“Le tematiche affrontate e ribadite in assemblea sono molteplici – proseguono i sindacati -. Vanno dalla presentazione – senza un minimo di coinvolgimento né informativa in anticipo alle organizzazioni sindacali – di un concordato preventivo in Tribunale al mancato confronto né conoscenza del piano di sviluppo, dallo stipendio di maggio ancora sospeso, e rispetto al quale l’Azienda latita, alle incerte prospettive di sviluppo a medio lungo e corto termine. Ciliegina finale sulla torta è la disdetta del contratto integrativo aziendale vigente, che tra l’altro non rappresentava un costo significativo per la Società e che comunque poteva essere ridiscusso nei tavoli sindacali senza arrivare alla forzatura della disdetta.
Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno sempre tenuto un comportamento responsabile e costruttivo e chiedono rispetto per le lavoratrici e i lavoratori delle Terme di Chianciano che certo non si meritano un atteggiamento del genere da parte dell’Azienda.
Per queste motivazioni è stato aperto lo stato di agitazione sindacale del personale con il blocco degli eventuali supplementari, straordinari e/o cambio turno.
I lavoratori ed il territorio hanno bisogno di risposte, non di reiterati silenzi. Ovviamente in mancanza di solleciti e positivi riscontri i sindacati si riservano ulteriori iniziative a supporto delle loro legittime preoccupazioni.”