pietro Staderini e Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra).
Sabatini, con un’interrogazione, ha chiesto informazioni in merito a quanto pubblicato su La Nazione lo scorso 27 settembre. In particolare, come ha sostenuto, “sul rischio di perdere il primato nella sanità e sulla inidoneità dell’attuale ospedale Santa Maria alle Scotte rispetto al nuovo modello regionale sanitario”.
Per questo, la consigliera ha chiesto “come mai e per quanto tempo rimarranno chiusi interi reparti di area critica e intensiva che rappresentano presidi indispensabili e impiegabili per il primato della sanità senese, come un’intera area del blocco operatorio detta Recovery Room, appena restaurata e con le attrezzature necessarie. Oppure, un intero blocco di 4 letti di terapia intensiva postoperatoria della Cardiologia chirurgica, che non solo impedisce l’espansione ma anche le attività quotidiane di questa branca di altissima specialità”.
Sabatini ha inoltre domandato “quali iniziative si intende porre in atto per migliorare il rapporto numerico tra degenti e infermieri, problema ben più di spessore di quello delle strutture murarie”; infine, “di quanti infermieri – ha concluso la consigliera – necessita l’AOUS per la ripresa a pieno regime delle attività cliniche; a quando la riapertura di numerosi reparti ora chiusi alla degenza o destinati ad altre attività; e se si intende ricollocare in servizio attivo il personale passato ad altre attività non direttamente connesse all’assistenza dei pazienti”.
Il sindaco Bruno Valentini, nel dar lettura della nota pervenuta dalla direzione generale dell’Azienda ospedaliera, ha informato che, per quanto concerne la Recovery Room e i letti di terapia intensiva, la direzione dell’AOUS, nel corso del 2016, intende procedere a un’analisi organizzativa complessiva del DAI cardio-toraco-vascolare, che comprenderà gli aspetti inerenti la gestione dei ricoveri di urgenza e programmati, la degenza preoperatoria, la programmazione degli accessi alle sale operatorie, il fabbisogno di letti di terapia intensiva e postoperatoria intensiva cardiochirurgica. “Proprio in quest’ottica – ha detto il primo cittadino – verrà rivalutata l’attuale gestione del comparto operatorio, il fabbisogno degli spazi necessari alla Recovey Room e il fabbisogno del personale per l’assistenza”.
Sulla carenza di personale, il sindaco ha fatto presente che, come comunicatogli, “sono state intraprese tutte le azioni necessarie a garantire la correttezza della presenza del personale addetto all’assistenza, fermi restando sia le difficoltà di reperimento sia i limiti di spesa, visto il rispetto al vincolo di -1,4% sulle spese del 2004, per le aziende sanitarie, sul numero di occupati e sul costo globale”.
“Non risulta – ha proseguito Valentini, sempre riportando i contenuti della nota dell’AOUS – che le attività cliniche non siano riprese a pieno regime dopo la pausa estiva; così come non risulta che vi sia personale dedicato all’assistenza non coinvolto direttamente in attività clinico-assistenziale organizzative. Negli ultimi due anni, parte dei dipendenti recuperati dalla riorganizzazione è stata utilizzata per un incremento delle ore di sala operatoria, soprattutto nel settore urgenza delle Chirurgie generali e dell’Ortopedia, dove esiste sempre una sala operatoria disponibile sulle 24 ore”.
“In generale – ha concluso il sindaco – le Scotte esprimono, da sempre, un’alta professionalità nel settore medico e delle eccellenze di specializzazione che meritano di essere mantenute e migliorate. Per questo, rivolgiamo un forte invito al dg dell’AOUS e al rettore dell’Università degli Studi affinché tali eccellenze vengano ulteriormente implementate. La richiesta di 17 milioni di euro di investimenti per il rifacimento strutturale delle sale deve, infatti, essere accompagnata da un’operazione di riqualificazione scientifica se vogliamo che l’ospedale e la città di Siena restino un punto di riferimento centrale anche nel nuovo contesto regionale sanitario”.
Sabatini ha apprezzato le conclusioni finali del sindaco, ma si è dichiarata “non soddisfatta della risposta fornita dal dg Tosi, in particolare per i quesiti sulla Recovery Room e sul suo mancato utilizzo che presuppone anche uno spreco di soldi pubblici. Non concordo neanche sul quadro fornito sulla dotazione di personale e sul turn over perché vari infermieri in estate non hanno neanche potuto godere delle ferie”.
