si vendichino sui medesimi attendendoli al varco in una delle piazze della nostra città, aggredendoli e picchiandoli vigliaccamente in gruppo tanto da costringerli a ricorrere al soccorso sanitario per fratture facciali”. Così un intervento di Carlo Nigi del circolo Sena Civitas.
“Non crediamo sia accettabile – prosegue Nigi – che nella stessa notte un altro giovane senese sia stato aggredito poco lontano da un altro gruppo di extracomunitari, cavandosela più a buon mercato solo per una fortunata coincidenza.
Non crediamo neppure sia accettabile che a causa di questo stato di cose la stessa notte a famiglie senesi con bambini al seguito sia stato impedito di accedere in Piazza del Campo per stappare una bottiglia di spumante in compagnia allo scoccare della mezzanotte.
E non ci riferiamo assolutamente all’operato delle Forze dell’Ordine, che difendiamo e difenderemo sempre, tenendo bene in mente che i ragazzi in divisa rischiano quotidianamente la vita per la nostra sicurezza.
Ci riferiamo a chi queste condizioni di pericolo ha determinato con le sue scelte scellerate, portando ormai a un livello insostenibile un malessere che condiziona fortemente il nostro modo di vivere e la percezione di quella che una volta era la nostra città. Un modo di vivere sedimentato da secoli che consentiva a tutti di pensare che un ragazzo fosse sicuro in Contrada anche se i genitori lo perdevano di vista per un po’, che i giovani potessero talora fare tranquillamente le ore piccole in Piazza o per il Corso sentendo questi luoghi, la nostra città, come un prolungamento di casa nostra.
Tutto questo non è più accettabile e dovrà cambiare, in fretta.
Non siamo disponibili all’accoglienza indiscriminata di clandestini, vogliamo che chi delinque sia immediatamente rimpatriato e in ogni caso dovremo ridiscutere con Prefetto e Questore il limite massimo di extracomunitari che può accogliere il nostro territorio: è cosa che faremo dopo le prossime elezioni dal momento che è inutile aspettarsi che questo venga fatto dalle stesse forze politiche che questa situazione hanno creato, sia a livello nazionale che locale, lucrando o facendo lucrare agli amici e agli amici degli amici col business dell’accoglienzae e anzi cercando di servirsene per un facile consenso creandoli cittadini italiani.
Nel frattempo, e parallelamente, vogliamo invitare i senesi anche e soprattutto attraverso le Contrade a organizzarsi e non scappare, a non cedere territorio ma al contrario, a riappropriarsi delle nostre strade, delle nostre piazze, del nostro modo di vivere.
Vogliamo che tutti e ciascuno diano un contenuto e riflettano sul senso delle parole della canzone più amata “Viva la nostra Siena”. Ecco, Siena, la nostra Siena, deve tornare a vivere, e con essa i senesi. Che se vorranno cambiare questo inaccettabile stato di cose ne avranno l’opportunità fra pochi mesi”.