È Eugenio Giani (Pd) il nuovo presidente del Consiglio regionale della Toscana. L’assemblea, che si è riunita questo pomeriggio per la prima seduta della decima legislatura, lo ha eletto alla prima delle tre votazioni disponibili. Ben 32 dei 40 neoconsiglieri regionali hanno infatti indicato il nome di Giani sulla scheda durante la votazione a scrutinio segreto: un numero sufficiente a raggiungere quella maggioranza dei tre quarti dei votanti necessaria, secondo lo Statuto, per l’elezione al primo turno (per le successive eventuali votazioni era richiesta prima una maggioranza di due terzi, poi la maggioranza). Oltre a Giani dalle urne sono usciti i nomi di Giacomo Giannarelli (Movimento Cinque Stelle) che ha ottenuto 5 voti, e di Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra) che ne ha ottenuti 2; c’è stata inoltre una scheda bianca.
Prima del suo discorso di insediamento, Giani ha tenuto a ringraziare e salutare il precedente presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci e il vicepresidente del Consiglio Giuliano Fedeli, presenti tra il pubblico.
“È un’emozione essere stato eletto alla prima votazione e aver ricevuto giudizi tanto positivi – ha esordito il nuovo presidente –. Tutto questo mi riempie di soddisfazione e mi carica di grande responsabilità”. “Il ruolo di garanzia che devo svolgere in questo Consiglio – ha proseguito – è un concetto assai alto in democrazia. Ci sono momenti in cui la dialettica si deve svolgere, in specchiata trasparenza, ma ci sono anche momenti in cui tutta l’aula si deve porre in maniera compatta, quando si tratta di rappresentare i valori che ispirano la vita democratica e di impegnarsi per il bene della comunità”. Secondo Giani “è necessario anteporre a tutto lo spirito di servizio. Leggendo lo Statuto, risulta evidente che il nostro ruolo in primis è quello di rappresentare la comunità toscana, ancora prima di essere organo legislativo”. Quella comunità toscana che, caso unico in Italia, ha ormai la stessa configurazione territoriale da ben 460 anni.
“Sono d’accordo con il presidente Rossi quando sostiene che c’è una necessità di rilancio delle Regioni, dobbiamo essere noi ad autoriformarci. In questa decima legislatura – ha detto ancora Giani – dobbiamo guardare lontano e dimostrare che qui si lavora molto”. Per questo la prima legge di iniziativa dell’Ufficio di presidenza che il neopresidente proporrà sarà quella di far indossare ai consiglieri regionali, così come succede con i sindaci e con i rappresentanti della Provincia, una fascia distintiva, “per far vedere ai cittadini che siamo e stiamo in mezzo alla gente”. Gli uffici del Consiglio saranno inoltre d’ora in avanti aperti anche al sabato, e rinunceranno alle due settimane di chiusura nel mese di agosto; si penserà inoltre al modo di rendere accessibile l’istituzione al pubblico, rendendo permanenti iniziative come quella, già in vigore, di Palazzo aperto. “Rivolgo un accorato appello a ciascuno di voi – ha concluso Eugenio Giani –. Ciascuno deve rappresentare l’intera comunità, senza vincolo di mandato. Solo così sono sicuro che faremo fare un salto in avanti a questa istituzione”.