“Le persone di 65 anni ed oltre – spiega Francini – rappresentano il 60% delle diagnosi di cancro e il 69% dei decessi oncologici, pertanto l’oncologia geriatrica diventerà punto di riferimento per gli oncologi di tutto il mondo nel corso dei prossimi decenni”.
È ormai noto che le terapie oncologiche sono gravate da tossicità di vario ordine e grado. “Nel paziente anziano – aggiunge Francini – tali tossicità aumentano del 30% ed oltre. Inoltre in questi pazienti lo stato funzionale, la sfera cognitiva, il grado di supporto sociale possono influenzare le indicazioni al trattamento. Per cui gli obiettivi di cura potrebbero differire da quelli dei pazienti giovani”.
La cura per i pazienti anziani con tumore richiede una particolare specializzazione in oncologia geriatrica. “Per affrontare il problema – prosegue Francini – il GOGI ha da tempo istituito una politica educazionale organizzando corsi, seminari e convegni e investendo nella formazione universitaria”.