Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta ordinaria venerdì 19 marzo, alle ore 9, in modalità videoconferenza.
Questo l’elenco dei lavori del Consiglio in continuo aggiornamento (aggiornare la pagina o visitare successivamente per visualizzare i nuovi argomenti):
IL GRUPPO PD HA PORTATO ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO LA RIORGANIZZAZIONE DEL COMUNE
Presentata un’interrogazione a firma di Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini (PD) sulla riorganizzazione del Comune.
Nell’atto si prende in esame la figura del Segretario Generale, che, oltre Siena, segue anche Piancastagnaio, Sarteano, Asciano e Casteldelpiano, recentemente riconfermato in servizio fino al 67° anno di età e che ricopre anche il ruolo di dirigente della “direzione generale apicale strategica e di coordinamento”. Masi ha poi fatto presente che “la figura del direttore generale sarebbe stata soppressa nei Comuni come Siena con popolazione inferiore ai 100mila abitanti”. E nel chiedersi quale sia “la differenza tra il dirigente di una direzione generale e il direttore generale”, ha anche ricordato come sulla stampa si sia letto che “presso la direzione generale sarebbe stato nominato un altro dirigente (sostituto) con incarico a termine, così come nella delibera di Giunta dello scorso 14 gennaio si leggeva che “erano stati incardinati direttamente alle dipendenze della Direzione generale anche la Stazione unica appaltante, Gare, Controllo acquisti e l’Ufficio Controlli interni, privacy, anticorruzione e trasparenza”, con il rischio di riunire sotto un’unica direzione la figura del controllore e del controllato. Con un’altra delibera di Giunta del successivo 11 febbraio è stato corretto poi questo chiaro limite almeno per la Stazione unica appaltante che è andata alle dipendenze della Direzione risorse finanziarie”. Il consigliere ha fatto inoltre presente che “in suddette delibere si legge che “il Servizio Avvocatura Civica e Procedimenti disciplinari sarà affiancato da un Servizio di Consulenza per le strutture interne; la previsione di un Ufficio servizi giuridici e amministrativi presso la direzione della Polizia Municipale e altre due uffici di consulenza giuridico amministrativa Area tecnica e Fonti normative, studi e strategie”, con una almeno apparente moltiplicazione del servizio giuridico che, prima di tutto, compete al Segretario comunale, secondo quanto previsto dall’art. 97 del TUEL. Oltre al fatto che sempre dai media si apprende il rientro dalla Siena Parcheggi di 8 dipendenti da assegnare alle strutture comunali con meno organico, oltre che di avvicendamenti e trasferimenti”.
Masi nell’evidenziare come ogni “riorganizzazione deve essere condotta e ispirata, come si legge anche nelle citate delibere, da “principi di efficienza, economicità, migliore utilizzo delle risorse umane, contenimento, in linea generale, della spesa e, soprattutto, razionalizzazione dei costi di gestione (…), dalla salvaguardia e dal miglioramento dei saperi tecnici (…)”, ha chiesto al sindaco e al competente assessore una serie di informazioni.
Innanzitutto “se l’amministrazione conferma che la riorganizzazione in atto sia ispirata ai suddetti principi; di conoscere nel dettaglio quali effettivi vantaggi comporti in concreto; e quanti dirigenti a tempo determinato sono previsti ai sensi dell’art. 110 del TUEL, rispetti a quelli a tempo indeterminato, ai fini del rispetto del limite del 30% dei posti istituiti e assegnati nella dotazione organica con la stessa qualifica”.
Il vice sindaco Andrea Corsi, nella sua risposta, ha sottolineato che “la Corte costituzionale si è espressa sul Segretario generale pronunciandosi sul punto ovvero che può avere anche funzioni di direzione generale. Durante il congedo dello stesso Segretario, le funzioni di gestione sono state affidate in via temporanea ad altri dirigenti con il fine di proseguire tutte le attività dell’Ente per la sua massima efficienza. Per quanto riguarda il servizio di avvocatura, vista la mole di lavoro in essere – ha proseguito Corsi – si è ritenuto necessario implementare ed affiancare le attuali unità lavorative con altre persone idonee al fine di dare risposte sempre più efficienti ed immediate ai cittadini. Sottolineo che a differenza delle passate amministrazioni, abbiamo voluto valorizzare il nostro servizio di avvocatura abbattendo gli affidamenti esterni e quindi i conseguenti costi onerosi. In merito agli altri punti – continua il vice sindaco -, i dipendenti rientrati dall’esperienza di Siena Parcheggi saranno assegnati a strutture con scarso personale. Confermo che ci siamo ispirati ai principi di efficienza e che la nuova organizzazione consente una maggiore speditezza di risposta alla popolazione su ogni procedimento grazie anche all’inserimento del nuovo personale. Infine sull’applicazione della legge Tuel abbiamo rispettato quanto previsto in merito alla percentuale dei dirigenti a tempo determinato” conclude Andrea Corsi.
