Il Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta ordinaria martedì 14 gennaio, alle ore 9, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico.
Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento (aggiornare la pagina o visitare successivamente per visualizzare i nuovi argomenti):
12) L’INTERROGAZIONE DI MASI PORTA ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO GLI ACCERTAMENTI E IL RISCOSSO DELLE SINGOLE ENTRATE TRIBUTARIE
Alessandro Masi (PD) ha presentato un’interrogazione per avere informazioni relative agli accertamenti e al riscosso, diviso per conto competenza e conto residui, delle singole entrate tributarie ed extra-tributarie, e sulla relativa consistenza degli insoluti e dei recuperi, con raffronto dei rispettivi dati al 31.12.2018 e al 31.12.2019.
Il consigliere ha infatti evidenziato “che anche in sede di bilancio di previsione 2020-2022 si continua a registrare la previsione di un progressivo aumento del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità, pari a 13,2ml (+15%, circa, rispetto al 2019), cioè si continua a dover ‘congelare’ risorse, perché si accerta e non si riscuote abbastanza; che in occasione del consuntivo 2018 il Collegio dei revisori invitava l’Ente ad una maggiore attenzione sull’organizzazione e gestione degli uffici preposti alla riscossione e accertamenti; che la soluzione dell’affidamento ‘a tappe forzate’ a Siena Parcheggi della concessione del servizio gestione e riscossione delle entrate comunali non convince, perché come tutti gli inizi avrà bisogno di rodaggi e verifiche”. Ma anche che “nello stesso DUP si legge, tra gli obiettivi, che il miglioramento della percentuale di incasso delle entrate proprie consente all’Ente di garantire maggiori servizi”.
A rispondere l’assessore al Bilancio, Luciano Fazzi: “Il problema della riscossione delle entrate è sempre stata una situazione attenzionata: fin dal nostro insediamento e per questo stiamo lavorato per risolvere il problema. Chiaramente la percentuale di riscossione incide sulla determinazione del fondo crediti di dubbia esigibilità ma l’incremento che c’è stato dal 2019 al 2020 non è dovuto a un peggioramento della riscossione delle entrate comunali, bensì a un obbligo imposto dalla legge”. Ha dunque spiegato che “non siamo ancora in grado di fare un raffronto tra i dati a consuntivo 2018 e 2019, perché gli ultimi dati sono in via di completamento. Certo è che, tenendo conto di quello che è successo al 31 dicembre 2018, le entrate tributarie almeno in competenza sono state riscosse per il 75 per cento e per il 58 per cento in conto residui”. L’assessore ha specificato che “questa è una media non ponderata, per cui non tiene conto del peso che ciascuna entrata ha. Faccio un esempio: è chiaro che un’entrata come la TARI è stata incassata per l’82 per cento, che pesa, per circa 15 milioni, e un’entrata come l’ICIAP, proventi derivanti da accertamenti, è stata incassata per il 53 per cento, però pesa per 198 euro”.
Per quanto riguarda invece “le entrate extratributarie, c’è un sensibile calo della percentuale di riscossione rispetto a quelle tributarie, perché siamo al 51,6 per cento in competenze e al 31,6 per quanto riguarda i residui”.
Infine “nel 2019 l’attività di recupero e di accertamento è un po’ calata rispetto al 2018, perché abbiamo fatto una serie di attività prodromiche alla partenza dell’attività della società della riscossione. Nel 2019 sono stati fatti accertamenti e ingiunzioni fiscali per circa 1 milione 400 mila euro, però la novità importante delle operazioni fatte nel 2019 è che gli accertamenti, per circa 784 mila euro, sono stati fatti direttamente dall’ufficio comunale, cosa che non era mai successa prima. Così come anche le ingiunzioni fiscali per circa 574 mila euro, che sono state fatte tutte dagli uffici comunali”. Operazioni che “sono servite anche per fare una formazione a tutti i dipendenti comunali, come dicevo prima, utile per le operazioni che faranno a partire dal 2020 essendo transitati da inizio anno nella società della riscossione. A tutto questo si aggiungono altre importanti operazioni svolte nel secondo semestre del 2019 quali la reinternalizzazione e la bonifica delle banche dati precedentemente affidate alla società A&G Spa che si era aggiudicata la gara della riscossione coattiva”.
Nella replica Masi ha spiegato che “una mezza risposta c’è, cioè che questo dato del 51 per cento e del 36 per cento sull’extratributario è un dato significativo che va letto nel suo profondo, perché, accanto alla riorganizzazione amministrativa, c’è forse però anche un tema di sofferenza in qualche modo rispetto all’utenza e al recupero della tariffa”. Il consigliere ha specificato che “dovremo riflettere bene e monitorare rispetto all’entrata in vigore a pieno regime della delega a Siena Parcheggi, e dell’applicazione delle nuove normative sul recupero”, sottolineando che “un conto sono le risorse disponibili e un altro è anche la sostenibilità dei nostri servizi, perché questo è una cartina tornasole non solo dell’utilità del Comune, ma anche di come gira la città”.
11) IN CONSIGLIO COMUNALE LO SBLOCCO DEI PROVENTI DA AUTOVELOX
Bruno Valentini (PD) e Claudio Cerretani (In Campo) hanno presentato un’interrogazione relativa allo sblocco dei proventi da autovelox destinati alla Provincia per la sistemazione di strade e piste ciclopedonali.
Durante la sua illustrazione Cerretani ha ricordato la convenzione fra il Comune e la Provincia di Siena che finalizza la destinazione del 50% dei proventi delle sanzioni e, nel particolare, quelli provenienti dalla postazione installata a Malamerenda in SR2 Cassia Sud, per la realizzazione di opere che migliorino la mobilità e la sicurezza stradale.
“Gli interventi concordati, e per i quali alla Provincia non è stato trasferito nessun euro – ha detto il consigliere – sono la sistemazione della frana sulla Strada provinciale 136 di Renaccio; manutenzione ordinaria e straordinaria delle piste sul territorio comunale; manutenzione e gestione dei percorsi della Via Francigena; l’asfaltatura del tratto di pista fra viale Europa e il bivio di Ruffolo e installazione di segnaletica; verifica e consolidamento del muro di contenimento in prossimità di viale Toselli (SS.73)”.
