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SIENA

Siena, il Consiglio comunale del 21 dicembre 2016

22 Dicembre 201636 minuti di lettura
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palazzocomunale450freeIl Consiglio comunale di Siena si è riunito in seduta pubblica mercoledì 21 dicembre, dalle ore 9, nella Sala del Capitano del Popolo di Palazzo Civico. Alle ore 17 seguirà il Consiglio Comunale in seduta ordinaria monotematica sull’ATO rifiuti Toscana sud.

Questo l’elenco dei lavori dalla sala consiliare in continuo aggiornamento:

14) APPROVATA LA MOZIONE SULL’ATO TOSCANA SUD PRESENTATA DAI GRUPPI DI MAGGIORANZA
Approvato anche l’ordine del giorno del gruppo “Nero su Bianco” che chiede di rivedere la proposta regionale di costituzione di un Ato unico

A fronte di “posizioni e iniziative strumentali per una campagna politica di delegittimazione dell’Ato Toscana Sud, che pretendono di anteporre giudizi definitivi ancor prima del corretto svolgimento delle inchieste”, la mozione presentata, nella seduta monografica di ieri, 21 dicembre, da 16 consiglieri dei gruppi di maggioranza e approvata dall’assise. Approvato con la convergenza dei gruppi di maggioranza anche l’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Nero su Bianco. “Posizioni e iniziative – come ha sostenuto Carolina Persi (PD) – che appaiono sempre più rivolte a fomentare uno stato conflittuale e di spaccatura nell’assemblea dell’Ato Toscana Sud, con nessuna utilità per i comuni e per i cittadini”.

La mozione, a firma della stessa Persi, di Giulia Periccioli, Gianni Porcellotti, Simone Vigni, Massimiliano Bruttini, Katia Leolini, Stefania Bufalini, Gianni Guazzi, Ivano Da Frassini, Federico Nesi (Pd), Lorenzo Di Renzone, Fabio Zacchei, Pasqualino Cappelli (Siena Cambia), Simone Lorenzetti (Riformisti), Pasquale D’Onofrio e Letizia Maestrini (Gruppo Misto), sottolinea come “il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti a Siena avvenga con modalità e costi in linea con il dato storico e con una corretta organizzazione del servizio stesso; e che lo stesso territorio provinciale è caratterizzato da un sistema di raccolta, smaltimento rifiuti e produzione di energia rinnovabile sicuramente più avanzata rispetto ad altre realtà regionali”.

I firmatari del documento hanno teso a evidenziare come “il primo interesse di chi amministra la cosa pubblica, nello specifico il servizio di raccolta dei rifiuti, sia garantire un buon servizio a costi contenuti, senza mai rischiare, come accade in altre realtà italiane, di doverli esportare altrove per risolvere le carenze del proprio ciclo rifiuti”. Richiamato, nella mozione, anche il ruolo istituzionale dei Comuni “che possono far valere le proprie istanze, necessità e progettualità, nel rispetto dei contratti in essere, all’interno del proprio Ato di riferimento”.

L’approvazione della mozione impegna il sindaco e la giunta “a riferire sugli sviluppi della vicende, giudiziarie e non, relative all’Ato Toscana Sud e il gestore unico Sei Toscana, nonché della società Sienambiente”, e “ad attivarsi, di concerto agli altri Comuni dell’Ato, affinché sia garantita la continuità del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e si proceda con ulteriori migliorie nei servizi per aumentare la raccolta differenziata per adeguarsi agli standard della Regione e diminuire le tariffe”.

Nel merito delle ipotesi di costituzione di un Ato unico di livello regionale per la gestione dei rifiuti urbani, rispetto al quale sindaco e giunta sono chiamati a tenere aggiornato il Consiglio comunale, il documento sollecita la costituzione di un tavolo tra i sindaci dell’ATO e la Regione Toscana “affinché il Consiglio regionale valuti la proposta di aggregazione degli ATO nella consapevolezza che ci sono preoccupazioni derivanti dalla dimensione territoriale e istituzionale che tale ambito verrebbe ad assumere”. Sullo stesso tema l’ordine del giorno illustrato da Alessandro Piccini (Nero su Bianco), sottoscritto anche dalla collega di gruppo Maria Isabella Becchi, che chiede alla giunta regionale di rivedere la proposta di costituzione di un Ato unico e la necessità di “un confronto urgente fra la Regione Toscana e i Comuni dell’Ato Toscana Sud per individuare l’eventuale necessità di un nuovo Ato che risponda, in maniera oggettiva, ai requisiti indicati dalla normativa nazionale e comunitaria”. Lo stesso Piccini non ha accolto l’emendamento all’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi perché “la richiesta al sindaco di farsi parte attiva con i colleghi dell’Ato Toscana Sud per una costituzione come parte civile nell’inchiesta giudiziaria sulla gara di appalto non è pertinente al tema dell’ordine del giorno”.

