Con queste parole è stato presentato il progetto “SI FA STEM” all’Ufficio Scolastico Regionale ed ai dirigenti scolastici.
Il Club di Siena ha attivato il progetto coinvolgendo un gruppo di 50 studentesse dell’Istituto Tecnologico “T. Sarrocchi” e del Liceo Scientifico “G. Galilei”, due realtà importanti per la città che fin da subito hanno dimostrato un forte interesse sull’iniziativa.
Sabato 10 novembre si è tenuto il primo incontro, occasione per le allieve di incontrare una giovane donna del nostro territorio impegnata in una professione STEM: l’ingegnere Maria Pozzi, dottoranda in Ingegneria e Scienza dell’Informazione a Siena, dove fa parte del team del SIRSLab, laboratorio impegnato nella progettazione di robot pensati per l’interazione con l’uomo. Una passione nata sui banchi del liceo classico, che ha trasmesso con entusiasmo alle studentesse anche avvalendosi di una presentazione interattiva.
Il secondo incontro si è svolto lunedì 28 gennaio, con la partecipazione della studentessa Lilia Poteat, proveniente dal MIT di Boston, che ha incontrato moltissimi studenti oltre alle giovani individuate per il progetto. Lilia, oltre a riportare la sua esperienza di studentessa e di donna, ha mostrato come le discipline STEM vengano affrontate anche di fuori del nostro paese, permettendo di avvicinare un mondo lontano, e fatto sentire la determinazione delle giovani studentesse che scelgono le STEM.
Nel terzo ed ultimo incontro, che si è tenuto lunedì 13 maggio, gli studenti hanno avuto la possibilità di conoscere una scienziata italiana che possa rappresentare un esempio reale per il loro futuro: l’ingegnere Chiara Casarotti, primo ricercatore presso la Fondazione Eucentre di Pavia e capo del Dipartimento di Supporto alle Emergenze, che con entusiasmo ha sottolineato diversi aspetti molto gratificanti della sua vita lavorativa, senza omettere l’impegno profuso per realizzare i progetti e perseguire gli obiettivi. Le ragazze selezionate per il progetto, oltre agli altri studenti presenti all’incontro, hanno rivolto all’ingegnere molte domande, interessate dalle molteplici opportunità di studio e di lavoro derivanti dalle discipline STEM.
Analizzando i questionari compilati alla fine del percorso e raffrontandoli con quelli in ingresso, si evince non solo un aumento delle ragazze indirizzate verso discipline scientifiche, ma anche una serie di commenti molto positivi sugli incontri, in quanto le studentesse si sono dichiarate contagiate dall’entusiasmo delle relatrici.