Banca Mps chiude il secondo trimestre 2023 con un utile netto di 383 milioni che porta il bilancio del semestre a 619 milioni, molto vicino a quello che fino a pochi mesi fa era l’obiettivo di utile per l’intero esercizio (700 milioni).
L’incremento rispetto al trimestre di riferimento è di oltre il 60% ed è superiore alle stime del consenso degli analisti. Il risultato è trainato dal margine di interesse che nei sei mesi e’ balzato del 64,4% a 1.083 milioni. I ricavi del trimestre crescono del +10,6% e nel semestre raggiungono i 1.851 milioni (+19,2%). Il risultato operativo netto al 30 giugno cresce a 734 milioni (255 mln).
La banca ha perfezionato ieri la cessione di un pacchetto di deteriorati pari a 230 milioni, con uno stock che scende a 3,2 miliardi (npe ratio netto al 2,1%). In calo i costi, con un cost/income al 49%. Il ratio patrimoniale Cet1 cresce al 15,9% con un buffer di oltre 500 punti sul requisito tier1 ratio.
Il Monte dei Paschi ha registrato nel semestre oneri operativi per 914 milioni, in flessione del -14,9% rispetto al primo semestre 2022, anche grazie alla riduzione nel secondo trimestre 2023 (-3,3%). Le spese per il personale, che ammontano a 574 mln si riducono del 19,4% rispetto al semestre corrispondente ma vanno ricordate le 4.000 uscite volontarie a fine novembre scorso.
In calo, nel bilancio di Banca Mps relativo al secondo trimestre 2023, anche le altre spese. Gli impieghi a clientela si attestano a fine semestre a 76,1 miliardi, in calo rispetto a marzo (-1,7 mld di euro), soprattutto sui mutui (-900 milioni), che scontano le consistenti scadenze della fine del semestre e il rallentamento della domanda di mutui casa legato all’aumento dei tassi.
Mps aggiunge che un pacchetto di crediti deteriorati (npe) è stato ceduto ieri a “un gruppo di investitori istituzionali italiani e internazionali” e i crediti saranno deconsolidati entro la fine dell’anno. I crediti deteriorati netti si sono attestati a 1,6 mld. La raccolta complessiva del gruppo pari a 178,8 mld è cresciuta di 1 miliardo rispetto a marzo principalmente per la raccolta indiretta (+0,9 mld). La raccolta diretta è pari a 84,1 miliardi.
Alle 10 di questa mattina, a Piazza Affari, Mps corre a +3.36% dopo la presentazione dei risultati del secondo trimestre 2023.
Il Monte dei Paschi è “sulla strada” per superare 1 miliardo di utili netti nel 2023. Così l’amministratore delegato della banca, Luigi Lovaglio, nella presentazione agli analisti dei risultati del secondo trimestre e della semestrale. Lovaglio spiega agli analisti le nuove stime (guidance) della banca per il 2023: la stima del margine di interesse di 2,1 miliardi e commissioni superiori a 1,3 miliardi. Il margine di interesse è atteso da un lieve calo nel 2024 per l’aumento dei costi sulla raccolta. Lovaglio nella presentazione dei conti ribadisce la possibilita’ che la banca torni a pagare un dividendo sul 2024. Nella guidance c’è anche un Cet1 al 16,5 per cento.
Il Monte prosegue Lovaglio “è ben oltre il punto di svolta per essere una banca commerciale chiara e semplice” ricordando lo slogan del piano industriale varato l’estate scorsa. Il top manager ha quindi aggiunto che la banca “è capace di generare capitale a livello organico e questo ci dà la tranquillità di poter essere bene attrezzati anche in uno scenario molto avverso, come dimostrato dal recente stress test Eba”.
I risultati del semestre sono arrivati grazie al vento in poppa del balzo del margine di interesse e agli analisti Lovaglio ha spiegato che la banca, dopo il picco che registrerù quest’anno con una stima di oltre 2,1 miliardi, punta a controbilanciare nel 2024 l’inevitabile rallentamento connesso anche all’aumento del costo della raccolta. Mps può contare da questo punto di vista su “una clientela molto fedele e una forte abilità della nostra rete”.
Mps mette al centro della sua strategia, aggiunge il top manager di Banca Monte dei Paschi di Siena, il controllo dei costi anche perchè i benefici dell’uscita di 4.000 dipendenti a fine novembre scorso non sono ancora completamente a regime e si sono riverberati solo in parte sui numeri del semestre. Il controllo dei costi “è al centro della nostra strategia” aggiunge Lovaglio perchè il margine di interesse, “non potrà crescere a questo livello” nel prossimo biennio e con il controllo dei costi si può raggiungere “quasi gli stessi risultati per redditività, almeno per il risultato operativo”. Mps nonostante la forte concorrenza sulla remunerazione dei depositi da parte di concorrenti “e fintech” non ha registrato deflussi di clienti nel suo bacino ‘corè: retail e piccole e medie imprese.
I correntisti, osserva Lovaglio, hanno spostato masse dai depositi verso i titoli di Stato: nel semestre quasi cinque miliardi di amministrato in più e 3 miliardi di depositi in meno. Il Monte dei Paschi, ha concluso Lovaglio nella presentazione agli analisti, “ha riconquistato un nuovo atteggiamento, nella sua operatività giornaliera ha una proiezione competitiva, si focalizza su servizi e soluzioni per i clienti e da questo atteggiamento “si può creare valore sostenibile per tutti gli stakeholder e creare la base per la giusta valutazione da parte del mercato”.
Il Monte dei Paschi nei prossimi mesi e fino alla fine dell’anno per soddisfare il fabbisogno di raccolta emetterà bond senior preferred per circa un miliardo.
Il Monte dei Paschi non considera al momento la possibilità di riacquistare la partecipazione nella jv assicurativa con Axa, afferma l’amministratore delegato della Banca, in risposta ad una domanda di un analista che cita un eventuale riacquisto alla luce del ‘compromesso danesè, il principio contabile che consente ora alle banche di alleviare l’assorbimento di patrimonio in caso di controllo di un’assicurazione. “Al momento attuale non consideriamo questo scenario ma data la forte posizione patrimoniale riteniamo che anche questa opzione possa essere facilmente assorbita dalla nostra banca” risponde Lovaglio.