Il consigliere Masi ha replicato dicendo che “le parole del vice sindaco confermano che c’è una attenzione all’economicità degli investimenti e al contempo si pone gli obiettivi di qualificare la risposta dell’Ente rispetto al tempo del procedimento amministrativo. Ciò che non torna è lo spirito complessivo della riorganizzazione, che comunque siamo consapevoli dovrà essere valutato complessivamente alla fine della sua attuazione. L’auspicio è che l’Amministrazione di sua iniziativa possa dare contezza all’intero consiglio comunale degli stati di avanzamento di questo percorso, facendo periodicamente il punto della situazione.
I dipendenti comunali sono il bene più importante del Comune e della nostra Città”.
L’ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI DEL COMUNE NELL’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PD, IN CAMPO E DI PICCINI (PER SIENA)
L’esternalizzazione dei servizi educativi del Comune è stata al centro di un’interrogazione presentata da Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli, Bruno Valentini (Pd), Claudio Cerretani (In Campo) e Pierluigi Piccini (Per Siena).
Masi ha ricordato che “il clima di preoccupazione sui timori, espressi in più riprese da genitori, cittadini e lavoratori, sulla statalizzazione delle scuole dell’infanzia e dell’esternalizzazione progressiva degli asili nido dura ormai da diverso tempo”. Le materne e i nidi comunali “sono un’importante componente di un sistema educativo e culturale volto a tutelare l’inclusione formativa e sociale dei bambini, nonché la cura della formazione e l’aggiornamento del personale per promuovere una vera e propria comunità educativa”. Sottolineando che “in questo modo si rischia di compromettere un progetto che rappresenta un valore aggiunto del nostro comune e una qualità della nostra Città’”.
“Alla luce quindi del movimento di preoccupazione e agitazione che è ripartito nell’opinione pubblica, soprattutto in questa sofferenza del Covid, e data la mancanza di un dialogo tra l’Amministrazione, la comunità scolastica, le parti sociali e i cittadini”, ha chiesto se “si intenda o meno esternalizzare i servizi educativi comunali al fine di chiarire una volta per tutte una questione molto importante per l’intera città”.
Nella risposta l’assessore all’Istruzione, Paolo Benini ha sottolineato che “i dati a disposizione ci confermano che la gestione pubblica indiretta ha costi inferiori, ma la qualità non è collegata alle spesa sostenuta”. L’assessore ha dunque ribadito che “il Comune non si sottrae al confronto, anzi; ma questo non significa solo dover accettare le richieste: chi amministra si prende le responsabilità delle scelte, e se si rivelano sbagliate sarà mandato a casa. Non solo, non vedo un numero così ampio di persone a protestare in piazza del Campo, ma solo una sigla sindacale, mentre le altre, pur restando vigili, si sono sfilate da questa iniziativa. Il rischio è quello di strumentalizzare le vicende ingenerando tensioni nelle persone che non conoscono i particolari dei provvedimenti”. Benini ha dunque definito “sovranista questa strenua difesa della scuola comunale, quindi se il PD insiste sull’aspetto pubblico della scuola non si capisce perché siano contrari alla statalizzazione”.
Nella replica Masi si è detto “non soddisfatto” della risposta, e già nella fase di illustrazione aveva ricordato che “per questa interrogazione, depositata dalle opposizioni già lo scorso febbraio, prima dell’ufficializzazione dell’esternalizzazione del nido delle Biciancole, era stata chiesta l’urgenza della sua discussione, però non concessa; anche se per dare corso a questa decisione l’Amministrazione ha fatto poi ricorso addirittura al fondo di riserva in via di urgenza per 100mila euro”. Il consigliere ha dunque ricordato che “Rita Barellini, assessore all’istruzione e al sociale nel nostro Comune, quando 40 anni fa organizzò i servizi educativi comunali non pensava certo al sovranismo o alla contrapposizione tra servizi pubblici, ma a marcare e sottolineare il fatto che il Comune ha prima di tutto attenzione al personale e ai suoi cittadini”. Il servizio scolastico “si qualifica con il sapere e anche con l’organizzazione e in questi anni quello cittadino si è caratterizzato anche per dare valore aggiunto all’offerta educativa per la nostra città”. Masi ha infine detto che “l’assessore forse non avrà visto tanta gente in piazza del Campo, ma la città è preoccupata e va ascoltata; e per questo in Consiglio comunale c’è il dovere di far presente questi timori, che vanno considerati e non sottovalutati”.
PIETRO STADERINI (SENA CIVITAS) SULL’ESTERNALIZZAZIONE DI UN ASILO NIDO COMUNALE
Pietro Staderini (Sena Civitas) ha interrogato il consesso sull’esternalizzazione di un asilo nido comunale.
Illustrando l’eccellenza dei servizi educativi all’infanzia di Siena e di quanto “questi da decenni si siano distinti per qualità grazie alla professionalità del personale”, ha sottolineato “quanto sia importante che rimangano in ambito pubblico per assicurare una continuità nell’erogazione di servizi che ricoprono un tema didattico pedagogico molto delicato nell’età evolutiva con programmi che, nel tempo, hanno dimostrato garanzie qualitative distintive”.
“Considerando che non sembrano esserci criticità di bilancio e di coperture per il personale”, Staderini ha chiesto “il perché di tale decisione e se ci sia la possibilità di approfondire i motivi della scelta per desistere dalla scelta fatta”.