“Manca un progetto per il futuro dell’AOUS – ha concluso la consigliera – che non può essere rappresentato solo dagli investimenti strutturali. Alle Scotte, vero e proprio modello di eccellenza, esistono grandi professionalità che rischiamo di perdere, e in sanità le specializzazioni importanti richiedono tempi lunghi di formazione e di affiancamento: elementi che mancano da troppo tempo, così come manca il turn over del personale. Ora, con l’applicazione della nuova normativa comunitaria relativa all’orario di lavoro, c’è l’ulteriore rischio di creare gravi disagi ai cittadini: è ora che tutte le istituzioni cittadine si impegnino se non vogliamo che i senesi debbano andare a curarsi altrove”.
5) IL SINDACO VALENTINI HA RISPOSTO A UN’INTERROGAZIONE DI PIETRO STADERINI SULLE INDENNITÀ DEGLI ASSESSORI
Nel corso del mandato sono pervenute due richieste di sospensione da parte dell’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli
Partendo dalla normativa sulla corresponsione delle indennità di funzione a favore degli assessori comunali, Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra) ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche dal collega di gruppo Andrea Corsi, da Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), Luciano Cortonesi e Massimo Bianchini (Nero su Bianco).
In particolare, Staderini, facendo riferimento ai casi di assenza prolungata dovuta a motivi extraistituzionali, o comunque diversi dalla malattia, ha chiesto “se l’indennità viene proporzionalmente ridotta” e “se, nel corso di questo mandato, si sono verificati situazioni del genere, specificando, in caso affermativo, i periodi e le eventuali decurtazioni”.
Come ha risposto il sindaco Bruno Valentini, da un punto di visa procedurale “il Servizio Personale riceve gli atti d’insediamento della Giunta insieme ai nominativi degli assessori, dei quali viene riportata la situazione lavorativa sia in relazione all’aspettativa dal proprio datore sia alla sua tipologia, pubblica o privata, e alla relativa contribuzione. Tali dati vengono evidentemente aggiornati”.
Il sindaco ha quindi spiegato come il Servizio provveda alla liquidazione mensile dell’indennità per tutta la durata del mandato e come non siano previsti controlli sulle presenze e l’operatività degli assessori, i quali non sono tenuti ad alcuna timbratura.
Valentini ha specificato come, nel corso dell’attuale mandato, “siano pervenute due richieste di sospensione dell’indennità da parte dell’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli: la prima per il mese di agosto 2014, la seconda per il periodo dal 9 settembre al 18 ottobre 2015”.
Staderini si è dichiarato soddisfatto della risposta del sindaco, ma ha definito “curiosa e preoccupante la totale mancanza di alcun tipo di controlli sull’attività della Giunta, a maggior ragione in quanto composta da soggetti che non sono stati eletti. Per questo, chiedo che venga valutata la possibilità di prevedere verifiche sull’attività e soprattutto sulle assenze non derivanti da impegni istituzionali degli assessori”.
4) LO STATO DI FINANZIAMENTO DELLA COSIDDETTA “LEGGE SALVACONTRADE” IN UN’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO SIENA RINASCE
Il sindaco Valentini: “A oggi non risultano essere previste modifiche al disposto normativo né alla relativa copertura finanziaria”
Qual è lo stato attuale della cosiddetta “legge salvacontrade”? Nella seduta consiliare odierna, Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce) hanno presentato un’interrogazione sulla legge n° 296/2006, la quale disciplina gli aspetti del trattamento fiscale delle associazioni e di quei soggetti, come le Contrade di Siena, che operano per la realizzazione di manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, legate agli usi e alle tradizioni delle comunità locali.
“Per quanto riguarda la nostra città – ha detto Neri durante l’illustrazione – la materia contempla le Contrade e le Società di Contrada, le quali vengono equiparate allo Stato e agli Enti Locali e, quindi, non sono tenute all’imposta sui redditi. Le stesse, nelle attività connesse alle finalità istituzionali, tra cui la partecipazione al Palio e i rapporti con i fantini, sono esentate dall’obbligo di effettuare le ritenute di acconto. Un successivo decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF, ndr) ha altresì esentato tali soggetti dall’obbligo della tenuta delle scritture contabili”.
Neri ha quindi chiesto “o stato di finanziamento e le prospettive future della legge in oggetto, ovvero se a livello governativo ne è garantita la copertura futura” e, “nel malaugurato caso di tagli alla spesa pubblica che interessino tali voci di spesa, quali sono gli scenari che si prospettano e cosa intenda fare l’Amministrazione”.
Il sindaco Bruno Valentini ha ricordato che la cosiddetta “legge salvacontrade” è una disposizione permanente, con decorrenza dal 1° gennaio 2007, che trova applicazione nell’ambito di uno stanziamento annuo non superiore a 5 milioni di euro, ai sensi del successivo comma 186 della legge n° 296/2006. Entro tale limite, il MEF provvede annualmente all’individuazione dei soggetti ai quali si applicano le disposizioni richiamate nell’interrogazione.