Infine, facendo riferimento “all’esperienza del nostro Ato e della gara esperita”, il documento impegna l’Amministrazione comunale “a garantire il mantenimento del servizio di alto livello che l’attuale gestione ha assicurato al nostro territorio, confermando la centralità dei Comuni che hanno la responsabilità del servizio”.


13) NON PASSA LA MOZIONE SULL’ATO TOSCANA SUD PRESENTATA DALLE OPPOSIZIONI CONSILIARI

Con una mozione a firma di Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM), Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa), Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese), Pietro Staderini (Sena Civitas), Marco Falorni (Impegno per Siena), Michele Pinassi e Mauro Aurigi (Siena 5 Stelle) è stato trattato il tema, durante la seduta consiliare di ieri, 21 dicembre, dell’attuale situazione dell’Ato rifiuti Toscana Sud.

Ernesto Campanini ha evidenziato il trend negativo che ha visto a Siena, nel periodo 2010-2014, una diminuzione della raccolta differenziata pari al 2,6%. Il consigliere ha sostenuto che, secondo le soglie fissate dalla normativa, la differenziata avrebbe dovrebbe raggiungere nel 2012 una percentuale del 65% mentre nel territorio senese attualmente è attestata al 39%. Inoltre, Campanini ha stigmatizzato quanto emerso dall’inchiesta del Gip di Firenze sulla gara di appalto per l’affidamento ventennale del servizio alla società Sei Toscana. Il consigliere, ribadendo “l’eccessiva dimensione dell’Ato Sud, non funzionale al dimensionamento degli impianti di trattamento e smaltimento, neppure alle necessità direzionali e gestionali che richiedono flessibilità e adattamenti a territori con diverse esigenze” e sottolineando “l’aumento dei costi per la nascita di partecipate all’interno di altre partecipate con il seguente incremento del numero dei nominati dei CDA”, ha chiesto al sindaco di impegnarsi su più fronti: “Riferire al Consiglio comunale ogni sviluppo relativo alla situazione e ai rapporti con i primi cittadini facenti parte dell’Ato Sud; sostenere un diverso dimensionamento dell’Ambito; una razionalizzazione delle partecipate di Siena Ambiente SpA; favorire la diffusione della raccolta differenziata domiciliare anche fuori dal centro storico, a fronte della scelta dell’inceneritore; rivedere le convenzioni con gli inceneritori; far costituire il Comune di Siena come parte civile nel prossimo processo sulla gara di appalto e chiedere il commissariamento di Sei Toscana”. Respinti dall’aula anche i due emendamenti presentati nel corso del lungo dibatito. Il primo, a firma del gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, che richiedeva l’impegno del sindaco “per un’espressione di contrarietà sulla proposta regionale di Ato unico e la presa di posizione per un’azione di autotutela per chiamarsi fuori dal contratto in essere dopo i fatti contestati dalla Guardia di Finanza” oltre che “a non commissariare, perché manterrebbe il contratto in essere e quindi una continuità dello stato attuale”. Il secondo, di Massimo Bianchini e Andrea Corsi, a nome anche di Michele Pinassi, Ernesto Campanini, Giuseppe Giordano, Marco Falorni e Pietro Staderini, chiedeva, invece, l’impegno del sindaco affinché “in autotutela, il Comune di Siena si chiami fuori dal contratto stipulato dall’Ato e oggetto di inchiesta giudiziaria, in quanto l’Ato, rappresentativo dei Comuni, ha stipulato un contratto viziato”.

“La corretta gestione dei rifiuti è un tema molto delicato – è intervenuto il sindaco Bruno Valentini – sul quale si deve essere molto prudenti per la complessità delle attività di riciclo e smaltimento. A differenza di altre realtà italiane, non abbiamo mai rischiato emergenze per una elevata capacità gestionale. Conferire in discarica costa molto meno di un sistema sostenibile, ma la differenza di impatto ambientale è enorme e le tariffe registrano questo potenziamento del sistema, anche se a Siena le tariffe per le famiglie sono fra le più basse della Toscana. I processi di raccolta e trattamento dei rifiuti, anche per effetto delle normative, sono complessi. Basti pensare ai costi per le bonifiche delle discariche “post mortem”, ovvero al termine del loro utilizzo. E’ impossibile sognare di tornare a gestioni municipali, mentre dobbiamo pensare in una logica industriale. Ad esempio la raccolta differenziata funziona solo se esiste a valle un sistema industriale in grado di lavorarla come materia “seconda” in alternativa alle materie prime tradizionali. La nostra area ha il vantaggio di poter disporre di una rete adeguata di impianti di lavorazione, dovuti alla lungimiranza dei precedenti gestori e alla relazione positiva con le popolazioni interessate “.