Nella risposta l’assessore all’Istruzione Paolo Benini ha ricordato che “il progetto era già in essere un anno fa, ma si era arrestato per il sopraggiungere della pandemia”, dopo di che ha spiegato che “secondo quanto stabilito dalla Regione esistono 4 tipologie di gestione di nido di cui due pubbliche: diretta e indiretta”. Ribadendo dunque che il servizio resta pubblico, l’assessore ha aggiunto che “all’interno delle strutture comunali sono già presenti figure professionali fornite da cooperative per, ad esempio, la gestione delle mense”. Benini ha dunque sottolineato che “il controllo pedagogico resterà del Comune, così da garantire gli elevati standard attuali”. Attraverso la gestione pubblica indiretta però “si avrà un abbattimento dei costi e uno snellimento della gestione ad esempio delle supplenze senza che le strutture escano dall’alveo comunale. Maggiori costi non significano automaticamente una migliore qualità del servizio – ha aggiunto – secondo un’indagine della Regione Toscana sui nidi nella provincia di Siena, di cui 18 a gestione indiretta sparsi su tutto il territorio, e 6 a gestione diretta, solo nel Comune di Siena, è emersa un’alta qualità dei servizi e questo è dovuto anche all’impegno dell’amministrazione a garantire standard educativi elevati, un impegno che non verrà certo meno”. L’assessore ha dunque stigmatizzato l’atteggiamento di chi “alimenta le angosce dei cittadini attraverso attacchi senza sapere, perché ad esempio non ci sarà alcun problema occupazionale, anzi, dovremo assumere e ricordo che un terzo di tutti gli inserimenti occupazionali dal 2015 al 2020 del Comune è stato destinato al settore scolastico”.
Nella replica Staderini si è detto “non soddisfatto” della risposta: “Mi pare chiaro che l’avete fatta grossa – ha detto – visto il gran movimento e le numerose prese di posizione contrarie a questa scelta. La chiamate rimodulazione dei servizi all’infanzia, ma è una privatizzazione, considerato che nel bando dovrà essere previsto l’operatore economico che ne avrà la gestione”. Staderini infine ha ribadito “la mancanza di confronto con il mondo della scuola” e chiesto “di sanare l’errore fatto attraverso l’annullamento della delibera di giunta”.
APPROVATA LA MOZIONE PRESENTATA DA PAOLO SALVINI (LEGA) SUL POSSIBILE ACQUISTO, DA PARTE DELLA REGIONE TOSCANA, DEL LOCALE DOVE HA SEDE TLS
Approvata la mozione presentata da Paolo Salvini (Lega) in merito al possibile acquisto, da parte della Regione Toscana, del locale dove ha sede Toscana Life Sciences.
Salvini ha ripercorso le varie tappe che hanno dato origine, nel 2005, all’azienda per volontà di soggetti istituzionali e imprenditoriali presenti sul territorio locale e regionale del mondo universitario, clinico, industriale e finanziario “che credevano nella grande valenza di un polo scientifico tecnologico poi diventato, dal 2007, incubatore d’impresa. Un mix di competenze, spazi e servizi da offrire in supporto a realtà in ogni fase del loro sviluppo. Attraverso l’ufficio UvaR TLS collabora anche con il settore consulenza giuridica, ricerca e supporto organismi di governo clinico in seno alla Direzione Generale Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale della Regione Toscana per monitorare e valutare i risultati della ricerca in termini di applicabilità e trasferibilità, oltre alla definizione di strategie regionali per attrarre investimenti nel territorio”.
Toscana Life Sciences è una Fondazione di ricerca senza scopo di lucro attiva nel campo delle scienze della vita e delle malattie orfane e grazie ad un finanziamento della Regione Toscana attraverso il progetto Orphan-2 ha intrapreso, negli anni, una serie di azioni che hanno portato a importanti risultati nello sviluppo di possibili terapie. “Ora il suo obiettivo – ha proseguito il consigliere – è di continuare questo studio sulle malattie orfane con la creazione di network e proprie attività di ricerca. Gestore del distretto toscano Scienze della Vita, nato nel 2011, da un’iniziativa della Regione volta a creare un sistema integrato delle life sciences per essere il collante tra la dimensione industriale specialistica e quella istituzionale e di sistema. I dati registrano 190 aziende aderenti con oltre 11.000 addetti di cui circa 1.400 impegnati in attività di R&S e oltre 5,5 miliardi di fatturato complessivo.
Nonché coordinatore del progetto “Toscana Pharma & Devices Valley”. Rafforzando la partnership pubblica-privata, la Toscana scommette così sul proprio cluster d’eccellenza nelle life sciences per dare un contributo nell’ambito della strategia europea Horizon 2020 e nel cluster Alisei”.
Come ha ricordato il consigliere “TLS ha creduto fortemente nella creazione dell’Istituto Tecnico Superiore (ITS) “Nuove tecnologie per la vita”, contribuendo, come socio fondatore, all’aggregazione di tutti i principali attori regionali, pubblici e privati, che hanno costituito la Fondazione VITA nel 2015 (scuole superiori, enti di formazione, enti locali, università, centri di ricerca e imprese). E, come soggetto coordinatore, si occupa degli aspetti gestionali e organizzativi dei corsi di formazione sul territorio regionale nell’ambito delle biotecnologie industriali e dei dispositivi medici. Il direttore di TLS ricopre il ruolo di presidente della Fondazione VITA, di cui è capofila l’ITS “Sarrocchi” di Siena”.
