Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo ritorna l’ora legale: alle 02.00 di domenica le lancette degli orologi dovranno essere quindi spostate un’ora in avanti.
L’ora legale resterà in vigore fino a domenica 25 ottobre e pone fine al periodo di ora solare, che ci accompagna per cinque mesi invernali, con l’obiettivo di recuperare un’ora di luce in più a fine giornata.
Un’ora di sonno in meno, dunque, ma un’ora di luce in più la sera: domenica, ad esempio, il sole tramonterà attorno alle 18.30, ma grazie all’ora legale gli orologi segneranno le 19.30.
Quasi tutti i paesi industrializzati si sono dati una regola: nell’emisfero nord (boreale) il regime di ora legale inizia l’ultima domenica di marzo, mentre nell’emisfero sud (australe) la stessa data ne sancisce il termine. Dalla scelta dei paesi industrializzati si discosta il Giappone che segue sempre e comunque l’ora solare. Disinteressati all’adozione dell’ora legale la maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’Asia.
Durante il 7 mesi di ora legale, Terna prevede un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 555,8 milioni di kilowattora. Si tratta di una quantità di energia corrispondente al fabbisogno annuo medio di circa 200mila famiglie.
In termini economici, considerando che un kilowattora costa in media al cliente finale circa 16,21 centesimi di euro al netto delle imposte, la stima del risparmio economico relativo all’ora legale per il 2015 è pari a circa 90 milioni di euro. Dal 2004 al 2014 il risparmio energetico complessivo del Paese è stato di circa 6 miliardi e 720 milioni di kilowattora, pari ad un valore economico di circa 990 milioni di euro. Nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è aprile, con 144,2 milioni di kilowattora (pari al 26% del totale). In autunno, invece, il primato va al mese di ottobre con 147,4 milioni di kilowattora risparmiati. Ciò è dovuto al fatto che aprile ha giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo.
Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, invece, poiché le giornate sono già più “lunghe” rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria, ed è quindi indipendente dall’ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale.
Dalla homepage del sito Terna, www.terna.it, è visibile la “curva di carico”, che rappresenta l’andamento del consumo di energia elettrica in Italia in tempo reale.
L’ora solare verrà ripristinata nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 2015.
La ‘genesi’ dell’ora legale affonda le proprie radici nel Settecento. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin ma l’idea non ebbe però grande seguito anche perché, all’epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l’idea venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovò seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora avanti in estate. In Italia l’ora legale è stata adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in vigore fino al 1920. L’adozione definitiva risale al 1966, durante gli anni della crisi energetica. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996 quando si stabilì di prolungarla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.