ci veniamo a trovare di fronte ad un atteggiamento politico di totale avversione nei confronti specie della continuità assistenziale e del sistema 118.” Così un intervento di Filippo Rinaldi, presidente del Circolo Fratelli d’Italia – Poggibonsi.
“In questo comunicato – prosegue Rinaldi – vogliamo porre l’attenzione sulla distruzione chirurgica perpetrata nei confronti del 118, partita ormai da anni ma che negli ultimi mesi ha visto il sistema ridursi ai minimi termini. Il 118 è il sistema che affronta l’emergenza sanitaria, ora ci chiediamo come sia possibile la distruzione del sistema che deve affrontare le situazioni più critiche, che deve decidere sulle patologie tempo-dipendenti, sui migliori e più rapidi percorsi, per garantire le cure più efficaci nel più breve tempo possibile, e fare anche un filtro efficace per ridurre gli accessi inutili nei pronto soccorsi. Non si riesce a comprendere, come si possa smantellare un sistema chiave che deve mettere in moto nel più breve tempo possibile, il percorso più efficacie nelle patologie più gravi.
Questo è un sistema che dovrebbe essere affidato ad operatori preparati ed anche dotati di notevole esperienza, perchè è noto che nella medicina di emergenza esiste la golden hour (ora d’oro), che è quella che parte quando il paziente contatta il sistema 118 , ed è definita tale perchè qualunque errore commesso in quel periodo determinerà danni che incideranno sulla salvezza e la qualità della vita del paziente. Ora appare evidente da quanto detto, che la prestazione del 118 è una prestazione complessa , ed appare chiaro a chiunque, che una prestazione di livello complesso richiede il massimo della risposta sanitaria.
Il sistema politico si difende dicendo non abbiamo medici, noi possiamo affermare con scarsa paura di essere smentiti, che esiste una pletora di medici in attesa di specializzazione che aspetta di essere chiamata. Sarebbe sufficiente che il le Asl rifacessero i corsi del 118, che vorremmo ricordare sono quei corsi che hanno formato la generazione dei medici che hanno reso grande ed efficiente il sistema che tante soddisfazioni ha dato alla sanità, si potrebbe fare dei master specifici di medicina di emergenza. E dopo avere fatto questo garantire dei contratti seri da fare ai giovani professionisti, in modo da legarli al sistema, creando anche delle progressioni di carriera che rendano appetibile il percorso professionale.
FdI ritiene che il sistema debba essere rivitalizzato con l’innesto di forze nuove, e soprattutto vada rivisto ed amplificato nelle sue funzioni. Riteniamo che sia un sistema che abbia ancora tanto da dare alla sanità ed ai cittadini, e non può essere ridimensionato nelle sue capacità operative. Ricordando che è un principio alquanto paradossale che per potenziare il territorio si incomincia distruggendo il suo servizio di emergenza sanitaria.”