Così un intervento del Consigliere comunale del Partito Democratico, Bruno Valentini.
“Come è stato ribadito anche dal Sindaco, non si tratta di una sanatoria di abusi, nonostante che in un primo tempo l’assessore abbia tratto in inganno i giornali locali che infatti avevano titolato a caratteri cubitali: “La Giunta De Mossi annuncia sanatoria sull’edilizia”!
Come ho argomentato in Consiglio e come ha correttamente ammesso lo stesso Sindaco a chiusura del dibattito, si tratta di rettifiche di lievi entità, suffragate da perizie giurate a carico degli interessati, che in realtà avrebbero dovuto/potuto mettere in atto autonomamente gli uffici comunali stessi. Purtroppo i funzionari comunali, e soprattutto quelli titolari di una materia così controversa e complessa come quella urbanistica, hanno spesso il timore di essere messi sotto accusa per gli atti che compiono e chiedono garanzie e coperture, come quelle fornite da questo regolamento o da pareri legali esterni. Si comprende bene, quindi, che spacciare questo regolamento come “sblocca edilizia” o “svolta epocale” è una barzelletta.
Occorre ben altro per rilanciare il settore, come sanno bene gli imprenditori ed i professionisti seri. Occorrono investimenti in opere pubbliche che il Comune sta facendo a rilento nonostante le ingenti risorse di cui dispone e di cui disporrà, via via che scadono i mutui, che la nostra Amministrazione ha rimborsato anticipatamente. Occorre il nuovo Piano Operativo, ma nonostante fosse praticamente già pronto a metà 2018, siamo già arrivati al 2020. Nella classifica della qualità della vita 2019 del Sole 24 Ore al cattivo risultato di Siena contribuisce anche un dato che pochi hanno commentato, ovvero l’alto numero di case invendute che dovrebbe spingerci ancor di più a privilegiare il recupero delle volumetrie esistenti, per le quali è fondamentale una normativa più flessibile.
E’ quello che avevamo iniziato a fare semplificando più di metà delle norme del regolamento urbanistico, ad esempio riducendo le misure minime degli appartamenti in modo da incentivare i recuperi, oppure consentendo la possibilità di piccoli ampliamenti od anche alleggerendo gli oneri da pagare nel caso di divisione di grandi appartamenti. L’opposizione di allora votò contro su tutto, per partito preso. Noi non lo stiamo facendo. Però non spaccino i piccoli passi per una rivoluzione.”