Cerretani ha quindi chiesto “l’impegno affinché vengano rapidamente trasferiti alla Provincia i fondi dovuti per legge, e di attivarsi, nel caso di prolungamenti temporali, affinché siano trasferiti acconti sufficienti per eseguire le opere più urgenti, ed evitare futuri simili ritardi”.
“Questa interrogazione – ha dichiarato l’assessore al bilancio Luciano Fazzi – mi consente di fare un attimo di chiarezza sul problema del trasferimento dei proventi derivanti da autovelox. Come prevede la legge, queste somme spettano al proprietario della strada che fino a ottobre 2018 era la Provincia di Siena, successivamente poi la proprietà è passata ad ANAS.
I proventi di cui si parla fanno riferimento alla delibera di Giunta n. 228 del 28 maggio 2018, assunta dalla precedente Amministrazione con la provincia di Siena, che prevedeva un trasferimento complessivo di 720mila euro per finanziare i cinque interventi riportati nell’interrogazione”.
“In merito a questo punto – come ha evidenziato Fazzi – si devono fare alcune precisazioni. Innanzitutto, quando si parla di proventi, si parla di proventi incassati e non accertati, pertanto il primo problema è stato quello di andare a verificare l’incasso delle sanzioni. Con l’ultima variazione di bilancio, del 30 novembre 2019, abbiamo inserito una serie di risorse per fare un nuovo impegno a favore della Provincia destinandole i proventi delle sanzioni del Codice della Strada da autovelox elevate nel 2018, ma poi incassati nel 2019. E’ in via di emanazione un decreto che dovrebbe prevedere delle modalità con le quali è necessario andare a provvedere e versare queste somme alla Provincia. Tra l’altro, è previsto che dalle sanzioni siano scomputati i costi che il Comune ha sostenuto, per cui è chiaro che queste somme, previste in delibera, rispettivamente di 270.000 euro per il 2017 e di 450.000 euro per il 2018, dovrebbero essere erogate al netto delle spese che l’Ente ha sostenuto per le procedure di elevazione delle sanzioni. Ma il motivo per cui fino ad oggi l’’Amministrazione comunale non aveva versato alcuna somma alla Provincia è dovuta al fatto che la precedente Giunta aveva stipulato con la Provincia un accordo che prevedeva l’erogazione delle somme derivante dalle sanzioni di cui all’articolo 142, comma 12-bis da parte del Comune, su richiesta della Provincia all’aggiudicazione dei singoli interventi.
Dopo circa un anno e mezzo, in data 2 ottobre 2019, la stessa Provincia ha richiesto queste somme al Comune, dicendo che “essendo trascorso un consistente periodo di tempo e avendo quest’Amministrazione avviato le procedure per l’approvazione del progetto e per la successiva gara degli interventi previsti nell’accordo stesso, invitava a provvedere nel tempo più breve possibile a trasferire i contributi”, non ricordando che nell’accordo l’erogazione dei contributi era sottoposta all’aggiudicazione dei singoli interventi e non alla procedura di approvazione del progetto o della successiva gara. In sostanza, in questo momento, alla Provincia non sarebbe dovuto niente perché non risulta l’aggiudicazione dei progetti per i quali è previsto il trasferimento”.
Fazzi ha concluso informando che “ci sarà, tramite l’assessore ai Lavori Pubblici Sara Pugliese, un’interlocuzione con la Provincia per vedere se sarà possibile trasferire degli acconti, fermo restando che proprio in base alla convenzione che la precedente Amministrazione aveva stipulato, ad oggi queste risorse non possono essere trasferite”.
Nel prendere atto della situazione, Cerretani ha detto che “pur non conoscendo nel dettaglio l’accordo in questione, mi auguro che vengano definiti al più presto e di comune accordo, tra Provincia e Amministrazione, i passaggi necessari per risolvere la questione”.
10) IL GRUPPO PD HA CHIESTO INFORMAZIONI SULL’INIZIATIVA IN PROGRAMMA PER IL 16 GENNAIO AL S. MARIA DELLA SCALA
Alessandro Masi, Luca Micheli, Giulia Periccioli e Bruno Valentini (PD) hanno presentato un’interrogazione sulla delibera di Giunta con la quale è stata decisa l’iniziativa in programma il prossimo 16 gennaio nel Complesso Museale S. Maria della Scala.
Nello specifico Masi ha rilevato come nell’atto che “prevede la presentazione di due libri, apericena e spettacolo di letture musicali, nell’ambito di iniziative finalizzate a promuovere la “presa in carico della persona”, e il “rafforzamento di politiche strutturali a sostegno della famiglia”, tra i vari titoli che emergono a definire l’appuntamento c’è ‘Bibbiano’ e ‘gender’ fortemente divisivi nell’opinione pubblica, anche su situazioni ancora in corso di inchiesta giudiziaria (come si legge nella stampa), e strumentalizzabili in chiave ideologica”.
Il consigliere nel far presente che “l’azione del Comune, in quanto istituzione, deve sempre ispirarsi ai criteri di imparzialità per il buon andamento del bene comune e delle sue differenti sensibilità”, ha chiesto “perché si voglia impegnare l’Ente in un messaggio divisivo”, e di conoscere “le motivazioni del contributo economico determinato con la delibera e il perché dell’attestata attinenza al capitolo dedicato a ‘interventi di sostegno dei minori’”.
“Questa è una interrogazione squisitamente politica – ha risposto il sindaco Luigi De Mossi – che non tiene conto di alcune circostanze. Primo: questa amministrazione è una amministrazione che consente a tutti di parlare. E’ finito il pensiero unico. Per troppo tempo c’è stato in questa città un pensiero unico declinato soltanto da chi aveva in quel momento il potere in mano. Adesso siamo tornati davvero in un mondo dove ognuno può esprimere, purché non violi la legge, le proprie idee.
