Nel corso dell’udienza che si è tenuta ieri mattina, giovedì 29 dicembre, al Tribunale di Siena, si è costituito infatti parte civile assieme ad uno dei due carabinieri che sono stati costretti a sparare per fermare l’uomo.
Gli avvocati di parte civile hanno chiesto 100mila euro per l’autista e 10mila euro per il carabiniere ritenendo responsabile lo Stato del mancato controllo dell’immigrato.
Il 19enne infatti era stato allontanato dal centro di accoglienza di Santa Colomba perché considerato elemento di disturbo. Un soggetto problematico, con difficoltà legate all’alcol e noto ai gestori dei programmi di accoglienza e alle forze dell’ordine per intemperanze.
A causa di questi fatti, gli era stato revocato revocato lo status di richiedente asilo e, senza fissa dimora, era in attesa di essere espulso dal nostro Paese. In questo periodo il 19enne era stato anche arrestato alla stazione di Poggibonsi dalla polizia ferroviaria per aver tirato un pugno a un controllore che gli aveva chiesto il biglietto causandogli un trauma commotivo.
Dopo l’allontanamento dal centro, l’ivoriano non era stato più sottoposto ai controlli medici in relazione ad un suo disagio psichico, fino a quando, il 29 luglio, ha aggredito l’autista del bus.
Nel processo, rinviato all’11 gennaio, saranno 23 i testimoni, tra i quali la psicologa dell’ospedale di Siena che lo aveva avuto in cura e la responsabile del centro di accoglienza.