“A mio giudizio Rossini è la speranza della scuola italiana; è l’unico uomo che sia nato con una dose di genialità; e basa i suoi successi non sulla ricchezza degli accompagnamenti, ma sulla bellezza delle arie,” scrisse del compositore italiano il suo primo biografo – e grande ammiratore – Stendhal. E infatti Rossini, nato nel 1792 da una modesta famiglia di musicisti, nei primi trentasette anni della sua vita ha composto decine di pezzi di musica strumentale e vocale, musica sacra, inni, ma soprattutto opere liriche, che gli sono valse una fama esplosiva e immediata e lo hanno reso il compositore più famoso e amato del suo tempo.
A questa prima fase della vita artistica di Rossini è dedicato l’incontro con Guido Burchi al Siena Art Institute il prossimo 16 maggio: alla perizia musicale del Maestro, ma anche al suo spirito arguto e alla sua capacità di reinventarsi e auto-plagiarsi, per arrivare a presentare fino a cinque nuove opere liriche ogni anno. Gli anni della depressione, del ritiro dalle scene teatrali in favore della vita di provincia, le ultime opere dalla dirompente modernità compositiva saranno invece protagoniste dello StARTers del 30 maggio: Rossini, Serio e Faceto (Parte 2), sempre in compagnia del brillante Guido Burchi.
Appuntamento dunque per martedì 16 maggio alle ore 18.00 al Siena Art Institute con il musicologo Guido Burchi e la storia di Gioacchino Rossini. L’incontro si concluderà con un aperitivo.
INGRESSO LIBERO – PRESENTAZIONE IN ITALIANO