“Al di là delle responsabilità delle singole persone, se c’è un problema nella gara – ha proseguito Valentini – è solo perché gli impianti erano fuori dal perimetro del bando pubblico, perché non si voleva lasciare la gestione dell’impianto a chi non si conosce. Non vogliamo una seconda “terra dei fuochi”. Davanti alle gravi accuse sollevate dalla Procura di Firenze, chiedo che l’indagine vada fino in fondo e totale discontinuità negli incarichi rispetto al periodo incriminato. L’ATO è la vera architrave del sistema: a esso spettano controlli, programmazione degli investimenti e politiche delle tariffe. Attraverso l’ATO, i Comuni possono e devono pretendere efficienza nel servizio e contenimento dei costi”.


12) L’ASSESSORE BALANI: “LE FUNZIONI DI COMANDANTE DEI VIGILI URBANI SONO SVOLTE DAL VICE CESARE RINALDI. UNA SITUAZIONE PROVVISORIA MA SODDISFACENTE”

Facendo riferimento alla recente scadenza del triennio di comando della Polizia Municipale di Simona Sestini, Pietro Staderini (Sena Civitas), Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) e Laura Sabatini e Alessandro Trapassi dell’omonimo gruppo consiliare hanno presentato, nella seduta di ieri, un’interrogazione sulla figura apicale del Corpo dei vigili urbani.

Dopo aver richiamato il ruolo e le competenze della Polizia Municipale per il controllo del territorio e in ambito amministrativo, giudiziario e di pubblica sicurezza, anche in collaborazione con le altre forze dell’ordine, Staderini ha sottolineato come “ai sensi del Regolamento comunale sia previsto un profilo professionale di dirigente per la figura prescelta a responsabile del Corpo, così come le competenze del Comandante e del vice”. Citando la legge n° 65/1986 ha, anche, ricordato “le responsabilità del comandante nei confronti del sindaco in termini di impiego tecnico-operativo del personale del Corpo, di attuazione dei suoi indirizzi politici e di coordinamento e messa in atto delle sue scelte sul tema della sicurezza”.

Il consigliere ha quindi ripercorso le vicende dell’ultimo triennio, sin dall’atto dirigenziale del maggio 2013 con il quale l’Amministrazione ha aperto la selezione che portò alla scelta di Simona Sestini come Comandante in servizio dal 9 settembre 2013 al 30 novembre 2016 tramite l’istituto giuridico del comando dal Comune di Sovicille. “La figura apicale del Corpo è essenziale per l’efficacia della sua stessa attività – ha proseguito Staderini – ed è necessario individuare un Comandante e non lasciare inopportunamente vacante il ruolo proprio nella fase in cui si registra, a Siena, un aumento di reati contro la persona e la collettività, che richiede invece un forte presidio territoriale e un’azione integrata di tutte le forze di polizia locali”.

il consigliere ha quindi chiesto come intende muoversi l’Amministrazione.

L’assessore al Personale Mauro Balani, nel ringraziare il Comandante Sestini che, a conclusione dell’incarico ha lasciato il servizio, per la professionalità e dedizione mostrata

nell’espletamento delle funzioni, ha informato come, a livello nazionale, sia sempre più forte l’aspettativa per una profonda riforma della Polizia Locale.

“L’attuale quadro normativo risulta, infatti, oramai obsoleto, richiedendo la necessità di ridefinire la stessa natura giuridica del rapporto di lavoro come non uniformabile all’universalità degli impiegati comunali, bensì agli altri Corpi di Polizia. Non appena questo quadro sarà rinnovato sarà compito di questo Consiglio recepire le novità attraverso una sistematica revisione del Regolamento del Corpo”. Balani nel riconfermare e ribadire la rilevanza strategica che la Polizia Municipale assume nel governo della città, quale punto di riferimento per tutta la comunità senese, ha informato che “le funzioni vicarie di Comando sono attualmente espletate dal Vice Comandante Cesare Rinaldi, consentendo, così, una continuità nel presidio della missione caratteristica e dell’attività tipica di Polizia Municipale”. A supporto del suo operato una posizione organizzativa in staff al Segretario generale, con il compito e l’obiettivo di curare lo studio e la ricerca necessari al corretto ed efficiente espletamento delle attività giuridico-amministrative. “Una situazione provvisoria – ha concluso – anche se soddisfacente per le esigenze del servizio, in attesa di un riassetto definitivo in linea con la normativa”.