Il significato dell’iniziativa di giovedì prossimo, che può piacere o non piacere, che può essere condivisa o non condivisa, è la libertà di espressione. Noi non abbiamo mai vietato alcuna presentazione o spettacolo. Mai, in nessuna circostanza e in nessuna occasione, perché crediamo che per troppo tempo siano state fatte troppe diversificazioni e troppe distinzioni. Tenete conto che il pensiero diverso in questa città, e ne parlo a ragion veduta, per il lavoro che ho svolto da difensore di molti, veniva spesso raggiunto da querele; con noi questo non succede. Con noi non è successo, e vi garantisco che casi da querela ci sono stati. Per esempio, e mi dispiace che non sia presente in aula il consigliere Piccini, la mia portavoce è stata definita da chi era nella squadra di “Per Siena” ‘Una tizia a 4 ruote che è riuscita a far credere agli stolti che questo sindaco sarebbe stato friendly. Vedete come è facile cadere dal lato opposto della barricata? Lo chiedo ai consiglieri di “Per Siena” e, ripeto, mi spiace che Piccini non sia in aula perché a me le cose piace dirle in faccia: voi avete avuto questo compagno di viaggio, davvero vi riconoscete in queste parole? Davvero queste parole sono adatte? In questo consiglio comunale devo dire che c’è un’educazione straordinaria. Di questo ne devo dare conto a tutti quanti. Non facciamo in modo che questa educazione non si trasferisca all’esterno di questa aula.
Vi ricordo inoltre, che per evitare ogni tipo di polemica, un gruppo di cittadini si è autotassato per recuperare i 3mila euro del costo dello spettacolo di giovedì. La nostra delibera era un atto perfettamente legittimo e adesso vedremo se questi soldi donati dai cittadini li spenderemo per questa iniziativa o per future iniziative, magari pensate anche insieme: maggioranza e opposizione.
Ma attenzione però, il dire che non si possono affermare delle idee è una deriva pericolosa. E’ la deriva dell’odio che sta permeando questo Paese. Facciamo in modo che almeno in questo Comune, questa cosa non succeda. Io mi scuso personalmente con la mia portavoce, me ne scuso io, come cittadino e sindaco di Siena per l’offesa che ha avuto. Per concludere vi dico: è discutibile quello che dicono Socci e Fusaro? Probabilmente lo è, come quasi tutte le cose che si dicono e che hanno un valore politico. Ma non facciamo diventare una corrida la nostra civiltà. La nostra civiltà, di cui parlo sempre anche nelle Contrade, è quella di dissentire su tutto, ma essere rispettosi gli uni degli altri. Facciamo in modo che questo rispetto e questa libertà, valore fondante della Repubblica e della nostra città che si respira anche in questa aula di consiglio, non venga sminuita per una questione soltanto politica”.
“La nostra interrogazione – ha replicato Masi – non voleva essere politica, bensì sottolineare la portata divisiva dell’iniziativa, considerato il ruolo istituzionale del Comune, dall’altra, evidenziare l’incoerenza del contributo con il capitolo denominato “interventi a sostegno dei minori”, considerata, oltretutto, l’asserita natura culturale del sostegno del Comune a questo appuntamento. La risposta ricevuta, quindi, non soddisfa le necessità e lo spirito delle domande”.
9) I RAPPORTI FRA COMUNE E CONSORZIO TUTELA PALIO NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI
Bruno Valentini (PD) partendo dalla lettera inviata, lo scorso 12 marzo, dal sindaco Luigi De Mossi al Consorzio per la tutela del Palio nella quale “scriveva che “riteneva necessario risolvere la convenzione in atto”, senza che a questa comunicazione (a quanto riferito) sia seguita conferma o smentita nella forma di un atto formale”, ha evidenziato come allo stesso Consorzio “è stata rimproverata la mancanza di adeguate competenze in materia di comunicazione, con l’incapacità di contrastare la disinformazione che periodicamente si manifesta contro il Palio e la cultura contradaiola”. Il consigliere ricordando all’assise la delibera della Giunta del 2 maggio 2019 “con la quale veniva decisa la risoluzione dell’accordo per la regolamentazione delle riprese televisive, salvo poi confermarlo fino alla scadenza del 2020 prevedendo però una partecipazione più attiva del Comune”, ha stigmatizzato il fatto che durante “l’edizione del TG2-Rai del 16 agosto 2019 sia stato trasmesso un servizio denigratorio verso il Palio e la sicurezza dei cavalli”. In base a tutto questo ha chiesto al sindaco informazioni “sugli intendimenti dell’Ente relativamente alla convenzione con il Consorzio e all’accordo di programma fra Comune, Consorzio e Rai; se hanno avuto seguito, dopo il servizio mandato in onda durante il TG2, azioni volte a difendere il Palio; se c’è intenzione di coinvolgere il Consorzio e il Magistrato delle Contrade nello sviluppo del futuro Museo-Galleria del Palio, anche come interessante sbocco lavorativo per giovani senesi” e, infine, “quali sono gli incarichi affidati, con quali modalità ed i compensi, per la redazione del progetto per il suddetto Museo”.
Il sindaco ha risposto che il “Comune è uscito dal Consorzio perché si rischiava di creare un doppione sul controllo della corretta immagine del Palio che è il compito specifico che lo stesso Consorzio deve assolvere. In questo modo sono due soggetti che possono agire in maniera coordinata per la tutela della città e del Palio”. Il primo cittadino ha aggiunto che “il contratto Rai ha scadenza nel 2020, mi sono già incontrato più volte e mi incontrerò nuovamente con il Consorzio e con il Magistrato delle Contrade per capire come procedere su questo tema. In precedenza non c’erano le condizioni per risolvere il contratto sia per la scadenza a breve termine sia per un ragionamento economico per cui il rischio giudiziario consigliava di attenderne la scadenza naturale. Fisseremo a breve un incontro in Rai per valutare le loro proposte anche dal punto di vista economico ed avere maggiori introiti in considerazione del prossimo rinnovo delle monture”.
Per quanto riguarda le azioni intraprese dopo il servizio del Tg2 De Mossi ha informato il consesso “sull’invio di una lettera a firma congiunta Comune, Consorzio e Magistrato delle Contrade alla Rai, al presidente Foa, all’Amministratore Delegato Salini, al direttore generale Matassino, al direttore di Rai 2 Freccero e al direttore del Tg2 Sangiuliano, sottolineando come il servizio contenesse dati sbagliati e distorti e, oltretutto, parte delle immagini versate nel servizio erano inconferenti e non pertinenti. Inoltre abbiamo chiesto se il servizio in questione fosse stato condiviso da tutta la testata giornalistica del Tg2 o addirittura da tutta la Rai”. “Il comportamento tenuto – ha continuato – è palesemente in violazione con l’accordo contrattuale che il Comune e il Consorzio hanno in essere con la Rai, non contenendo alcuna cronaca, non avendo carattere informativo, ma lesivo per la nostra Festa”.