Dopo questo excursus l’attenzione della mozione si è centralizzata sulla sede dove TLS svolge l’attività di ricerca, tuttora all’asta in quanto il locatore è fallito e per la quale Salvini, considerando “che la base di vendita inizia ad essere congrua e appetibile”, ha chiesto l’impegno del sindaco “di attivarsi con la Regione Toscana al fine di sollecitare il possibile acquisto dell’immobile, eliminando così il rischio di veder trasferire la sede legale ed operativa in un altro Comune come potrebbe accadere nel caso di altri compratori”.
PASSA LA MOZIONE SULL’ADOZIONE DELLA DEFINIZIONE OPERATIVA DI ANTISEMITISMO PRESENTATA DAL GRUPPO FORZA ITALIA
E’ stata accolta la mozione presentata da Lorenzo Loré, Orazio Peluso, Maria Concetta Raponi e Fabio Massimo Castellani (Forza Italia) sull’adozione della definizione operativa di antisemitismo.
Loré ha ricordato all’Aula quanto operato dall’IHRA (Organizzazione intergovernativa fondata nel 1998 e composta da 31 Stati tra cui l’Italia) con lo scopo di rafforzare, far progredire e promuovere l’educazione, la memoria e la ricerca sull’Olocausto in tutto il mondo, e ha evidenziato come “il pregiudizio antisemita rappresenta un fenomeno tuttora presente in Italia e che nel 2019 sono stati registrati dall’Osservatorio Antisemitismo della Fondazione CDEC (Centro di documentazione ebraica contemporanea) ben 251 episodi”.
Il consigliere, dopo aver riportato vari esempi di atti e discriminazioni antisemite che continuano a manifestarsi in ciascun ambito della vita pubblica, fino a sostenere che la delegittimazione dello Stato di Israele è un atto di razzismo, ha poi richiamato l’attenzione sulla Risoluzione del Parlamento Europeo del 1° giugno 2017 n. 2692 “Lotta contro l’antisemitismo”, e la dichiarazione del Consiglio dell’Unione Europea del 6 dicembre 2018, n. 15213, che recepisce la definizione operativa di antisemitismo IHRA e sulla quale raccomanda gli stati membri di provvedere, ha avanzato specifiche richieste di impegno al sindaco e alla giunta.
Nello specifico: “ad adottare formalmente la definizione operativa di antisemitismo sancita dall’IHRA nella sua integrale definizione e attivarsi, nelle sedi opportune, per far in modo che la stessa diventi patrimonio culturale e giuridico comune, come sollecitato dal Parlamento europeo. Respingere, condannare e contrastare ogni atto, dichiarazione, atteggiamento, individuale o collettivo, pregiudizio, movimento, propaganda, iniziativa individuale o collettiva che abbia come conseguenza diretta o indiretta l’ostilità, l’avversione, la denigrazione, la discriminazione, la lotta o la violenza contro gli Ebrei, i loro beni anche religiosi o culturali. Contrastare, respingere e condannare l’uso, in qualsiasi forma, di segni, simboli, oggetti, immagini, riproduzioni che esprimano, direttamente o indirettamente pregiudizio, odio, ostilità, discriminazione o violenza contro gli Ebrei e negazione della Shoah, e di ogni altra violenza che nella storia, abbia avuto conseguenze contro il popolo d’Israele”.
APPROVATA ALL’UNANIMITA’ LA MOZIONE SULLA VIOLENZA DI GENERE PRESENTATA DA RAPONI DI FORZA ITALIA
Approvata all’unanimità la mozione presentata da Maria Concetta Raponi (Forza Italia).
Nell’atto il consigliere ha ricordato come la violenza di genere “sia una grave violazione dei diritti umani e delle libertà in tutte le sue sfere: personale, lavorativa ed economica, nonché culturale. Ma anche che nell’ultimo anno di osservazione circa 3.700 donne si sono rivolte ai Centri Antiviolenza e di come durante il lockdown, a seguito di convivenze e confinamenti forzati, la situazione sia ulteriormente peggiorata”.
Raponi ha inoltre sottolineato che “la maggior difficoltà per il raggiungimento dell’autonomia da parte delle donne vittime di violenza che hanno intrapreso un percorso attraverso le case rifugio nei Centri Antiviolenza è trovare una soluzione abitativa decorosa e capace di soddisfare le esigenze proprie e, soprattutto, dei figli, così come il reinserimento nel mondo del lavoro, elemento indispensabile per l’emancipazione femminile e l’indipendenza economica, nonché per l’uscita definitiva dal circolo della violenza”.