Soddisfatto per la risposta ricevuta, Pietro Staderini ha condiviso la necessità di una ristrutturazione del Corpo VV.UU: “che sia strutturale e stabile” e l’aggiornamento del relativo Regolamento da recepire in Consiglio comunale. Ma ha lamentato il fatto che: “a tre anni di distanza non sia stato provveduto a individuare un nuovo Comandante. Un ruolo determinante per il funzionamento dell’intero Corpo, ma anche per indirizzare le scelte dell’Amministrazione in ambito di viabilità, così come in tema di sicurezza”.


11) I FENOMENI DI VANDALISMO E LA PERCEZIONE DI SICUREZZA DEI CITTADINI NELL’INTERROGAZIONE URGENTE DI ANDREA CORSI
Il sindaco Valentini: “Un tema all’attenzione dell’Amministrazione comunale, tant’è che per la prima volta in questa città abbiamo deciso di ricorrere alla videosorveglianza”

Un ulteriore approfondimento in Consiglio sul tema della sicurezza con l’interrogazione urgente presentata, nella seduta di ieri, da Andrea Corsi (L’Alternativa) e sottoscritta dal collega di gruppo Massimo Bianchini, da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) e Marco Falorni (Impegno per Siena). Facendo riferimento <agli episodi di vandalismo nel centro storico che, negli ultimi giorni, si sono intensificati, come nel caso dello scempio alle decorazioni natalizie in via Montanini”, Corsi ha chiesto “cosa abbia intenzione di fare l’Amministrazione comunale per contrastare tali fenomeni e se non si ritenga opportuno intensificare le attività di presidio del territorio da parte della Polizia Municipale”. Rispetto al progetto di videosorveglianza più volte annunciato dall’Amministrazione, il consigliere ha domandato “se la rete delle telecamere avrà una centrale operativa che ne seguirà costantemente le riprese”.

Il sindaco Bruno Valentini ha risposto di non ritenere utile la distinzione tra la situazione del centro storico e quella dei quartieri, “perché cerchiamo di occuparci e di contrastare questi fenomeni in ogni parte del territorio comunale per rispondere alla crescente percezione di insicurezza dei cittadini, nonostante che dalle statistiche ufficiali del Ministero dell’Interno non emerga in provincia di Siena un effettivo incremento di reati. Ci sono alcune tipologie di reati che riscontrano addirittura una netta diminuzione”.

“Gli atti più o meno gravi di vandalismo – ha proseguito – contribuiscono comunque a creare una situazione di insicurezza che va combattuta e prevenuta perché a Siena, riconosciuta come città ad alto indice di sicurezza, le persone devono sentirsi tranquille di vivere nella propria casa, di lavorare nel proprio negozio o di camminare per strada di notte. Questo tema è all’attenzione dell’Amministrazione comunale, tant’è che per la prima volta in questa città abbiamo deciso di installare le telecamere, che saranno 70, diffuse in 30 punti diversi scelti insieme alle forze dell’ordine. Abbiamo individuato un apposito regolamento per l’uso e la gestione dell’impianto e reperito i finanziamenti: l’impianto è in corso di installazione”.

Valentini ha anche affermato che non è tecnicamente possibile coprire l’intero territorio cittadino con le telecamere, che svolgeranno principalmente una funzione deterrente. “Salvo in casi particolari, la Polizia o i Carabinieri tendono a chiarire che dietro alle telecamere non ci sono mai operatori fissi, perché è molto più importante impegnare il personale “sul campo” per contrastare i fenomeni di criminalità comune o di terrorismo potenziale. Le telecamere registrano le immagini, l’accesso alle quali è regolato da una precisa normativa, anche in termini di privacy, e circoscritto a chi svolge questo ruolo per competenza e per missione istituzionale”.

“La videosorveglianza è un punto fondamentale del nostro programma – ha aggiunto – e stiamo trattando con il Comando di Polizia Municipale per organizzare attività di controllo del territorio con una turnazione che superi i limiti di quella attuale, che termina alle 1 di notte in inverno e alle 2 d’estate. A tale scopo, valuteremo se nel bilancio previsionale 2017 potranno essere inserite delle specifiche risorse per la dotazione di vigili urbani stagionali”.

