“Il piano Juncker è debole e deludente ed ha bisogno di correzioni”. E’ il giudizio di Enrico Rossi, presidente uscente della Toscana e candidato alla rielezione, che domani e venerdì sarà a Bruxelles, dove parteciperà al Comitato delle Regioni UE e ad alcuni incontri con il PSE per proporre emendamenti al piano investimenti in discussione nelle istituzioni europee per il rilancio dell’economia.
“La cifra totale stanziata, 21 miliardi di euro, appare davvero esigua – dice Rossi – rispetto ai bisogni di innovazione delle infrastrutture europee e rilancio dell’economia”.
Ma l’attenzione del presidente uscente della Toscana è anche focalizzata sugli emendamenti al piano che Rossi ritiene fondamentali per evitare eccessive storture. In particolare, i punti principali sono due: la questione della “Golden Rule” e quella della disciplina degli aiuti di Stato.
Sulla prima questione, ovvero la necessità di sottrarre dal patto di stabilità la quota di co-finanziamento delle Regioni, Rossi si schiererà al fianco della battaglia del PSE per eliminare dal calcolo del rapporto deficit-Pil la somma destinata agli investimenti legati al piano europeo (per la Toscana, la Darsena Europa di Livorno).
Mentre sulla seconda, il presidente uscente della Toscana, sottolineando i ritardi che l’attuale procedura ha generato su alcune infrastrutture toscane (come ad esempio la stessa tramvia fiorentina ed il people mover pisano), afferma: “Proporrò un emendamento per eliminare la discrezionalità presente nella disciplina sugli aiuti di Stato con l’obiettivo di rendere l’iter più snello e semplice”.