In merito al Museo del Palio “abbiamo avuto, quest’estate, un primo incontro informativo con il Rettore del Magistrato, il presidente e l’amministratore delegato del Consorzio, al quale è seguito un ulteriore incontro con gli stessi a inizio dicembre per illustrare l’andamento del progetto. Successivamente, il 30 dicembre scorso, nella Sala dei costumi di Palazzo Pubblico, ho illustrato il piano anche a tutti i Priori”. Il sindaco ha concluso informando che “al momento, non sono stati affidati incarichi, qualora si proceda in questo senso l’aula ne sarà a conoscenza” e che “siamo in contatto con personalità appassionate del Palio per finanziare il progetto”.
Nella replica Valentini ha detto che “la risposta lascia alcuni punti sospesi, che suscitano perplessità perché la grande indignazione sul vergognoso servizio della Rai ha portato a una lettera veemente ma niente altro. Quel servizio ‘killer’ è stato visto da milioni di persone senza alcuna trasmissione risarcitoria per cui il Palio esce sconfitto da questa vicenda”. Valentini ha poi sottolineato che “il Comune dovrebbe avere relazioni più forti col Consorzio e quindi non sono soddisfatto della scelta dell’Amministrazione” e, si è augurato, che “ci sia unione e collaborazione nella difesa del Palio perché si dovrà affrontare un anno importante in cui decidere a chi affidare le riprese della Festa”. Infine per quanto riguarda il Museo del Palio “il progetto procede anche se ancora deve essere impostato il modo in cui portarlo avanti”.
8) MICHELI (PD) PORTA ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE LA RIAPERTURA DELL’ASILO NIDO “LO SCARABOCCHIO”
Con una specifica interrogazione Luca Micheli (PD) ha portato all’attenzione del Consiglio comunale la riapertura dell’asilo nido “Lo scarabocchio” posto in via D. Di Boninsegna.
“La struttura – come ha ricordato Micheli – oggetto di lavori di adeguamento sismico e antincendio, deliberata con atto dirigenziale del 14.2.17ha visto il trasferimento dei bambini nel plesso ex Pimpa in strada di Renaccio, una sede decentrata, con un servizio pubblico minimo, e che storicamente non risponde alle esigenze logistiche delle famiglie che abitano nel quartiere di Ravacciano”.
Per questi motivi ha chiesto se “oltre ai lavori di adeguamento sismico sono necessari ulteriori interventi strutturali, o acquisti di arredi per la sua riapertura; se per l’inizio del prossimo anno scolastico i bimbi potranno nuovamente tornare a frequentare “Lo scarabocchio” con l’attuale personale educativo, e se nelle prossime domande di ammissione il nido “Lo scarabocchio” sarà inserito nell’elenco delle strutture comunali nella sua originaria sede in via Boninsegna”.
L’assessore ai LL. PP Sara Pugliese ha informato l’aula che “la data di fine lavori era prevista per lo scorso 4 dicembre e, vista l’assenza di imprevisti in corso d’opera, e un risparmio economico derivante dal ribasso d’asta a suo tempo effettuato, è stata decisa l’installazione di un impianto di climatizzazione che ha comportato una proroga di 90 giorni. Una volta sistemato l’impianto si procederà all’acquisto dei vari arredi grazie sempre alle risorse ottenute dal ribasso d’asta. Dalle tempistiche fino ad ora registrate la struttura potrà tornare pienamente operativa verso la fine del corrente anno scolastico e per evitare, solo per un breve periodo, un nuovo spostamento dei piccoli, la struttura sarà riaperta a partire dal prossimo mese di settembre 2020”.
“Mi ritengo parzialmente soddisfatto”, ha dichiarato Micheli, sottolineando la sua “soddisfazione nel costatare che i soldi stanziati sono stati sfruttati nella loro totalità”. “Dando per scontato – ha concluso – che i nuovi interventi vengano realizzati in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico 2020/2021 così da tornare nella sede originaria con il conseguente inserimento nella lista di iscrizione del prossimo anno scolastico negli asili comunali”.
7) I LOCALI DEL CENTRO “ANTONIO CONTI” NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI E PERICCIOLI
Presentata da Bruno Valentini e Giulia Periccioli (PD) un’interrogazione consiliare sui locali del Centro socio-culturale per la terza età “Antonio Conti”.
Durante l’esposizione Periccioli, dopo aver ripercorso la nascita del Centro, costituito nel 1991, e le varie vicissitudini che hanno interessato la sede, ha ricordato che “nel 2018, a seguito di un sopraluogo erano stati individuati idonei spazi da ristrutturare con un investimento inserito nel Piano delle Opere Pubbliche, adesso inopinatamente posticipato al 2021”. Ed ha chiesto “se l’amministrazione ha intenzione, o meno, di adeguare dignitosamente i locali del Centro che, con oltre 200 soci, si vede costretto a girovagare per portare avanti le attività statutarie, fondamentali per togliere gli anziani dalla solitudine e mantenerli nell’autosufficienza, con notevole risparmio per le casse del Comune”.
“E’ singolare – ha risposto l’assessore ai LL. PP. Sara Pugliese – che si sottolinei come “purtroppo a seguito della ristrutturazione del collegio San Marco questa parte dell’immobile è rimasta a grezzo”, perché dal 2013 al 2018 poteva, certamente, essere stata presa in considerazione non tanto la realizzazione dei lavori, essendo ben note le difficoltà economiche dell’Ente, ma almeno la programmazione degli interventi e la individuazione delle priorità a seguito di una compiuta analisi degli spazi rimasti da completare o addirittura completamente da progettare. A seguito della segnalazione scritta dei responsabili del Centro Antonio Conti nel luglio 2017 venne fissato nei giorni del Palio del 16 agosto 2017 un sopralluogo alla presenza dei rappresentanti del centro, dei rappresentanti della Diana e dei rappresentanti della amministrazione, oltre alla parte tecnica, in cui si provvide alla presa di coscienza dello stato dei luoghi ed alla possibile destinazione degli spazi. A seguito di questo venne elaborata, dalla parte tecnica, una quantificazione sommaria degli importi necessari ai lavori e fatta presente sempre, dalla parte tecnica, la necessità di poter contare su apposite risorse da destinare in prima ipotesi alla progettazione degli interventi stante il carico di lavoro esistente sul personale interno. L’intervento fu poi inserito nello strumento di programmazione (2018/2020) per una cifra stimata di 300mila euro, compresi oneri e spese tecniche.