Valentini ha concluso facendo riferimento all’importanza della collaborazione tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine: “Occorre trovare il modo di collaborare in modo attivo e permanente con i cittadini, perché serve la collaborazione di tutti per rendere Siena una città sempre più accogliente, dove le persone vengono volentieri a vivere, a lavorare, a studiare o come turisti. Finché ci sarà un solo furto, la nostra missione non sarà risolta e continueremo a lavorare su questo fronte, condividendo le legittime preoccupazioni esposte nell’interrogazione”.

Corsi si è dichiarato “parzialmente soddisfatto perché il sindaco, pur non toccando tutte le questioni rivoltegli, ha riconosciuto alcune criticità sul tema della sicurezza, in particolare in termini di percezione da parte dei cittadini”. Dopo aver invitato l’Amministrazione “a fare della Polizia Municipale il fulcro dell’attività di prevenzione e contrasto ai fenomeni di vandalismo”, Corsi ha concluso con un giudizio sul futuro sistema di videosorveglianza: “I limiti di natura tecnica e normativa illustrati dal sindaco ci portano a interrogarci sull’effettiva funzionalità del sistema, che non dovrà essere utilizzato soltanto come deterrente ma anche per reprimere e sanzionare i reati”.


10) APPROVATE DAL CONSIGLIO ALCUNE MODIFICHE STATUTARIE DI SIENA CASA

Il Consiglio ha approvato alcune modifiche allo statuto di Siena Casa. La società, partecipata al 34% dal Comune di Siena, si occupa di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione amministrativa degli alloggi destinati a edilizia residenziale pubblica nell’intero territorio provinciale. Le modifiche si sono rese necessarie per aggiornare il testo alle nuove disposizioni normative dell’agosto scorso.

Come ha illustrato il vice sindaco Fulvio Mancuso “gli aggiornamenti riguardano, tra l’altro, l’oggetto sociale di Siena Casa, per il quale viene specificato che oltre l’80% del fatturato venga effettuato nello svolgimento dei compiti affidati dagli enti pubblici soci e che l’ulteriore produzione, rispetto al suddetto limite di fatturato, sia consentita solo a condizione che la stessa permetta di conseguire economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell’attività principale della società”.

Riguardo agli organi sociali, è stato previsto che Siena Casa possa essere amministrata da un amministratore unico o da un consiglio di amministrazione composto da un massimo di tre membri. Modificati anche la disciplina delle modalità di convocazione dell’assemblea dei soci, le deleghe e i compensi dell’organo amministrativo, con la previsione del divieto di corrispondere gettoni di presenza o premi di risultato deliberati ex post, nonché trattamenti di fine mandato. Prevista, inoltre, la figura del revisore legale per il controllo legale dei conti.

“Modifiche importanti – ha concluso il vicesindaco – per la governance degli enti locali e delle società partecipate, che hanno come obiettivo una gestione razionale per la riduzione della spesa pubblica, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa”.


9) NON PASSA LA PROPOSTA DEI 5 STELLE TESA A PROMUOVERE L’UTILIZZO DI PANNOLINI LAVABILI O COMPOSTABILI

Non è passata la mozione presentata questo pomeriggio da Michele Pinassi (Siena 5 Stelle), tesa a promuovere, come già sta avvenendo con incentivi di vario tipo in alcuni Comuni italiani, l’utilizzo di pannolini lavabili o compostabili.

“Un cambio di tendenza – come aveva evidenziato il consigliere – nel nostro Paese, dove si consumano circa 6 milioni di pannolini monouso al giorno che rappresentano tra il 7 e il 10% del totale dei rifiuti solidi urbani e che permetterebbe una riduzione del consumo di acqua pari al 34% e un taglio del 95% delle emissioni di CO2 (6 Kg contro 161,3 Kg)”.

Respinto anche l’emendamento aggiunto dal proponente che chiedeva al sindaco l’impegno a promuovere un bando annuale per la concessione di contributi a fondo perduto destinati alla riduzione della produzione di rifiuti, con i quali finanziare l’acquisto di kit di pannolini lavabili.

