Un tempo compresa nel piviere di S. Agnese, questa chiesa, che sulla destra è affiancata da una poderosa torre campanaria, è da molti ritenuta fra le più belle costruzioni romaniche della Val D’Elsa. L’edificio, ad una sola navata rettangolare con tetto a cavalletti ed abside, è di notevoli dimensioni (m. 29×9) per le chiese del suo genere.
All’interno si accede unicamente per il portale della facciata, formato da stipiti in bozze squadrate di arenaria su cui poggia un architrave monolitico dove è scolpita una svariata gamma di motivi decorativi. Da sinistra a destra si legge: foglie di palma e rosette, una croce romanica, ancora foglie di palma e rosette, un’iscrizione leggibile solo in parte, infine, un’altra croce inscritta in un cerchio.
Lungo il perimetro dell’architrave corre una stupenda cornice a palmette, decorazione questa tipicamente orientale che si riscontra in certe chiese armene dell’VIII secolo.
Sopra l’architrave gira un archivolto a tutto sesto con cornice dell’estradosso riccamente decorata a motivi geometrici. L’interno è diviso in due parti quasi uguali da un arco trasversale sorretto ai lati da due semicolonne. Da queste corre per tutto il presbiterio, fino al principio dell’abside, un festone decorato sempre dalle solite palmette. La parte inferiore del festone è decorata con rosette, tipiche del romanico, che ha origine nel volterrano.
L’abside, senza dubbio la parte più bella dell’edificio, ha un cordulo con decorazioni varie: palme, rosette ed alcuni bassorilievi nei quali l’artista ha condensato sapientemente la pagina della Genesi che narra la caduta di Adamo ed Eva. La monofora, di rara bellezza, ha nel suo arco due angeli, alcune rosette, il pellicano e l’agnello di Dio ed i capitelli delle due semicolonne elegantissimi.
Sulla sinistra, un piccolo tabernacolo del 1000, a destra un altro del 1400 della scuola di Mino da Fiesole. L’architrave della porta interna di accesso al campanile è di una bellezza notevole. I motivi decorativi sono: l’acanto per sezioni (simbolo dell’immortalità), l’olivo rovesciato (simbolo della morte), la croce (simbolo della redenzione), il vaglio (simbolo del giudizio) e l’albero della vita.
La porta del campanile corrisponde ad un’altra esterna, forse retaggio della porta della morte degli Etruschi, tanto è vero che la decorazione rappresenta l’angelo della morte.
L’ornato delle semicolonne è ricchissimo; a parte le solite rosette e le foglie di acanto, ci presenta due giovani con ciocche d’uva, evidentemente, simbolo dell’Eucarestia.
La località di Cedda è raggiungibile percorrento 5 km della SS429, dall’uscita Poggibonsi nord del raccordo Siena-Firenze, seguendo le indicazioni per Castellina in Chianti.