Nel maggio 2018 il Servizio Manutenzione Immobili, nell’ottica di dare seguito all’intervento, chiese conferma circa la disponibilità delle risorse economiche destinate, ma senza mai avere risposta, quindi non è stato dato nessun seguito nell’immediato né alla fase di progettazione né, tanto meno, alla fase di realizzazione.
Nella seconda metà del 2018 vennero ripresi contatti con i rappresentanti del Centro Antonio Conti con l’impegno di portare avanti lo studio per una soluzione e di non abbandonare la previsione presente nel Piano Triennale Opere Pubbliche.
Nell’anno 2019 sono stati eseguiti, sempre con il supporto e il confronto con i rappresentanti del Centro Antonio Conti, almeno due distinti sopraluoghi atti a verificare e approfondire la fattibilità degli interventi, anche nell’ottica del complessivo completamento dei lavori nell’ex collegio San Marco. In occasione dell’ultimo, effettuato in questo mese di gennaio, e sempre di concerto con i rappresentanti del Centro, sono state esaminate di nuovo due diverse soluzioni, in modo da tenere presente la necessità di garantire la operatività delle strutture esistenti all’interno del complesso, garantire la migliore coabitazione con la parte abitativa dell’immobile, e il migliore utilizzo degli spazi rimasti da destinare”.
“Terminata la fase di analisi delle soluzioni – ha concluso l’assessore – e sempre di concerto con gli utilizzatori finali, saranno elaborati i progetti per l’adeguamento e il completamento degli spazi individuati in considerazione delle disposizioni normative e legislative, non ultime quelle in materia di prevenzione incendi vista la delicatezza di alcune funzioni già presenti all’interno dell’ex collegio San Marco”.
Giulia Periccioli, nel dichiararsi “parzialmente soddisfatta”, ha evidenziato che, nonostante l’interessamento dell’assessore “la situazione lamentata nell’interrogazione non è stata risolta e neppure si sa come il Comune intenda intervenire”.
6) VOLTIAMO PAGINA, GRUPPO MISTO, SENA CIVITAS E LEGA CHIEDONO INFORMAZIONI SUL SITO INTERNET COMUNALE PER ATTIVITÀ RICETTIVE
Il sito internet comunale per attività ricettive nell’interrogazione dei consiglieri: Federico Minghi, Carlo Marsiglietti, Tommaso Bartalini (Voltiamo Pagina), Laura Sabatini (Gruppo Misto), Pietro Staderini (Sena Civitas), Eleonora Raito e Paolo Salvini (Lega).
Minghi illustrando il servizio e la sua difficile fruibilità che “dovrebbe e potrebbe essere i di massima praticità e utilità, sia per i turisti sia per le aziende ricettive”, ha chiesto “se il progetto è stato realizzato internamente al Comune o esternamente e, nella seconda ipotesi, con quali costi; il perché non siano state individuate soluzioni più semplici, efficaci e user friendly per facilitare il suo utilizzo, e se c’è la possibilità di una revisione del progetto “.
L’assessore al Turismo e Commercio Alberto Tirelli ha risposto che “il portale delle attività ricettive è finalizzato sostanzialmente alla geolocalizzazione delle strutture, e al recupero del sommerso. Offre, inoltre, a tutti, cittadini e turisti, l’opportunità di segnalare, in modo semplice, e direttamente durante la navigazione, attività non presenti nella mappa. Il sito appresenta un utile supporto al Servizio Tributi nelle analisi sempre volte alla regolarizzazione delle varie situazioni. In via subordinata dà informazioni di dettaglio agli ospiti nella nostra città, soprattutto circa il posizionamento delle attività”.
Sviluppato sulla falsariga del portale di Venezia, di grande innovazione e all’avanguardia, per la gestione di analoghe situazioni rappresenta, come ha evidenziato Tirelli, rappresenta “uno strumento di grande importanza e fortemente voluto dall’amministrazione; per questo cercheremo di rendere sempre più facilmente fruibile dall’esterno, in modo da semplificare le ricerche da parte di chi cerca strutture ricettive per soggiornare nella nostra città”.
Per quanto riguarda la sua realizzazione, l’assessore ha dichiarato che “è stato sviluppato internamente dagli uffici comunali per un costo di 5.500 euro. Il progetto prevede l’integrazione con la banca dati delle attività ricettive per essere sempre aggiornato, e può gestire il flusso di tutte le attività produttive del Comune. L’utilizzo della base cartografica mette poi a disposizione degli utenti interni del portale una serie numerosa di banche dati che lo stesso contribuisce ad incrementare a beneficio di tutti i Servizi dell’Ente”.
Soddisfatto per la risposta ricevuta Minghi ha auspicato che l’Amministrazione “prosegua con progetti simili così da contrastare l’evasione fiscale e, al contempo, incentivare la presenza di visitatori nella città”.
5) MICHELI (PD) INTERROGA IL SINDACO SULLE INIZIATIVE PARLAMENTARI PER DISCIPLINARE I RAPPORTI FRA STATO E CONTRADE
Le iniziative parlamentari volte a disciplinare i rapporti tra lo Stato e le contrade del Palio di Siena al centro dell’interrogazione di Luca Micheli (PD).
Il consigliere, dopo aver ripercorso cronologicamente le tappe della giurisprudenza e i provvedimenti in materia, ha spiegato che “le recenti proposte di legge prive di effetti e di vantaggi per le contrade, presentate da parlamentari di più schieramenti e comunicate dalla stampa locale, hanno creato allarmismi e disorientamento nell’opinione pubblica”. A tal proposito, Micheli ha chiesto “se le ultime iniziative siano state condivise con il Magistrato delle contrade, e se non ritenga utile chiedere una moratoria al fine di promuovere una valutazione condivisa sull’opportunità di proporre una legge quadro a tutela del Palio e delle Contrade stesse che raccolga i provvedimenti in vigore e li inserisca in uno più ampio”.