Non esistendo, attualmente, graduatorie per case Erp riservate a donne uscite da case rifugio, ma che con legge regionale la Toscana offre ai Comuni la possibilità di destinare fino al 40% delle abitazioni Erp a finalità sociali, il consigliere ha chiesto l’impegno del sindaco e della giunta su una serie di punti. “Dare il via a un percorso che favorisca il reinserimento nel tessuto sociale ed economico di donne vittime di violenza che escono dalle case rifugio, ovunque dislocate; che a loro vengano destinate alcune abitazioni Erp o di altre forme di edilizia sociale, così come la promozione di percorsi di formazione ed incentivi per un loro inserimento attivo; sensibilizzare le imprese alle assunzioni di coloro che escono dalle case rifugio incentivando le misure di sostegno alla genitorialità; far sì che la Regione Toscana istituisca la figura del Garante per la tutela delle donne vittime di violenza e far sì che coloro che hanno intrapreso un percorso di protezione nei Centri Antiviolenza siano incluse tra le categorie destinatarie di agevolazioni nell’inserimento lavorativo e abitativo”.
APPROVATA ALL’UNANIMITA’ LA MOZIONE DI SALVINI (LEGA) SUI RISTORI PER LE ATTIVITA’ ALL’INTERNO DEI CENTRI STORICI UNESCO
Approvata all’unanimità la mozione presentata da Paolo Salvini (Lega) in merito ai ristori per le attività economiche all’interno dei centri storici patrimonio Unesco.
Il consigliere, focalizzando l’attenzione dell’Aula sulle pesanti ripercussioni causate dalla pandemia da Covid-19 a carico di molti settori economici del Paese “in particolare quello turistico e, quindi, di riflesso sulle attività artigianali e del commercio a dettaglio soprattutto nei centri storici con spiccato pregio storico-artistico”, ha fatto presente che “il fatturato di queste attività dipende per la maggior parte dalla domanda turistica fino a punte di oltre l’80%”. Informando che i rappresentanti delle associazioni di categoria delle imprese artigiane, nella seduta degli Stati generali del turismo tenutasi a Firenze lo scorso 15 luglio, hanno richiamato l’attenzione sull’opportunità che il tessuto dell’artigianato all’interno dei centri storici possa essere considerato a tutti gli effetti come facente parte della filiera del turismo, e che la stessa risoluzione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Firenze, ha invitato il sindaco ad attivarsi in tal senso con la Regione Toscana e il Governo. Nello specifico “affinché si predisponga una normativa che comprenda le attività artigianali e commerciali operanti all’interno dei centro storici patrimonio Unesco come facenti parte della filiera turistica, in modo da evidenziarne la particolare vulnerabilità in termini economici dovuta alla pandemia e conseguentemente prevedere ristori più adeguati per il calo dei fatturati, includendo tra i possibili beneficiari anche le attività economiche rientranti tra quelle “essenziali”, o che sono state solo parzialmente limitate dai provvedimenti sanitari, ma che possono aver subito gravi perdite in ragione della rilevante diminuzione di presenza turistica”.
APPROVATA LA MOZIONE DI ORAZIO PELUSO PER LA PROMOZIONE DELLA STREET ART
Il Consiglio comunale ha approvato oggi la mozione presentata da Orazio Peluso (Forza Italia) per la promozione e lo sviluppo di progetti per la riqualificazione di spazi urbani attraverso la realizzazione di opere di Street Art.
Il consigliere nel riconoscere a questo movimento artistico “la capacità di contribuire al miglioramento dell’aspetto estetico di spazi della città e del territorio, spesso abbandonati o fatiscenti, riuscendo a liberare le aspirazioni e le capacità di giovani, ma anche degli adulti di una comunità”, ha evidenziato anche la sua “importante funzione sociale e culturale permettendo il coinvolgimento di scuole e associazioni al fine di veicolare messaggi volti anche alla promozione e alla conoscenza della città”.
Alla Street Art, come ha detto Peluso “è possibile affiancare un progetto di didattica inclusiva, volta a eliminare o ridimensionare i ‘muri’ sociali e dell’indifferenza, con la speranza di abbattere anche i pregiudizi di coloro che considerano l’arte di strada come un’arte di serie B”. Per questi motivi ha chiesto l’impegno del sindaco e della Giunta “di incentivare la Street Art come motore propulsivo per l’aggregazione sociale; a reperire risorse regionali, nazionali e europee da destinare a questa forma artistica da considerare quale soluzione alternativa e integrativa nei progetti di riqualificazione e manutenzione degli spazi pubblici; a individuare con le modalità più opportune, idonei spazi, quali cavalcavia, muri di recinzione, sottopassi e sovrappassi di proprietà o in carico al Comune, oppure di Enti e Società; promuovere e favorire progetti di Street Art; a partecipare a bandi messi a disposizione da Enti e Società per il recupero e riqualificazione di aree in loro possesso con interventi di Street Art. Infine a coinvolgere artisti nazionali e internazionali di Street Art, Istituti scolastici del territorio, Associazioni, Comitati e chiunque intenda partecipare alla realizzazione di queste opere. Infine a istituire un idoneo Regolamento comunale che definisca i termini e le modalità per poter svolgere opere di Street Art su spazi di proprietà del Comune, o messi a disposizione da soggetti privati o pubblici diversi dall’amministrazione”.
IL CONTRIBUTO ECONOMICO DEL COMUNE PER LE FRANE DI SCARPATE DI PROPRIETA’ PRIVATA NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI (PD)
Il contributo economico del Comune per le frane di scarpate di proprietà privata è stato oggetto dell’interrogazione di Bruno Valentini (Pd).
