La maggioranza, infatti, ha supinamente avallato la decisione del Sindaco di attribuirsi il potere di nominare il direttore artistico (nonché di revocarlo), rischiando di perdere l’accreditamento presso il Ministero competente.” Così un intervento del consigliere comunale del Partito Democratico, Bruno Valentini.
“Fu uno sforzo immane salvare Siena Jazz dal crac nel 2013 dopo la fine dei contributi della Fondazione MPS, grazie ai contributi straordinari del Comune e della Regione – prosegue Valentini -. Ma non pretendemmo di arrogarci il controllo totale della Fondazione Siena Jazz, alla quale garantimmo l’indipendenza culturale che meritava. Fu un periodo terribile, nel quale dentro Siena Jazz ci fu anche chi si indebitò personalmente per consentire la prosecuzione di questa straordinaria esperienza, arrivata al rango di formazione universitaria.
E come vengono ripagati adesso? Con un calcio nelle terga, perché i nuovi padroni perseguono senza scrupoli il disegno del controllo sistematico di ogni spazio di potere. Smentendo gli impegni assunti in campagna elettorale. L’obiettivo è quello di ripristinare un “nuovo” pensiero unico, costi quello che costi, persino la distruzione della storia della cultura musicale senese, da Siena Jazz all’Istituto Franci. E l’anno prossimo vedremo cosa accadrà alla Chigiana, quando metteranno le mani anche sulla Fondazione MPS col rinnovo delle elezioni cariche.”