In questo contesto si muovono, magari anche insieme ai genitori che a Siena lavorano, 385 studenti che per convenienza o per scelta frequentano le scuole della città.” Così un intervento dell’associazione In Campo.
“Secondo l’assessore – prosegue In Campo – questo costituisce un onere economico per la città che ricade solo sui cittadini senesi e dovrebbe essere corretto grazie ad un patto di solidarietà con i comuni vicini chiamati a sostenere i costi dei servizi.
La precedente amministrazione aveva già affrontato il problema e trovato una soluzione facendo pagare ai non residenti una tariffa piena per mensa e trasporti. Non è ancora abbastanza per l’attuale Giunta? Il nostro consiglio è di affrontare il problema con un approccio diverso da quello scelto da Benini: l’apertura di un dialogo vero con i comuni vicini non sulla base di un puro calcolo economico, ma nell’ottica di valutare insieme i bisogni educativi e progettare il futuro.
Perché anche nel calcolo economico siamo sicuri che questi 385 studenti siano soltanto un costo per la città? Questi bambini e bambine insieme alla loro famiglie frequenteranno impianti sportivi, negozi e bar, con ricadute positive sull’economia di Siena, oltre a dare un contributo fondamentale di vitalità ad una città che nel suo centro storico invecchia sempre di più.
E a questo punto viene spontanea una seconda e più importante domanda: è mai possibile che in ogni uscita dell’assessore Benini si parli sempre, scuole o asili nidi poco importa, di costi economici e mai di investimento per il futuro?
A noi tutto questo sembra particolarmente grave, perché il nostro pensiero è completamente all’opposto: senza perdere di vista la sostenibilità economica pensiamo che ogni euro speso in Istruzione e cultura sia un grande investimento per la nostra città e per la sua crescita economica e sociale.
C’è un altro aspetto sul quale dissentiamo dall’assessore, quello dell’edilizia scolastica: razionalizzare gli edifici esistenti e alienare quelli obsoleti è sicuramente una strada da seguire, ma per fare questo siamo certi che non servano nuovi edifici scolastici più moderni ed efficienti?
Questi potrebbero funzionare da contenitori per gestire le operazioni di funzionalizzazione degli edifici esistenti, o forse ci siamo già scordati dei disagi che hanno subito bambini e famiglie durante il rifacimento del tetto della scuola “Saffi” a partire dall’ottobre 2018? L’Assessore conclude dicendo che non è all’ordine del giorno dell’attuale Giunta la razionalizzazione degli edifici scolastici esistenti, men che meno la costruzione di nuovi edifici. Da cittadini ce ne lamentiamo molto e ci stupiamo che non solo tutte le vicissitudini della scuola in tempo di pandemia non abbiano insegnato niente, ma anche che sulla scuola si rimandi tutto ad un vago futuro.”