E siamo altrettanto soddisfatti dei finanziamenti economici previsti, 37 milioni per i primi 3 anni e 16 milioni a partire dal terzo anno.” Così l’inizio di un intervento della Federazione provinciale di Siena di Sinistra Italiana.
“Da quello che abbiamo appreso – prosegue SI – la Regione Toscana è socio fondatore insieme a tre ministeri (Economia e Finanze – Salute – Università e Ricerca) ed insieme all’Università di Siena, al CNR, agli enti locali provinciali e a Toscana life sciences, proprio su quest’ultima dobbiamo necessariamente soffermarci per alcune considerazioni.
Fino ad oggi per come la conosciamo TLS, che alcuni considerano il Distretto, risulta essere un incubatrice di startup finanziata in gran parte da fondi pubblici gestita da soggetti che sono troppo vicini ad una certa politica e a certi politici privi di moralità e che negli ultimi anni non si è particolarmente contraddistinta per significativi risultati scientifici, non ultimo il totale fallimento dei tanto decantati anticorpi monoclonali made in Siena, costati allo Stato italiano circa 25 milioni di euro.
Scomparsi nella fitta nebbia della pandemia, i monoclonali senesi sono stati la più grande promessa non mantenuta dagli scienziati della città del Palio che insieme ai vertici di TLS, appoggiati dal Presidente della Regione Giani, si erano lasciati andare a dichiarazioni troppo ottimistiche sulla riuscita, invece l’unica certezza in tutta questa storia sono i tanti milioni spesi senza risultati dalla Regione Toscana, soldi dei contribuenti italiani.
Cosa pensiamo del Distretto, oggi Biotecnopolo, lo abbiamo già espresso in un recente comunicato e siamo assolutamente d’accordo con la proposta avanzata dalla CGIL, finanche all’idea di favorire l’ingresso di una multinazionale come GSK Vaccini nel Polo scientifico, ciò che però non vogliamo che accada è che questa immensa occasione per Siena si riduca invece ad un’opportunità per i soliti noti amici degli amici.
Come Sinistra Italiana riteniamo che agli attuali soci fondatori se ne debbano aggiungere altri nell’interesse della città, della provincia e dei suoi cittadini, ed è per questo che chiediamo urgentemente alla Regione Toscana di mettere in moto un percorso di concertazione che interessi tutta la Provincia di Siena anche attraverso assemblee pubbliche, allo scopo di favorire la creazione di un vero Polo inclusivo ed allargato.”