Le indagini, condotte dagli uomini della Polizia Postale e coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze, sostituto procuratore Simone Beatrice Giunti, hanno accertato come una minorenne (invalida con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della sua età), fosse stata adescata dall’uomo tramite un noto social network venendo indotta, attraverso una manipolazione psicologica, a produrre foto e video a contenuto sessualmente esplicito.
Il 29enne, appofittandosi dello stato di inferiorità della minore, l’aveva indotta a credere nel mondo delle fate convincendola a mandare contenuti sessuali espliciti in quanto questi erano necessari per la sopravvivenza delle fate stesse.
La minore, fortunatamente, nonostante il suo deficit cognitivo, ha riferito delle chat alla madre che ha quindi formalizzato denuncia presso gli uffici della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Prato.
Le indagini hanno portato ad emettere nei confronti dell’uomo un decreto di perquisizione domiciliare e informatica, con rinvenimento sia dell’utenza telefonica, sia dello smartphone utilizzato per la connessione al profilo social con cui adescava vittime minorenni con il solito modus operandi.
E’ emerso, inoltre, un profilo di un applicazione di messaggistiga, in cui il soggetto scambiava il materiale pedopornografico ottenuto dalle proprie vittime al fine di riceverne altro più spinto. Sui suoi dispositivi infatti sono state rinvenute numerose immagini e video di natura pedopornografica.
L’uomo è stato quindi deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Firenze per i reati di adescamento di minorenni ex art. 609 undecies c.p., violenza sessuale ex art. 609 bis c.p. e pornografia minorile ex art. 600 ter c.p…