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Siena: riciclaggio, reati tributari, corruzione. 5 misure cautelari, 12 indagati, 14 milioni sequestrati

15 Marzo 20217 minuti di lettura
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guardiadifinanza comando autoDalle prime ore della mattinata numerosi militari coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siena stanno dando esecuzione ad un provvedimento di natura cautelare personale e reale emesso dai Giudici per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale di Siena, Alessandro Buccino Grimaldi e Ilaria Cornetti, su richiesta del Pubblico Ministero Siro De Flammineis, con il quale sono state disposte 5 misure, fra coercitive e interdittive, nei confronti di altrettanti soggetti e il contestuale sequestro preventivo, anche per equivalente, di disponibilità liquide, beni mobili ed immobili per un valore di circa 14 milioni di euro. Agli indagati, in tutto 12, vengono contestati a vario titolo i reati di autoriciclaggio, reati tributari, societari e di corruzione e contro il patrimonio.

La complessa ed articolata operazione di polizia economico-finanziaria, nominata Hidden Partner, ha avuto origine dal monitoraggio degli investimenti provenienti dall’estero, soprattutto nel settore della ristorazione, dei bar e nel settore immobiliare ma non solo, in special modo nel capoluogo cittadino ma anche a Firenze, Roma e Milano, ad opera di un cittadino straniero il quale da anni aveva individuato, anche nella provincia di Siena, il luogo ideale per investire parte dei cospicui flussi di denaro generati dalla filiera del petrolio proveniente dalla Russia.

I preliminari accertamenti esperiti infatti, corroborati anche da evidenze documentali di natura bancaria, hanno fatto emergere l’interesse dell’imprenditore kazako nel settore petrolifero Igor Bidilo (proprietario dell’azienda Sielna Spa) all’acquisizione, fra le altre, di numerose società attive nel settore della ristorazione con esercizi commerciali presenti nelle più note piazze del centro storico di Siena e da ultimo di Firenze e Milano. Nel dettaglio sono state attenzionate dagli investigatori due prime linee di finanziamento anomale (per oltre 11 milioni di euro) veicolate attraverso conti correnti stranieri verso una holding nazionale all’epoca dei fatti con sede a Siena.

Tra gli indagati dell’inchiesta per autoriciclaggio – spiega l’Ansa – anche Vincenzo Del Regno, già segretario comunale a Genova, Siena, Prato, Firenze, poi dal 2017 alla metà del 2019 membro della deputazione generale della Fondazione Mps, quindi giudice della sezione regionale della Corte dei Conti della Toscana. Del Regno è stato colpito dal divieto di dimora a Siena, misura cautelare emessa dal gip nell’ambito dell’inchiesta che vede indagate a vario titolo 12 persone per autoriciclaggio, reati tributari, societari e di corruzione e contro il patrimonio.

Inoltre – afferma l’Ansa – è stato raggiunto da misura cautelare con sospensione di 6 mesi dai pubblici uffici il presidente della Camera di commercio di Arezzo e Siena Massimo Guasconi, da poco nominato alla presidenza di Unioncamere Toscana. Secondo l’accusa Guasconi avrebbe cercato investitori per sostenere l’attività imprenditoriale di Sielna Spa in cambio dell’acquisto da parte della stessa di una sua proprietà in Val d’Orcia con un contratto preliminare di vendita del valore di circa 400mila euro.

Per Bidilo, Del Regno, Guasconi e due dirigenti di Sielna la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. Nell’inchiesta avviata a fine 2018 e condotta con rogatorie internazionali, intercettazioni telefoniche, informatiche e ambientali risultano a vario titolo indagati, tra gli altri – riferisce ancora l’Ansa, anche il deputato di Fratelli d’Italia e patron del Potenza Calcio Salvatore Caiata, e l’imprenditore senese Andrea Bellandi, dg della squadra di calcio Acn Siena.

Le risultanze così ottenute hanno consentito di poter avviare mirate attività investigative, le quali sono state indirizzate alla ricerca dell’origine dei rilevanti fondi investiti, tramite la società holding senese, sul territorio provinciale di Siena, Firenze e Milano.

Al fine di valorizzare le evidenze contabili e documentali di natura estera emergenti dagli atti acquisiti sul territorio italiano, sono state, nella circostanza, avviate numerose attività di rogatoria all’estero, anche attraverso specifiche interlocuzioni con Eurojust che attraverso l’Ufficio italiano ha supportato le esigenze di cooperazione giudiziaria e di coordinamento internazionale della procura senese durante l’intero corso del procedimento.