Non accolto neppure l’emendamento a firma di Andrea Corsi (L’Alternativa) teso a ottenere un cofinanziamento comunale, fino a un massimo del 50%, per l’acquisto dei kit; così come quello di Massimiliano Bruttini e Carolina Persi (PD), Simone Lorenzetti (Riformisti), Lorenzo Di Renzone (Siena Cambia), Pasquale D’Onofrio (Gruppo misto), non accolto da Michele Pinassi, ma i cui contenuti hanno fatto respingere la mozione, perché, come ha illustrato Bruttini, a nome dei gruppi della maggioranza, pur riconoscendo “l’importanza del tema, anche ai fini di un uso intelligente e consapevole delle risorse, le persone non devono essere premiate con benefit di tipo economico quando questi sono relativi a “comportamenti normali” ai quali tutti si dovrebbero attenere quando si parla di ambiente”.


8) LA RIQUALIFICAZIONE DI STRUTTURE E ARREDI IN PIAZZA DELLA COSTITUZIONE NEL DIBATTITO CONSILIARE
L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha risposto all’interrogazione di Pasqualino Cappelli (Siena Cambia)

Le sollecitazioni di cittadini e associazioni del quartiere di San Miniato in merito alla riqualificazione di piazza della Costituzione sono state rilanciate in Consiglio comunale con l’interrogazione presentata nella seduta odierna da Pasqualino Cappelli (Siena Cambia) e sottoscritta dai colleghi di gruppo Lorenzo Di Renzone e Fabio Zacchei, oltre che da Pasquale D’Onofrio e Letizia Maestrini del Gruppo Misto.

Il consigliere ha richiamato l’importanza “di dotare la piazza di strutture e arredi atti a favorirne la fruizione quale luogo di incontro, di iniziativa socio-culturale e ricreativa, così come chiedono i residenti, allo scopo di sostenere con dotazioni infrastrutturali la socialità, l’aggregazione e la crescita di iniziative associative”. Citando la delibera approvata dalla Giunta il 23 dicembre 2015 per avviare l’arredo della piazza, Cappelli ha chiesto “a che punto sia la fase di progettazione e realizzazione dei lavori previsti, che ci risulta contemplino anche interventi di aziende pubbliche e private da non disperdere” e “quando sarà dotata delle strutture di arredo per non mortificare le richieste e le aspettative degli abitanti del quartiere”.

L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, contestualizzando l’intervento di riqualificazione di piazza della Costituzione nel più generale progetto del Contratto di quartiere di San Miniato, ha risposto che “nello scorso mese di giugno, dopo una serie di incontri con i soggetti interessati, si è conclusa la fase preparatoria del progetto ed è stata presentata la pratica edilizia”.

All’inizio del mese di luglio, la Conferenza dei Servizi competente sul fronte dell’autorizzazione paesaggistica ha autorizzato l’intervento e sono state predisposte le procedure per l’affidamento delle forniture e la posa in opera, avvenuto il successivo 29 luglio. Mazzini ha informato che alla data odierna non risultano ancora espletate le procedure di controllo e verifica dell’azienda necessarie alla stipula del contratto. “Dal confronto che i nostri uffici hanno avuto con la ditta – ha specificato – risulta che dal momento della stipula del contratto verranno messe in produzione le forniture e che, nel giro di alcune settimane, procederanno alla posa in opera di quanto affidato”.

“Nel frattempo – ha aggiunto – abbiamo affidato la progettazione esecutiva per il completamento del cosiddetto “semiciclo” e stiamo valutando di introdurre nel progetto del blocco A anche degli interventi per piazza della Costituzione. In particolare, l’installazione di un palco, la realizzazione di una galleria con caratteristiche innovative e di una sorta di ringhiera anti-scivolamento di oggetti e materiali nella porzione in declivio della stessa piazza. Anche lo spostamento di via Berlinguer dietro all’edificio semicircolare concorrerà a valorizzare ulteriormente la piazza”.

Il consigliere Cappelli ha preso atto della ricostruzione fornita dall’assessore Mazzini e ha espresso il “rammarico che, molto spesso, le ditte aggiudicatrici degli appalti pubblici non riescono nemmeno a dare l’avvio ai lavori”. “L’auspicio – ha concluso – è che il cronoprogramma dei lavori illustrato nella risposta venga davvero rispettato e che siano date risposte alle legittime richieste dei residenti e delle associazioni di San Miniato”.


