E sebbene sotto la pioggia, il numero dei visitatori anche oggi si è mantenuto degno delle aspettative, come del resto lo è stato fin dal primo giorno, domenica 22 marzo, giornata aperta al pubblico. Un appuntamento ugualmente importante per il fatto, assolutamente non sottovalutabile, che proprio il pubblico è il reale consumator, il vero utente finale a cui spetta la decisione.
Da lunedì invece la fiera ha cambiato target, consentendo l’ingresso solo agli operatori di settore, il cui afflusso sembrava ad inizio settimana inferiore agli anni passati, mentre poi è andato aumentando in maniera considerevole.
Allo stand del Consorzio Chianti Colli Senesi, quest’anno condiviso con il Consorzio Chianti Rufina, due le aziende consorziate presenti con le loro etichette: Le Bertille Srl, di Montepulciano (SI) e l’Az. Agricola Pocci Pietro Mattia, di Colle Val d’Elsa (SI). Inoltre, disponibili e degustabili al bancone i vini di Agricoltori del Chianti Geografico soc. Coop. (Gaiole in Chianti); Campriano (Murlo); Carpineta Fontalpino (Castelnuovo B.ga); Casale di Giovanni Borella (Colle V.E.); Casale di Falchini sas (S. Gimignano); Fattoria Poggiarello (Poggibonsi); Il Ciliegio (Monteriggioni); Montenidoli (S. Gimignano); Salcheto Srl (Montepulciano); San Gregorio (Chiusi); Vagnoni (S.Gimignano); Vecchia Cantina di Montepulciano Soc. Coop. (Montepulciano).
Al banco consortile del Consorzio sono arrivati diversi professionisti provenienti da svariate parti del mondo, come Cina e Brasile, tra cui ristoratori e importatori, tutti generalmente alla ricerca di vini con la caratteristica fondamentale di un buon rapporto qualità prezzo. Si è poi registrata una forte presenza di operatori svedesi, con il preciso intento di assaggiare vini dell’annata 2012, richiesti in gara di appalto dal mercato svedese, in regime di monopolio statale. Ci sono state inoltre diverse richieste d’informazione su aziende produttrici di vino Kosher, un vino che segue un particolare tipo di produzione conforme ai dettami della religione ebraica, non facile da reperire.
“Soddisfatti e cautamente ottimisti per una prossima ripresa del comparto vitivinicolo, supportati anche dalla sostanziale tenuta di mercato dei prezzi dello sfuso, che dopo forti aumenti si è attestato su livelli accettabili senza registrare sbalzi in negativo – dice Cino Cinughi de Pazzi, presidente del Consorzio Chianti Colli Senesi – . Siamo inoltre in attesa che l’anno prossimo entri in vigore il nuovo disciplinare che porterà un aumento delle rese ad ettaro, per cui dagli attuali 80 q/ha si passerà a 90 q/ha, cosa che determinerà da un lato un ribasso dei prezzi dello sfuso insieme all’aumento della plv ad ettaro, ma dall’altro una maggiore disponibilità di prodotto sul mercato traducibile in una maggiore offerta. Quindi avanti e proseguiamo così, nel segno di una sempre maggiore qualità e di una continua ricerca di valorizzazione di un brand tutto senese, che ha enormi potenzialità ancora tutte da esprimere”.