In particolare, Eurojust ha reso possibile il tempestivo svolgimento delle complesse attività rogatoriali ed ha affrontato le numerose problematiche di coordinamento con le autorità straniere attraverso apposite riunioni svoltesi presso la sede di tale organismo europeo. Tale corposa attività rogatoriale attivata dalla Procura di Siena, ha visto interessati numerosi Stati esteri a vario titolo coinvolti dai flussi documentali e finanziari (Svizzera, Cipro, Estonia, Lettonia, Francia, Isole Vergini Britanniche, Federazione russa e Austria per citare le principali) la quale ha permesso di acquisire direttamente in tali territori stranieri, con accessi, perquisizioni, sequestri, escussioni ed acquisizioni documentali – eseguiti, congiuntamente con il Pubblico Ministero titolare dell’indagine, dalla Guardia di Finanza di Siena e dalle forze di polizia straniere coinvolte – elementi probatori fondamentali per la compiuta ricostruzione delle movimentazioni finanziarie estere e delle responsabilità ascrivibile ai titolari delle società straniere coinvolte in tali dinamiche, alcune delle quali sedenti, almeno formalmente in Stati a fiscalità privilegiata.

Il compendio probatorio così acquisito è stato arricchito dal rilevante patrimonio informativo contenuto in decine di segnalazioni per operazioni sospette che in molti casi hanno ricevuto puntuale riscontro nei risultati delle indagini.

All’esito della complessa e laboriosa analisi della documentazione acquisita, dell’accurato riscontro delle dichiarazioni rese dai soggetti d’interesse, nonché dell’attività tecnica eseguita è stato possibile far emergere:

a. plurime e rilevanti condotte evasive almeno per gli anni 2014 e 2015 commesse all’estero (Estonia), e dunque a livello infracomunitario, per oltre 50 milioni di euro, secondo lo schema della pianificazione fiscale aggressiva riconducibile alla cosiddetta stabile organizzazione occulta, che ha consentito di sottrarre ingenti basi imponibili alla tassazione in ambito comunitario il tutto attraverso la fittizia localizzazione delle società in Stati a fiscalità privilegiata (Isole Vergini Britanniche);

b. condotte di auto riciclaggio, in considerazione del fatto che l’imprenditore straniero ha dapprima trasferito le somme provenienti dall’illecito risparmio d’imposta in società di diritto estero per poi reimpiegarle, sotto forma di finanziamenti, nella società nazionale al fine di consentire a quest’ultima l’acquisizione delle attività di ristorazione e bar e di importanti compendi immobiliari;

c. reati societari afferenti alla non corretta esposizione in bilancio dei finanziamenti provenienti dall’estero commessi dagli amministratori di fatto e di diritto della holding senese (per 2 di questi è stato disposto il divieto di esercitare uffici direttivi nelle persone giuridiche e nelle imprese);

d. reati fiscali, riconducibili al trattamento contabile riservato ai finanziamenti esteri verso la società senese;

e. numerosi episodi di appropriazione indebita da parte degli amministratori della holding senese, in concorso con i rappresentanti legali di altre società nazionali, che si sono appropriati di svariati milioni di euro nella disponibilità della holding per effettuare alcune operazioni societarie e commerciali, di natura puramente speculativa;

f. episodi di corruzione commessi da alti funzionari pubblici destinatari rispettivamente della misura del divieto di dimora e della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni;

g. il coinvolgimento, in un episodio di corruzione, di un agente in servizio presso il Comando della Polizia Municipale di Siena. Per tale condotta l’agente è stato destinatario di un provvedimento di sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni.

Fra i beni sequestrati per circa 14 milioni di euro, in relazione ai reati di autoriciclaggio e ai reati tributari emersi, sono presenti disponibilità liquide, immobili di pregio tra Siena, Roma e Firenze, e le quote di una società che controlla numerosi ristoranti e bar situati nel centro storico di Siena, Firenze e Milano.

In relazione ai delitti di corruzione sono stati sequestrati beni per un valore di 370.000 euro circa fra disponibilità liquide e beni immobili.

Al fine di garantire la totale continuità aziendale è stato nominato un amministratore giudiziario da parte del locale Tribunale.

Le attività di servizio odierne, condotte nel tempo anche grazie all’apporto dei militari dello S.C.I.C.O. di Roma, hanno visto impegnati nella fase esecutiva militari dei Comandi Provinciali di Roma, Milano, Firenze.

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