7) IN CONSIGLIO COMUNALE IL TEMA DEI VOUCHER PER IL PAGAMENTO DEL LAVORO ACCESSORIO
Il sindaco Valentini ha risposto all’interrogazione di Ernesto Campanini

Si è incentrata sui voucher, recente forma di pagamento del lavoro accessorio, l’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM), che ha segnalato con preoccupazione come il loro uso segua un trend in costante crescita. “Nel 2015, in Italia ne sono stati venduti quasi 115 milioni – ha affermato il consigliere – a fronte dei circa 69 milioni dell’anno precedente. In Toscana ne sono stati venduti 7.954.250, quando nel 2014 non arrivavano ai 4 milioni e mezzo”. “L’introduzione e l’uso dei voucher – ha aggiunto – hanno precarizzato ulteriormente il lavoro. Usati anche in settori in cui non sarebbe concesso, i voucher stanno creando concorrenza sleale tra le aziende che se ne servono e quelle che non li hanno adottati. Un vero e proprio abuso, tanto che il Governo, per arginare questa prassi, ha previsto la loro tracciabilità”.

A fronte di questa situazione, Ernesto Campanini ha chiesto di conoscere “il numero dei voucher venduti nel Comune di Siena nel 2014 e 2015; le infrazioni rilevate per il loro uso non corretto; se l’obbligo di comunicazione, di almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione lavorativa, previsto dal decreto governativo, viene rispettato, e se il Comune intenda, e come, combatterne l’uso indebito”.

Il sindaco Bruno Valentini ha affermato di condividere, sul tema, quanto detto recentemente dal presidente dell’INPS, Tito Boeri, e cioè che “i voucher sono nati per regolarizzare il lavoro accessorio e creare opportunità di lavoro e di integrazione per le fasce più marginali del mercato del lavoro, ma purtroppo hanno avuto uno sviluppo diverso. In alcuni casi c’è stata una precarizzazione evidente, con lavoratori a tempo indeterminato o determinato che vengono pagati con i voucher, che, in questo senso, diventano anche controproducenti”. “L’altro grande obiettivo – ha proseguito – era quello di consentire l’emersione del lavoro nero e, da questo punto di vista, per il momento, non sembra che il ricorso ai voucher si sia rivelato funzionale. Non sono molte le persone che prima risultavano disoccupate e che oggi lavorano e vengono pagate con i voucher”.

Il sindaco ha proseguito con alcuni dati: “Il livello dei contributi raccolti è basso, circa 150 milioni che corrispondono allo 0,2% dei contributi totali dei lavoratori dipendenti. I lavoratori che percepiscono voucher sono l’8%: è molto meno di quello che si potrebbe pensare alla luce del numero delle persone coinvolte”. “Dal secondo rapporto elaborato dalla UIL, aggiornato al primo trimestre 2016 – ha proseguito – risulta un vertiginoso aumento dei voucher. Si è passati dai 536 mila venduti nel 2008 agli oltre 115 milioni del 2015, con una costante: le prime tre Regioni per maggior numero di voucher venduti sono Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”.

Sul territorio nazionale, dal 2008 al 2015, sono stati venduti complessivamente oltre 277 milioni di voucher, mentre quelli riscossi ammontano a poco più di 238 milioni, con una differenza di oltre 39 milioni di voucher non utilizzati dai committenti. Nel primo trimestre del 2016 in Toscana ne sono stati venduti 1.684.255: Siena, con i suoi 193.689 voucher, è seconda solo a Firenze (414.327). Valentini ha richiamato anche una stima della CGIL regionale secondo la quale i voucher in Toscana, a fine anno, supereranno quota dieci milioni, visto che nei primi otto mesi del 2016 ne sono stati venduti oltre 7 milioni, con un aumento del 42,4% sul 2015, anno in cui c’era stata una crescita del 85,5% sul 2014.

Secondo i recenti dati forniti dall’INPS, si registra un boom generale dell’utilizzo dei voucher a livello nazionale: nei primi dieci mesi del 2016 ne sono stati venduti 121,5 milioni per il pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, dal valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto allo stesso periodo del 2015, pari al 32,3%. Nei primi dieci mesi del 2015 la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata del 67,6%.

“Abbiamo contattato l’INPS per avere tutti i dati richiesti nell’interrogazione – ha concluso il sindaco – ma purtroppo non siamo ancora riusciti a ottenerli. Non appena saranno in nostro possesso, sarà mia cura aggiornare i consiglieri. Nel frattempo, accogliamo favorevolmente la proposta del ministro del Lavoro, che ha già intrapreso una prima azione contro l’uso improprio dei voucher introducendo, lo scorso giugno, meccanismi per la loro tracciabilità, e si è, inoltre, reso disponibile a rimettere le mani sulla questione, qualora i dati del prossimo mese non certificheranno una riduzione della dinamica di aumento del ricorso ai voucher”.