Nella risposta il sindaco Luigi De Mossi ha ricordato che “già nel 2005 avevo partecipato alla stesura di quella che poi è diventata la proposta di Legge Speciale per le storiche Contrade del Palio di Siena, come esperto del comitato apolitico che aveva avviato questa iniziativa e che dunque era antecedente alla proposta di legge dell’allora PD”. Il sindaco ha dunque spiegato che l’esenzione fiscale “fu una scelta riduttiva ma non era possibile fare altrimenti”. Il primo cittadino, dopo aver ricordato che nella bozza iniziale “tra i tanti aspetti c’era una divisione tra le società di contrada e le contrade, poi accorpata per opportunità politiche”, ha annunciato di “essere disponibile a un ragionamento complessivo per una normativa dedicata per le contrade ma su questo bisognerebbe ragionare, ad esempio, se le società di contrada devono o meno pagare le tasse perché se vogliamo dare impulso al territorio dobbiamo pensare anche ai nostri imprenditori della ristorazione. Le attività delle società di contrada si basano sul volontariato che permette di praticare prezzi assai concorrenziali. Non si nega il valore delle numerose iniziative sociali e proprio per questo si deve ragionare in un quadro organico delle attività delle contrade”. De Mossi ha dunque ribadito che “se decidiamo di portare avanti un percorso condiviso, insieme al Magistrato delle Contrade, ci possiamo riallacciare a quella proposta del 2005, aggiornandola in base a quanto avvenuto fino ad oggi” ma “dobbiamo pensare a una legge organica che tuteli i numerosi aspetti che riguardano le contrade e, dunque, le tradizioni uniche di questa città”.
Nella replica Micheli si è detto “parzialmente soddisfatto” della risposta, dicendosi “contento che il sindaco abbia in mente di ragionare di una legge quadro insieme al Magistrato delle Contrade che non riguardi solo la parte fiscale, ma certifichi l’unicità del Palio e salvaguardi tutti gli elementi volti alla tutela della festa in tutte le sue manifestazioni e atti”. Il consigliere ha poi sottolineato la necessità “di non perdere quanto costruito faticosamente negli anni con azioni estemporanee e non condivise che possono creare nocumento alle Contrade”.
4) NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI (PD) LA SITUAZIONE DEI DIPENDENTI DI ANTENNA RADIO ESSE
Bruno Valentini (PD) ha portato all’attenzione la situazione dei dipendenti di Antenna Radio Esse (ARE). Valentini ha ricordato che l’Associazione Stampa Toscana ha denunciato la situazione illegale e illegittima visto che la proprietà ha prima licenziato il direttore e i giornalisti dipendenti affermando di non voler più proseguire l’attività, e poi ha nominato un nuovo direttore e ripreso a diffondere notiziari nonostante i due Tavoli tenuti con l’Unità di crisi della Regione, dove l’Assostampa aveva formulato proposte precise all’azienda per aiutarla a proseguire l’attività.
Il consigliere, nel far presente “che l’Associazione Stampa Toscana si è appellata alla Regione e ai Comuni di Siena e Monteriggioni perché attraverso la loro sfera politico-istituzionale, che comprende anche una corretta informazione verso i cittadini, si adoperassero affinché la Radio potesse ristabilire un corretto comportamento nei confronti dei suoi dipendenti”, ha chiesto al sindaco se “intende rispondere positivamente all’appello”.
Il sindaco Luigi De Mossi nel comunicare al consesso di aver incontrato i responsabili della Cooperativa che gestisce ARE, così da conoscere la situazione, e che “fermo restando la giusta riservatezza, questi hanno illustrato come a causa di quanto accaduto alla Banca MPS, principale sponsor, e di conseguenza a tutti i settori economici della città, la radio ha fatto sempre più fatica a mantenersi con i ricavi derivanti dalla pubblicità”.
“Per questo motivo – ha proseguito il sindaco – durante il lungo periodo antecedente i licenziamenti, Giovanni Jannaccone, fondatore della storica radio che purtroppo ci ha recentemente lasciati a causa di una grave malattia, così come la giovane figlia Maria Luisa, avevano proposto più volte ai giornalisti di creare un’agenzia di servizi giornalistici alla quale delegare la propria attività attraverso uno specifico contratto, ma la proposta fu respinta perché non se la sentirono di mettersi in gioco cercando anche altri clienti e risorse”. Da come ha informato il primo cittadino “la cooperativa non volendo interrompere le attività di informazione è ricorsa ad un nuovo direttore responsabile, un giornalista iscritto all’Ordine, così da continuare la propria attività sulle frequenze radio, sul sito e social”.
Come ha evidenziato De Mossi ” ho chiesto di fare ulteriore tentativo conciliatorio ma l’amministrazione, a differenza di quanto richiede l’interrogante, non può far pressioni su una ditta privata quale ARE, e neppure interferire sulle sue scelte aziendali dovute a bilanci erosi dalla crisi. Può, invece, monitorare che venga fatta una corretta informazione verso i cittadini. Su questo nessun dubbio visto, anche, che mi sono sempre battuto per una corretta e libera informazione”.
“Ringrazio – ha affermato Valentini – per il fatto che ci sia stato un incontro con i responsabili della società (fra l’altro colpiti da una serie di gravi lutti familiari) ma il problema, purtroppo, è ancora sul tavolo. Questa testata storica si è privata e ci ha privato dei dipendenti che hanno contribuito a renderla tale. Risorse professionali importanti. Il lavoro nella nostra città è un tema caldo e ci sono ancora posizioni distanti tra i lavoratori che sono stati messi alla porta e la proprietà stessa. Per queste ragioni – ha concluso – mi dichiaro insoddisfatto”.
3) IL PARCO DI VILLA RUBINI E LA SUA MANCATA FRUIBILITÀ NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI E PERICCIOLI (PD)
Discussa un’interrogazione a firma di Bruno Valentini e Giulia Periccioli (PD) sull’attuale situazione di degrado del parco di Villa Rubini, e sulla sua mancata fruibilità da parte dei cittadini.