“A oggi, da quanto abbiamo appreso dall’Esecutivo – ha aggiunto il sindaco – non risultano essere previste né modifiche alla legge, né alla relativa copertura finanziaria di 5 milioni di euro. Nel decreto di assegnazione delle risorse annuale emesso dal MEF, le Contrade e le Società di Contrada si sono sempre posizionate ai primi posti. Tra l’altro, ci risulta che, negli anni scorsi, le coperture finanziarie stanziate non siano mai state utilizzate interamente”.
Neri ha preso atto “della risposta telegrafica – come ha affermato – su questo tema, che meriterebbe anche il coinvolgimento delle Contrade. Questa legge, frutto di un patto scellerato della precedente Amministrazione comunale con il Governo nazionale, è infatti connotata da una valenza economica che rischia di ridurre la missione delle Contrade soltanto alle iniziative di natura gastronomica.
Credo infatti che le Contrade – ha concluso Neri – se sottoposte a un po’ “di dieta” tornerebbero a essere migliori”.
3) I DIRITTI D’AUTORE DEL MANIFESTO DEL PALIO NEL DIBATTITO CONSILIARE
L’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli, ha risposto a un’interrogazione di Eugenio Neri
Il Manifesto del Palio, realizzato da Dario Neri su commissione comunale nel 1928, è stato oggetto di un’interrogazione presentata, nella seduta consiliare odierna, da Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena Rinasce). Neri, sottolineando come il Manifesto sia ormai parte dell’iconografia della Festa, ha domandato “se esistano ancora, ed eventualmente dove si trovino, gli intagli lignei e, in particolare, le matrici policrome che permettevano la sua composizione, a seconda delle Carriere e delle Contrade che vi partecipavano”.
Il consigliere ha chiesto, inoltre, di essere informato sulle modalità di utilizzo da parte del Comune e sull’eventuale concessione a terzi, richiamando le leggi in materia “che stabiliscono come i diritti d’autore abbiano validità per settanta anni dopo la sua morte e invece, nel caso si tratti di amministrazioni pubbliche come in questo caso, per i successivi venti anni a partire dalla prima pubblicazione, trascorsi i quali gli eredi riassumono la disponibilità dell’opera”.
Infine, stigmatizzando come il Manifesto venga utilizzato “liberamente, spesso impropriamente e senza alcun controllo anche da terzi, quali editori e web designer”, Neri ha chiesto “quale uso intenda farne il Comune e se intenda regolarizzare tali anomalie e farsi carico della tutela di questo simbolo della città di Siena”.
L’assessore alla Cultura, Massimo Vedovelli, ha introdotto il suo intervento sostenendo che “Dario Neri è senz’altro uno dei più illustri artisti senesi e italiani del Novecento: non solo autore del Manifesto del Palio, ma anche il fondatore della casa editrice Electa, la quale ha onorato l’arte e la cultura italiana a livello internazionale. Nella sua attuale forma come avviso del Palio – ha poi detto l’assessore – le stampe tratte dal Manifesto originario risultano accorciate per una migliore gestione della loro affissione. A tale riduzione di grandezza fu autorizzato l’allora sindaco Mauro Barni, da parte di Achille Neri.
Le matrici xilografiche, collocate fino alla metà degli anni Ottanta in un magazzino comunale – ha proseguito Vedovelli – si trovano ora nei depositi del Museo Civico. Sono state registrate al n° 1043 dell’inventario speciale delle opere d’arte del Comune di Siena e soggette al medesimo regime di tutela di ogni altra opera d’arte, come prescritto dal Codice dei beni culturali.
La matrice consta di due parti fisse – ha specificato l’assessore – e di una terza componibile che contiene le informazioni varianti da Palio a Palio. Proprio per la sua rilevanza artistica, oltre che storica e simbolica, è stata esposta nell’ambito di due mostre, la prima delle quali nel 1993 organizzata dall’Istituto d’Arte e, più recentemente, nel corpus della mostra Palio Memorabilia insieme ad altri oggetti di proprietà del Comune di Siena. Per il prestito di queste opere è stato dato corso alla procedura prescritta dal Codice dei beni culturali che prevede, tra l’altro, il parere obbligatorio della Soprintendenza competente”.
