Non può essere però con un arresto ogni tanto che si risolve il problema. L’azione di polizia è fondamentale, magari più continua e capillare visto che – come gli stessi sindacati denunciano da anni – non si tratta di episodi isolati ma di un vero e proprio sistema economico parallelo ed illegale. Ma non può essere l’unica soluzione, visto che molti lavoratori agricoli non denunciano per paura di ritorsioni o per non essere in regola con il permesso di soggiorno e sono facilmente ricattabili”. Così un intervento di Ernesto Campanini, consigliere comunale di Sinistra per Siena.
“Ci vuole una presa di responsabilità da parte delle aziende agricole con il sostegno concreto delle Istituzioni – prosegue Campanini -; presenterò quindi una mozione in Consiglio Comunale per chiedere che il Comune di Siena sia promotore in tutti i comuni della province senesi e grossetane di un “marchio anticaporalato” per certificare le aziende che vorranno farne parte garantendo il rispetto di specifiche regole: un marchio che potrebbe certificare sia l’eccellenza del prodotto sia la qualità del rispetto dei diritti dei lavoratori.
È necessario più che mai far passare il messaggio che chi sfrutta i lavoratori non solo incentiva la criminalità e non rispetta la dignità umana, ma fa anche concorrenza sleale verso la maggioranza delle nostre aziende agricole che tra mille difficoltà burocratiche, e negli ultimi anni anche climatiche, porta avanti con onestà le eccellenze agricole del nostro territorio.
Le amministrazioni hanno il dovere di tutelare, valorizzare e incentivare coloro che agiscono nella legalità, per assolvere il ruolo di sostegno ad uno dei principali settori economici dei nostri territori, che potrebbe rappresentare un fattore decisivo di sviluppo di un’occupazione qualificata e garantita.
Come consigliere comunale e come esponente di “Sinistra per Siena” mi impegnerò con forza in questa battaglia, che è di giustizia e anche di sostegno all’economia comunale e provinciale”.