Il consigliere dopo aver illustrato lo stato dell’arte dei lavori di messa in sicurezza della strada di Montalbuccio che “hanno portato all’approvazione, con delibera di Giunta dello scorso ottobre, di una compartecipazione economica ai lavori tra l’Ente e il privato, e, con atto dirigenziale 180 del 26 gennaio 2021, alla concessione di un contributo complessivo pari a 43.667 euro a favore dei proprietari”, ha ricordato quanto stabilito dal Codice della Strada sulla ripartizione delle spese, e aggiunto che “lo stesso gruppo Pd a dicembre 2019 aveva presentato un’interrogazione su tale questione e sulla possibilità da parte dell’Amministrazione di incentivarli con una partecipazione economica da recuperare successivamente e, magari, gradualmente”. Alla luce di tutto questo ha chiesto di sapere “se è stata acquisita dal Comune una perizia di corresponsabilità a giustificazione della concessione dell’aiuto economico effettuato, se ci siano stati casi simili in passato in cui l’Amministrazione abbia erogato contributi a proprietari privati di scarpate franate su strade pubbliche senza prevederne il rimborso per le casse comunali e come intenda comportarsi in futuro rispetto a casistiche analoghe poiché, con l’atto in oggetto, si è stabilito un principio gravido di potenziali rischi economici per l’Ente, considerando l’estesa fragilità idrogeologica del nostro territorio”.
L’assessore ai lavori pubblici Sara Pugliese nel rispondere all’interrogazione ha ricordato che “le occasioni in cui l’amministrazione comunale ha collaborato con soggetti privati per arrivare alla sistemazione ed alla messa in sicurezza di tratti di scarpata incombente sulla sede stradale sono state frequenti negli anni e dettate da valutazioni di opportunità anche e soprattutto connesse con la natura, morfologia e collocazione dei tratti di strada potenzialmente interessati”.
Ha aggiunto poi che “l’ultimo intervento in ordine di tempo risale al 2016, con precisione a seguito di copiose precipitazioni si verificò in data 28 febbraio proprio in un tratto della strada di Montalbuccio un evento franoso che comportò la chiusura temporanea della stessa. Nel dettaglio, ed anche in quel caso, l’amministrazione comunale decise di compartecipare alle spese con alcuni soggetti privati come risulta in ultimo dalla determinazione dirigenziale n. 15 dell’8 gennaio 2018”. Per quanto riguarda invece l’ultimo casi a cui fa riferimento l’interrogazione, l’assessore ha precisato che “a seguito dell’evento atmosferico del 17 novembre 2019, il Comune, già con la DGC 523 del 05 dicembre 2019, ha ritenuto non solo di procedere alla rimozione dei materiali franati per una rapida ripresa della fruibilità della via ma ha previsto anche la possibilità con successivi atti di attivare percorsi collaborativi con privati nell’ottica di garantire gli interventi di messa in sicurezza definitiva dei fronti di frana”. Concludendo che “l’obiettivo è quello di valutare caso per caso le varie situazioni che dovessero verificarsi proprio in funzione della richiamata vulnerabilità del territorio, in modo da essere pronti, qualora ve ne fosse la possibilità, a collaborare con i cittadini nell’ottica superiore della fruibilità del bene pubblico”.
Valentini si è dichiarato insoddisfatto in quanto “non ha ricevuto risposta sull’acquisizione o meno da parte del Comune di una perizia di corresponsabilità a giustificazione della concessione dell’aiuto economico effettuato” e lo stesso su “come intenda comportarsi in futuro affermando solo che si valuterà caso per caso. I cittadini non possono aspettarsi che un Ente pubblico adotti un comportamento in base alle situazioni senza avere una visione omogenea”. E che ” la decisione non può essere discrezionale, ma deve basarsi su criteri e parametri precisi”.
IL GRUPPO “NERO SU BIANCO” CAMBIA NOME IN “NERO SU BIANCO IN SIENA IDEALE”
Il Presidente Marco Falorni ha comunicato il cambio del nome del gruppo “Nero su bianco” che diventa “Nero su bianco in Siena ideale”.
INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PER SIENA IN MERITO A INTERVENTI IN AIUTO DELLE PALESTRE E DELLO SPORT DILETTANTISTICO
A seguito delle misure restringenti, che, dallo scorso 26 ottobre, a causa della seconda ondata della pandemia stanno mantenendo chiuse le palestre che si devono sobbarcare i costi di locazione, così come sono ferme, per i vari DPCM, le attività dilettantistiche Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini (Per Siena), hanno interrogato l’assessore allo Sport per informazioni in merito.
Nello specifico Griccioli ha chiesto: “come si sta muovendo l’Amministrazione nei confronti di queste attività che promuovono lo sport e il benessere fisico; se c’è l’intenzione di affidare a queste zone di proprietà comunale come parchi, giardini o altri luoghi all’aperto, così da svolgere in sicurezza le loro attività e se, visti gli specifici protocolli anticontagio che stanno rispettando, le palestre potranno sperare in una prossima riapertura”.