Per quanto riguarda i diritti di utilizzazione e di concessione, “il Comune di Siena, che da tempo si è dotato di uno specifico regolamento sulla riproduzione e l’utilizzazione di immagini del patrimonio artistico, come imposto dalla legge – ha continuato Vedovelli – non ha concesso a nessuno i diritti di riproduzione. Copia del Manifesto è peraltro in vendita presso le museali comunali. Evidenzio che, nel 2014, il Comune non ha aderito all’invito pubblicato da Wikipedia a liberalizzare totalmente la riproduzione e l’utilizzazione delle immagini del patrimonio artistico, proprio per evitare una proliferazione incontrollata di immagini per usi disparati.
Sulle anomalie segnalate – ha concluso Vedovelli – diventa difficile procedere con un’azione amministrativa, soprattutto in riferimento ai nuovi canali digitali di comunicazione. L’assetto normativo vigente non sembra in grado di stare al passo delle questioni poste dall’evoluzione tecnologica. Sarà comunque cura dell’Amministrazione porre rimedio alle più evidenti anomalie, dove e quando tale azione sia possibile. L’Amministrazione si impegna, pertanto, a promuovere un’azione di tutela del Manifesto che possa permettere un controllo dell’uso dell’opera, soprattutto nei circuiti editoriali. Più in generale, l’impegno è a mantenere vivo il riconoscimento della personalità artistica dell’autore, a Siena e nel mondo, anche per il tramite dell’azione per il Manifesto del Palio”.
Neri, il quale ha specificato di aver voluto presentare l’interrogazione dopo aver trovato sul web che il Manifesto era stato abbinato a un “Paliotto”, come ha sostenuto, di un’altra città, si è dichiarato “in gran parte soddisfatto”.
“Per quanto riguarda il mondo dei nuovi media – ha concluso il consigliere – invito però l’assessore a formalizzare degli atti che siano in grado di rafforzare la tutela di questo bene così importante per il nostro Palio e per tutta la città di Siena”.
2) FESTA DELLA REGIONE TOSCANA: #NOPENADIMORTE IN CONSIGLIO COMUNALE
Studenti e consiglieri in una riflessione comune condivisa su Twitter
Il Consiglio Comunale, riunito insieme agli studenti senesi per la Festa della Regione Toscana, che celebra l’abolizione della pena di morte attuata dal Graduca di Toscana, Pietro Leopoldo, primo nel mondo, con la promulgazione del Codice Leopoldino del 30 novembre 1786.
L’assemblea consiliare ha ricordato, oggi, questo storico evento, insieme a alcuni studenti degli istituti superiori cittadini (Caselli, Marconi e Monna Agnese) che, interagendo con i consiglieri, e gli utenti connessi, hanno letto brani del test leopoldino, con particolare riferimento all’art. LI sulla pena di morte, commentandoli su Twitter con l’ashtag #NoPenaDiMorte.
“Una riflessione comune – come ha evidenziato il presidente del Consiglio comunale Mario Ronchi – sulle radici della pace e della giustizia fortemente presenti nella nostra tradizione toscana, al contempo un’opportunità per mantenere la memoria consegnandola alle future generazioni utilizzando, in modo consapevole, i social”.
Il tema affrontato quest’anno dalla Festa è: “Le riforme di Pietro Leopoldo e la Toscana moderna: iniziativa economica (liberalizzazioni); delle comunità (enti locali e loro identità); dell’organizzazione corporativa (scioglimento delle corporazioni e costituzione delle Camere di commercio); dei diritti umani (abolizione della pena di morte e della tortura)”.
“La stagione di Pietro Leopoldo – ha proseguito Ronchi – è unanimemente riconosciuta come un momento storico di grandi riforme, di progresso per i diritti civili, ma anche come il periodo che ha lasciato un segno indelebile nell’organizzazione dei Comuni, contribuendo a far crescere l’identità e l’autonomia degli Enti locali, tratto distintivo della Toscana. Per questo la necessità di proseguire in questo confronto così da contribuire, nel tempo, alla costruzione di una nuova stagione di grandi riforme degli Enti per rendere protagonista in Europa la nostra Regione e i sui Comuni”.
1) ALESSANDRO PICCINI (NERO SU BIANCO) SUBENTRA A LUCIANO CORTONESI
Durante l’odierna seduta consiliare è stata convalidata dall’assemblea la surroga di Luciano Cortonesi del gruppo Nero su Bianco, dimissionario dalla carica di consigliere comunale dallo scorso 17 novembre, con Alessandro Piccini, candidato della stessa lista e terzo dei non eletti, prendendo atto delle rinunce di Luca Guideri e Gian Luca Ranieri.
Non esistendo, a carico del Piccini, motivi di ineleggibilità e di incompatibilità, il nuovo consigliere ha assunto la carica durante la seduta di oggi.