Così interviene su facebook il sindaco di Siena, Bruno Valentini.
“A Siena, la curva del debito si innalzò vertiginosamente con il sindaco Piccini ed esplose col sindaco Cenni – prosegue Valentini -, sconfinando anche nel finanziamento della spesa corrente invece che per investimenti. Quello fu un grave errore (molti esponenti di quelle amministrazioni sono ancora sulla scena politica, sostenendo altri candidati sindaci) perchè non si finanziano spese ripetitive con il debito, che invece può essere ragionevolmente utilizzato per compiere opere pubbliche.
Guardando all’oggi, il maggior vantaggio del risanamento del bilancio è proprio quello di aver salvaguardato la spesa corrente con entrate ordinarie, tendenzialmente sicure nel tempo.
Traducendo questo concetto in parole povere, significa che il funzionamento delle scuole comunali (rimaste rigorosamente pubbliche e di alta qualità), l’assistenza per i soggetti più deboli (anziani, bambini con varie problematiche, diversamente abili, famiglie bisognose, ecc.), il trasporto pubblico locale, insomma i servizi in generale (compresi quelli per lo sport, la cultura, il turismo e così via) sono stati messi in sicurezza anche per il futuro, nonostante i tagli dei trasferimenti statali agli Enti Locali e la fine dei contributi della Fondazione MPS.
Faccio un esempio. Sia per la Biblioteca Comunale degli Intronati che per la circolazione degli autobus di Tiemme, l’Amministrazione Provinciale ha smesso di erogare contributi al Comune di Siena per via dei tagli del Governo. Il Comune ha compensato questa mancanza di fondi con proprie risorse, evitando di ridimensionare gli orari della Biblioteca oppure le corse degli autobus, servizi che addirittura sono stati leggermente potenziati: la Biblioteca con l’orario di apertura del sabato ed il trasporto pubblico con la nuova linea strada di Certosa-Badia a Renaccio. Anche per i contributi affitto alle famiglie in difficoltà, il Comune ha provveduto sostituendo i fondi regionali in meno con stanziamenti aggiuntivi, in modo da mantenere inalterata il sostegno alle fasce deboli.
In giro per la Toscana e per l’Italia non è avvenuto così, perchè spesso i Comuni hanno dovuto loro malgrado ridurre servizi. Prendendo in esame l’andamento del debito, dal livello di 103 ml raggiunto nel 2013 si è passati a circa 60 cinque anni dopo, entità che se considerata in termini reali (ossia al netto dell’inflazione) riporta il debito del Comune di Siena addirittura agli anni ottanta. Su questo risultato uno studente dell’Università Luiss, Gianluca Pellicani, ha incentrato la propria Tesi di laurea, recensendo la gestione del bilancio del Comune di Siena come un caso virtuoso su scala nazionale.
In realtà vi è di più. La scelta degli amministratori del passato fu quella di ricorrere a due diverse modalità di indebitamento: i mutui ed i BOC. Mentre i mutui hanno una dinamica di rimborso costante nel tempo, i BOC (Buoni Obbligazionari Comunali) avevano una durata molto più contenuta ed a metà 2020 verranno del tutto estinti. Ciò comporterà una fortissima riduzione della spesa per capitale ed interessi, con un risparmio annuale di ben 5 milioni, che potranno essere integralmente destinati a nuovi servizi, manutenzione del patrimonio collettivo, alleggerimento di tasse e tariffe.
Concludendo, si apre una stagione nuova nella quale il Comune potrà di nuovo ricorrere all’indebitamento per compiere opere pubbliche importanti (come la nuova scuola di San Miniato, con viabilità e palestra di quartiere, del costo complessivo di circa 9 milioni), ma si tratterà di operazioni pienamente sostenibili dal bilancio ordinario. Naturalmente faremo di tutto per intercettare bandi pubblici, come già fatto in questi anni: solo nel 2018 oltre 15 milioni, tutti fondi europei distribuiti dalle Regioni o dallo Stato (e pensare che c’è chi accusa il Comune di non riuscire a trovare finanziamenti europei!)”.