Nel rispondere all’interrogazione l’assessore allo Sport Paolo Benini ha ricordato che ” il fermo degli impianti è regolato da normative di carattere nazionale riconducibili ai vari Dpcm che si sono susseguiti nel tempo. Non abbiamo quindi il potere di aprire e chiudere le varie attività sportive, ma solo verificare che i decreti ministeriali vengano seguiti correttamente. A tal proposito quindi solo le palestre che hanno atleti e tesserati di Federazione Italiana sono potute rimanere aperte, e solo per loro è stato possibile fare questa eccezione, non per i comuni cittadini. Per questi ultimi abbiamo lavorato sull’affidamento di luoghi all’aperto di proprietà del Comune a palestre e attività dilettantistico-sportive finché era possibile farlo secondo Dpcm. Un progetto che si sta facendo già da un anno con il rinnovo di accordi in essere e con azioni mirate e che ci auguriamo possano continuare anche dopo la pandemia. Non ultima, la pubblicazione del bando “Sport nei Parchi” che, con il finanziamento di nuove aree attrezzate nei parchi e nei giardini pubblici, che ha l’obiettivo di promuovere modelli di pratica sportiva all’aperto coinvolgendo soprattutto quelle attività che sono state maggiormente colpite dalla chiusura a causa della pandemia”.
Per quanto riguarda la riapertura “purtroppo – ha proseguito Benini – è una scelta che non spetta a noi. Posso affermare che abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere: come aggiornare e informare sui protocolli di sicurezza e sulle complesse misure decise dal Governo centrale per il contenimento Covid, nonché sull’accesso alle risorse economiche messe a disposizione per sostenerle. Stiamo, poi, valutando la possibilità di altre forme di aiuto”. Concludendo che “questo fermo delle attività sportive avrà delle ricadute notevoli su tutti noi, un costo in termini di salute che vedremo negli anni successivi”.
Griccioli ha ringraziato l’assessore e ha dichiarato di “condividere il fatto che i Decreti sono gestiti da Roma e che quindi non è possibile fare molto, se non cercare di continuare sulla strada dell’affidamento degli spazi all’aperto che può aiutare le attività, ma anche i singoli cittadini”. Ha poi evidenziato che “che alcune società sportive stanno facendo molti tamponi a bambini per incentivare un ritorno allo sport in sicurezza come ha fatto la Virtus”. Anche il consigliere poi si è detto concorde con l’assessore sul fatto che ” questo blocco avrà delle ripercussioni in termini di salute”, chiedendo poi “in quanto è in suo potere di fare di tutto per sostenere lo sport anche non agonistico”.
L’INTERROGAZIONE DI LORE’ (FI) SUGLI STUDENTI ADDETTI AL CONTACT TRACING
Lorenzo Loré (FI) con una specifica interrogazione si è fatto portavoce delle segnalazioni pervenute da parte degli studenti di Medicina addetti al Contact tracing così da potenziare il servizio di tracciamento dei contatti e di isolamento dei casi di contagio da Coronavirus.
Come ha infatti informato Loré, l’Azienda Usl Toscana Sud Est impiega questi studenti per un totale di 20 ore settimanali con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa con sede temporanea ad Arezzo in attesa di trovare uno spazio più vicino a Siena.
“Ad oggi – ha detto il consigliere – non è stata reperita nessuna struttura in provincia di Siena, e la maggior parte di questi studenti, nonostante la previsione di avere a disposizione dei giorni liberi per poter proseguire quanto previsto dal loro piano di studi, non si è potuta assentare dal lavoro; che tutti gli oneri fiscali, assicurativi, previdenziali e di ogni altro tipo sono totalmente a carico loro come previsto dal contratto sottoscritto con l’Azienda”. Visto l’impegno profuso “sarebbe opportuno – ha evidenziato Loré – che l’Università prevedesse delle agevolazioni, ad esempio il riconoscimento dell’attività come parte del tirocinio, la fissazione di un appello supplementare o un punto in più sulla valutazione”.
Relativamente a quanto esposto, ha chiesto di conoscere “se il Comune ha verificato con l’Azienda Toscana Sud Est se la stessa stia mettendo in campo tutto l’impegno necessario per migliorare le condizioni economiche e logistiche dei collaboratori chiamati a garantire il Contact tracing, e se abbia verificato con l’Università degli Studi di Siena se questa stia valutando qualche forma di agevolazione per gli studenti”.