Il consigliere Giulia Periccioli ha ricordato la “straordinaria bellezza di questo luogo, nonostante il suo degrado, che ospita una Casa di Riposo e un centro diurno e che, insieme alla serra magazzino, rientra nell’elenco dei beni del Comune destinati alla rigenerazione e gestione condivisa dei cosiddetti “beni comuni””. Per queste ragioni ha chiesto di essere informato “sullo stato della Villa e delle aree adiacenti, compreso il tratto pericolante del muro di cinta confinante; quali gli interventi che l’amministrazione intende eseguire per la sua valorizzazione e messa in sicurezza, e quali gli indirizzi forniti alla società controllata Siena Parcheggi, proprietaria della parte sottostante all’area verde inizialmente destinata a parcheggio sotterraneo per residenti”.
“Il parco di Villa Rubini – ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Sara Pugliese descrivendo lo stato dell’arte – è da tempo non accessibile al pubblico e agli ospiti della struttura visto la necessità di eseguire importanti opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Gli interventi principali ad oggi hanno riguardato e riguardano la messa in sicurezza e la manutenzione ordinaria degli ambienti interni oltre alla redazione di documentazioni richieste in sede di commissione per le autorizzazioni all’uso di ambienti similari.
La presenza di delimitazioni e cancelli sugli accessi, invece, risale all’anno 2011/2012 e fu fatta per evitare l’accesso agli esterni e consentire un controllo degli accessi indesiderati all’interno della struttura. In quel periodo furono eseguite alcune opere di miglioria sul parco proprio con lo scopo di renderlo nuovamente fruibile in relazione alle indicazioni della Giunta Comunale di allora.
Il progressivo impoverimento delle risorse umane in forza alle squadre operative, al quale si sta cercando di dare qualche sollievo in questo periodo, ha di fatto bloccato ogni ulteriore iniziativa anche per la totale assenza di risorse specifiche da destinare e di una programmazione degli interventi.
Purtroppo negli anni sono state presentate alcune bozze di proposta di intervento alle quali mancava sempre la forza ed il sostegno economico e quindi le strutture ed il parco che le contiene sono andate in progressivo degrado per inutilizzo.
Dalla analisi dei documenti di programmazione dei lavori pubblici degli ultimi anni non si rintracciano segni di volontà di intervento sul parco e sulle altre strutture a corredo oltreché sulla struttura principale.
Sull’edificio principale che ospita sia la residenza che il centro diurno sono state eseguite importanti opere di adeguamento e miglioria nell’ultimo anno. Nello specifico: interventi sulle superfici vetrate con sostituzione totale dei vetri ed installazione di pellicole idonee a garantire la rispondenza normativa, intervento di complessivo rifacimento del lucernario interno che provocava frequenti e copiose infiltrazioni ed interventi sugli infissi grazie a dei contributi sulle spese sociali supportate dalla Regione Toscana.
Per quanto riguarda il tratto di mura storiche che è posto al confine della proprietà con influenza su viale Don Minzoni e sul quale insiste la barriera di San Lorenzo si è cercato di sollecitare un intervento diretto della Soprintendenza, visto che il bene è di proprietà demaniale, considerando anche che sulla torre è nata una pianta spontanea che ha assunto dimensioni considerevoli e sta causando danni alla struttura muraria.
Negli ultimi giorni del mese di novembre 2019 è stato effettuato un apposito sopralluogo con personale della Soprintendenza sia per sollecitare la messa in sicurezza sia per concordare interventi di ripristino della copertura della limonaia sulla quale insiste in proiezione la barriera di San Lorenzo; gli interventi di ripristino del tetto sono in fase di affidamento insieme a quelli di controllo e e consolidamento del muro che separa la competenza di Villa Rubini da quella del Campansi.
La fruibilità del parco è in fase di valutazione così come la metodologia di intervento e sulla base di quanto si potrà realizzare in termini di futura gestione degli spazi. Gli interventi occorrenti sono complessi e diffusi e richiedono un non trascurabile impegno economico.
Il prossimo intervento, da realizzare entro primavera e già provvisto di copertura finanziaria è relativo al primo lotto di intervento sul sistema di illuminazione esterna delle pertinenze della villa danneggiato da atti vandalici che si sono consumati negli anni.
Singolare – ha continuato l’assessore – l’interrogazione in considerazione della esecuzione di un apposito sopralluogo sul posto eseguito da personale tecnico del Comune di Siena con il capo di gabinetto della precedente Giunta nell’autunno inverno 2017/2018 e la sostanziale inerzia in termini di programmazione anche a lungo termine di interventi tesi al ripristino di una situazione di degrado consolidata”.
Concludendo che “sul tema delle intenzioni di Siena Parcheggi non è disponibile una versione ufficiale anche se sembra di capire che non esistano più le condizioni per procedere alla realizzazione del parcheggio pertinenziale, opera che avrebbe consentito un consistente quanto necessario alleggerimento della vegetazione del giardino la cui cura è resa anche particolarmente difficile dalla difficoltà di accesso dei mezzi e degli addetti. Non risulta allo stato attuale che si siano presentati o proposti progetti seri per la tutela dei beni comuni dove la serietà sta nella fattibilità tecnica e sopratutto economica degli eventuali interventi di ripristino”.
Periccioli si è dichiarata parzialmente soddisfatta. “Non voglio scendere in polemica su tutto ciò che non è stato fatto prima, cosa non vera vista la programmazione e le risorse messe a disposizione dalla precedente amministrazione per gli interventi che sono stati poi realizzati sull’edificio principale che ricordava l’assessore Pugliese in apertura della sua risposta. Benissimo, invece, l’impegno con la Sovrintendenza per tutelare e mettere in sicurezza la cinta muraria. Mi sembra però che sul parco non ci sia un quadro preciso. Ci riserveremo di fare un ulteriore approfondimento dopo questi interventi programmati illustrati”.
2) VOLTIAMO PAGINA HA PRESENTATO UN’INTERROGAZIONE URGENTE SULLE VISITE SPECIALISTICHE AMBULATORIALI
E’ stata presentata da Carlo Marsiglietti, Federico Minghi e Tommaso Bartalini (Voltiamo Pagina) l’interrogazione urgente sulla delibera del Direttore Generale AUSL Toscana sud est dello scorso 17 dicembre con la quale, a decorrenza immediata, è stato stipulato un accordo per la gestione dell’offerta della specialistica ambulatoriale e dei relativi tempi di attesa con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.
