preme a questa Soprintendenza evidenziare quanto segue”. Così l’inizio di un intervento della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.
“Il Monte dei Paschi, essendo stato un Istituto di diritto pubblico – spiega la Soprintendenza -, per quanto riguarda la gestione dei propri beni di interesse storico artistico era soggetto alle disposizioni della Legge di tutela n. 1089 del 1939. Pertanto tutti i suoi beni erano tutelati “ope legis”.
Il cambiamento della natura giuridica, da Istituto di diritto pubblico a SpA, non ha liberato i beni storico artistici dalla tutela “ope legis”, fino a quando non avvenga la verifica dell’interesse culturale di tali beni, come è disposto dall’art. 12, D.Lgs. 42 del 2004 e successive modifiche e integrazioni.
In questo senso, la Soprintendenza ha già avviato il procedimento e l’iter amministrativo necessario, emanando un nuovo vincolo per quanto riguarda i beni di interesse storico artistico di proprietà della Banca Monte dei Paschi, facenti parte della storica Collezione Chigi Saracini, vincolandoli come collezione indivisibile e pertinenziale al Palazzo Chigi Saracini in Siena. La stessa verifica è in itinere per tutti gli altri beni di interesse storico artistico che costituiscono i vari gruppi collezionistici presenti nelle varie sedi della Banca Monte dei Paschi. Anche questi beni a seguito di valutazione, saranno vincolati come nuclei collezionistici indivisibili, legati alla storica città di Siena”.