L’assessore alla Sanità Francesca Appolloni ha risposto all’interrogante riportando quanto scrittole dal Direttore generale dell’Asl Antonio D’Urso. ” “Lo schema di servizio e le modulazioni orarie di lavoro per gli studenti con contratto a 20 ore è variato nel tempo per migliorare l’utilizzo degli spazi, in relazione alla necessità di garantire adeguate misure di prevenzione e protezione, sia in considerazione del numero complessivo degli operatori presenti in centrale e delle relative prestazioni disponibili, sia per garantire una concentrazione dell’orario su un numero inferiore di giorni a settimana, aumentando quindi i giorni liberi”. “In particolare – prosegue la lettera di D’Urso – dal 1° febbraio è stato utilizzato uno schema di attività che prevede 4 giorni lavorativi e tre riposi a settimana. Una modifica adottata per accogliere le richieste degli studenti riferite sia agli spostamenti sia agli impegni con il piano di studi ed in particolare il tirocinio che permette di: avere un ulteriore giorno libero nella settimana; ridurre gli spostamenti per raggiungere la sede di lavoro; nei giorni di lavoro avere comunque mezza giornata libera. Al fine di agevolare gli studenti in tutto il periodo di attività sono sempre stati consentiti ed accolti ‘scambi alla pari’, cambi del turno di lavoro con un riposo. Disponibili i tabulati per verificare orari e schemi di servizio. In merito alla possibilità di effettuare l’attività da remoto, si specifica che ciò non è possibile data la necessità di garantire un continuo tutoraggio per la trattazione di casi particolari e il continuo cambiamento sulle modalità di tracciamento in relazione all’emergenza di nuove situazioni (ad es. varianti Covid). La possibilità, infine, di riconoscere l’attività svolta dagli studenti presso la centrale di tracciamento come tirocinio curricolare non è di nostra competenza, ma per quanto ci riguarda siamo assolutamente favorevoli”. L’assessore, infine, ha annunciato che “mi sono mossa e continuo a tenere un filo diretto con la Direzione Sanitaria e il competente ufficio dell’Università per un progressivo riconoscimento delle ore di tirocinio”, e sottolineato che “la figura del Contact tracing è nata nella fase emergenziale e quindi sono certa che passo passo queste incomprensioni troveranno una quadra tra le parti. Da parte mia ci sarà il massimo impegno per risolvere la situazione”.
Nella replica Loré si è detto “soddisfatto” della risposta, e “soddisfatto dell’impegno preso dall’assessore a monitorare la situazione affinché le condizioni di lavoro possano migliorare”.
RATIFICATE ALCUNE VARIAZIONI DI BILANCIO DELLA GIUNTA
L’assemblea consiliare ha ratificato alcune variazioni al Bilancio di previsione 2021-2023, approvate dalla Giunta comunale nel mese di febbraio.
“Nel primo atto, per la parte corrente – come ha illustrato l’assessore al Bilancio Luciano Fazzi – le variazioni riguardano: l’applicazione dell’avanzo vincolato per i progetti “Siena Città Aperta”, il progetto statale di sicurezza e prevenzione nelle scuole, il pacchetto scuola, contributo affitti e misure di sostegno a inquilini morosi incolpevoli; l’accettazione di contributi statali a ristoro per minor gettito ex Cosap e fondo innovazione AGID (Agenzia per l’Italia digitale); contributi regionali POR FSE scuola e “Ti accompagno”; integrazioni o ridimensionamenti di piccola entità di capitoli diversi; interessi preammortamento e rate mutui; personale a tempo indeterminato, interinale e Irap”.
Relativamente alla parte capitale, le variazioni attengono alla previsione di contributi regionali, da altri enti e cofinanziamento per i lavori sulla Via Lauretana, l’incremento dei proventi da concessioni edilizie per cofinanziamenti diversi; il riscatto di svincoli aree Piip e Peep, nuovo mutuo per automezzi; lavori ai giardini di Fontegiusta, marciapiedi in viale Bracci – via Pietri (zona policlinico) con alberature di aree verdi, e l’asfaltatura di via Aretina”.
Sul secondo atto, Fazzi ha precisato che: “le modifiche, sulla parte corrente, interessano l’applicazione di avanzo vincolato proveniente dal contributo statale per emergenza Covid nel settore sociale e a categorie economicamente danneggiate; la previsione di sponsorizzazioni o contributi per spese correnti e investimenti da imprese partecipate per studi della Direzione Manutenzione, e da imprese private per acquisto beni a cura della Direzione Istruzione; la previsione di capitoli di spesa con classificazione attinente alle richieste degli uffici, e l’adeguamento degli stanziamenti relativi a entrata e spesa per bollo virtuale. Sulla parte capitale si tratta di previsione di sponsorizzazioni da imprese partecipate per lavori da parte della Direzione Manutenzione
Nella terza variazione si provvede principalmente ad effettuare variazioni tecniche e compensative oltre che a prelevare dal Fiondo di Riserva le risorse per poter effettuare la gara per la gestione in via indiretta dell’asilo “Le Biciancole” “.
Le modifiche deliberate non alterano il pareggio finanziario del bilancio di previsione.
LE MODIFICHE AL PROGRAMMA BIENNALE ACQUISTI E FORNITURE
Approvate alcune modifiche al programma biennale per l’acquisizione di forniture e servizi, che costituisce parte integrante e sostanziale del DUP (Documento Unico di Programmazione) 2021-2023.
L’assessore al Bilancio Luciano Fazzi ha evidenziato come le variazioni derivano “da una delibera della Giunta dello scorso 4 marzo, nella quale è stato dato mandato alla competente Direzione Istruzione di predisporre apposito capitolato speciale d’appalto per l’effettuazione della procedura pubblica concorsuale per la gestione, in via indiretta, dell’asilo “Le Biciancole” per un periodo di tre anni. La procedura pubblica, vista la delicatezza e la rilevanza sociale del servizio, assicurerà la qualità nella scelta dell’operatore economico”.