Marsiglietti, durante la sua illustrazione, ha fotto presente come “con questo accordo non si preveda una collaborazione tra le due Aziende, bensì una totale cessione del pacchetto prime visite dall’ambulatorio polispecialistico di Pian d’Ovile alla AO Universitaria Senese, innescando così una drastica riduzione delle stesse visite e, in parallelo, aumentando il carico di lavoro da parte dei medici dell’Ospedale senza che questi neppure conoscano la relativa remunerazione”. Il consigliere ha, quindi, chiesto informazioni sulla situazione, evidenziando inoltre: “l’insufficienza dei parcheggi presso il Policlinico Le Scotte che, essendo una struttura di alta specializzazione non si faceva carico delle visite di primo livello che, da sempre, erano state demandate a strutture territoriali; che i tempi di attesa pubblicati nel sito della USL per il 2019 erano nella maggior parte quelli previsti dalla Regione Toscana, e come il nuovo provvedimento possa portare ad una diminuzione dei posti di lavoro sia in essere sia futuri”.
L’assessore alla Sanità Francesca Appolloni, nel concordare sull’importanza dell’argomento, ha informato l’aula sul fatto di aver “già preso contatto con i due Direttori Generali. Sono in attesa di una risposta scritta su quanto anticipatomi telefonicamente. Trattandosi di cittadini senesi ritengo fondamentale affrontare la questione e considerare un approfondimento in merito. La presa in carico del paziente e la prossimità territoriale sono elementi imprescindibili, ecco perché mi impegno formalmente a dare una risposta completa al prossimo consesso. La mia, ad oggi, è una risposta interlocutoria”.
Marsiglietti ritenendosi “parzialmente soddisfatto perché è riscontrabile la buona volontà per la risoluzione del problema”, ha ricordato che “ovviamente occorre capire come stanno le cose, perché l’ambulatorio di Pian d’Ovile, fulcro delle specialistiche, dove lavorano professionisti qualificati, non diventi terra di nessuno, assegnando all’ospedale una completa gestione delle liste di attesa che risultano ampiamente nei termini per la maggior parte delle branche specialistiche. Ovviamente la preoccupazione – ha ribadito – è anche per il futuro di chi già lavora lì e di eventuali assunzioni che potrebbero essere fatte”.
1) IN CONSIGLIO L’APPROVAZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO PER LA STRADA DI TERRENSANO E BELCARO
Il Consiglio comunale ha approvato il progetto definitivo per la messa in sicurezza di un tratto della strada comunale di Terrensano e Belcaro, con la conseguente adozione di variante al Regolamento Urbanistico (RU).
“I lavori – ha risposto l’assessore ai LL. PP. Sara Pugliese – si rendono necessari a seguito dello smottamento avvenuto il 6 novembre 2016 dopo forti precipitazioni che hanno provocato il cedimento di parte della Strada Comunale di Terrensano e Belcaro al km 0+500 causando l’interruzione della stessa. Da allora la strada, dopo i primi interventi urgenti, è ristretta ad una sola corsia discendente, con divieto di transito in salita, a causa della diminuzione della sezione stradale”.
Lungo la stessa strada, a seguito di alcuni dissesti avvenuti nel febbraio 2014, sono già stati eseguiti alcuni interventi di messa in sicurezza, in corrispondenza del versante soprastante, con opere di rafforzamento corticale, attive e passive, per il consolidamento generale delle 5 zone a maggiore instabilità e per il contenimento di possibili crolli, e riaperta al transito alla fine dell’estate 2016 dopo i lavori finanziati con i fondi del dissesto idrogeologico della Regione Toscana.
“Nel caso in esame – ha proseguito Pugliese – lo smottamento del 6 novembre 2016 ha provocato lo sviluppo di due aree di frana differenti a poca distanza l’una dall’altra a valle della strada. In particolare, l’evento franoso si è sviluppato per un totale di circa 600mq di superficie ‘franata’, ma il materiale è stato trasportato per oltre 40 metri oltre il piede del versante.
L’attuale versante è in prevalenza naturale con presenza di arbusti, tuttavia, in corrispondenza dello stesso erano già stati installati dei gabbioni metallici che sono stati in parte coinvolti nello smottamento del 6 novembre 2016. Il dissesto ha infatti causato anche la deformazione e la frattura dei gabbioni di pietra esistenti, posizionati ai piedi della scarpata in adiacenza all’area di frana.
La soluzione scelta consiste nel ripristino della strada con realizzazione di un’opera di sostegno tramite esecuzione di terre armate su un basamento in gabbioni metallici, riempiti di pietrame”.
Come ha evidenziato l’assessore “il progetto definitivo era già stato approvato in linea tecnica per la ricerca di finanziamento, tuttavia mai arrivato dalla Regione. Il Comune ha quindi deciso di finanziarlo con fondi propri, con la possibilità di recuperare, comunque, alcune somme dai nuovi DODS della Regione (Documenti Operativi per la Difesa del Suolo), che vengono aggiornati ogni anno, una volta completato il progetto esecutivo.
Adesso è necessario approvare il progetto definitivo in Consiglio Comunale perché con le opere si occuperanno alcune aree private (campi coltivati, campi incolti e scarpate, oltre alle sedi stradali comunali), sia in forma provvisoria durante i lavori sia in forma definitiva con le gabbionate e le terre armate. Di conseguenza è necessaria l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e l’adozione della variante urbanistica per rendere conforme l’intervento”.
Ai fini urbanistici viene inserita quindi una vera e propria ‘reticolarità di progetto RP79’, perché ci troviamo in territorio aperto, fuori dal centro urbano.
L’intervento prevede un costo complessivo di 550mila euro di cui circa 400mila per lavori e il resto per IVA, espropri, spese tecniche e imprevisti.
Una volta approvata dal Consiglio Comunale la delibera verrà pubblicata sul BURT e dopo un mese, se non verranno presentate osservazioni, si potrà procedere con l’avvio della procedura espropriativa e, a seguire, con l’approvazione del progetto esecutivo.