Lo scrive il Corriere della Sera, spiegando che il fascicolo è stato avviato dalla procura di Siena e da poco è stato trasferito per competenza territoriale, con un’informativa conclusiva del nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza, ai Pm di Milano.
L’ipotesi, prosegue il CdS, è che Guzzetti avrebbe rivelato a un giornale il prezzo di 14 centesimi al quale a dicembre 2013 la Fondazione Mps avrebbe accettato di vendere le azioni della banca a una cordata di fondazioni e investitori privati messa in piedi da Guzzetti, nell’ambito di un’operazione di sistema auspicata dall’allora ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Operazione però che non venne portata a termine e che la Fondazione smentiva.
Guzzetti non ha ancora ricevuto l’avviso di garanzia, ma ha già fatto sapere che si difenderà anche perché “mi ero attivato per aiutare la Fondazione, non per danneggiarla”.