Campanini ha ringraziato il sindaco “per le risposte che ha potuto fornire nel dettaglio, per i riferimenti allo studio INPS e per l’onestà con la quale ha riconosciuto che Siena figura seconda a livello regionale per uso dei voucher, il che costituisce un dato non certo positivo”. “Il sistema dei voucher – ha concluso – è stato introdotto da un ministro del vostro stesso partito e non possiamo che riconoscere la necessità che vada abolito”.


6) L’ASSESSORE MAZZINI PASSA IN RASSEGNA LO STATO DEI LAVORI DEL CONTRATTO DI QUARTIERE DI SAN MINIATO
La risposta all’interrogazione presentata da Lorenzo Di Renzone (Siena Cambia)

Lo stato di attuazione del progetto di completamento e riqualificazione degli spazi abitativi, civici e ricreativi del quartiere di San Miniato ha costituito il tema dell’interrogazione presentata, nella seduta consiliare odierna, da Lorenzo Di Renzone (Siena Cambia) e sottoscritta dai colleghi di gruppo Fabio Zacchei e Pasqualino Cappelli, oltre che da Pasquale D’Onofrio e Letizia Maestrini del Gruppo Misto. Con il documento, Di Renzone ha rilevato come “sull’insieme del progetto continuino a registrarsi ritardi nella realizzazione dei vari interventi destinate alla residenzialità, ai servizi, all’aggregazione e allo sviluppo delle attività sociali e culturali del quartiere”.

Ricordando le “numerose sollecitazioni del Comitato di quartiere, che ha coinvolto anche i gruppi consiliari nel mese di ottobre 2015”, Di Renzone ha invitato l’Amministrazione comunale ad accelerare le procedure e il cronoprogramma dei lavori ed è entrato nel dettaglio degli interventi per ciascuno dei blocchi che lo compongono. Il blocco A, inserito anche nel programma triennale delle opere pubbliche 2016/18, per il quale è prevista la realizzazione di un edificio semicircolare per attività civiche e aggregative; il blocco B, con 24 mini appartamenti da collaudare e assegnare; il blocco C per la realizzazione di un mini auditorium; il blocco E per la costruzione di autorimesse. “Inoltre, non risultano atti – ha proseguito – per lo spostamento del tratto di via Berlinguer dietro l’edificio semicircolare, come previsto dal vigente strumento urbanistico, per il completamento della piazza e la sua ricucitura con il blocco A”.

Di Renzone ha chiesto all’Amministrazione un aggiornamento sul programma di realizzazione e recupero degli edifici del Contratto di quartiere e sui tempi di assegnazione delle opere, compresa la realizzazione della nuova strada.

L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha passato in rassegna la situazione dei vari blocchi per il completamento del Contratto di quartiere di San Miniato. Ha informato che, per quanto riguarda il blocco A, è stata affidata da un mese circa la progettazione esecutiva dei lavori di completamento, ovvero di manutenzione e ripristino delle finiture interne ed esterne, degli intonaci e delle tinteggiature, delle opere in ferro, dei rivestimenti in laterizio e del cappotto isolante. Sono inoltre necessari lavori di completamento e adeguamento degli impianti tecnologici “per una tempistica complessiva di alcuni mesi – come ha indicato Mazzini – tra esecuzione e collaudi che prevede l’ultimazione nell’estate 2017”.

“Nello stesso arco temporale – ha aggiunto – dovrebbero essere realizzati anche gli interventi previsti al blocco C di abbattimento delle barriere architettoniche e adeguamento alla normativa antincendio. L’autorimessa con una disponibilità di circa 200 posti auto (blocco E) richiede ancora interventi di manutenzione e ripristino della funzionalità della compartimentazione e di adeguamento antincendio, l’isolamento delle parti strutturali e la creazione di nuovi accessi: proprio lunedì scorso si è conclusa la gara per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva. L’agibilità è prevista all’inizio del 2018”. “Infine – ha concluso l’assessore – gli appartamenti del blocco B: dispongono tutti dell’agibilità e sono già stati consegnati a Siena Casa che si occuperà delle procedure di assegnazione sulla base di specifiche graduatorie”.

Di Renzone ha espresso una parziale soddisfazione per le informazioni ricevute e ha riconosciuto come “questa Amministrazione abbia fatto tutto il possibile per completare il progetto del Contratto di quartiere. L’importante, adesso, è che le ditte esecutrici non incorrano in intoppi e che non vengano accumulati ulteriori ritardi, altrimenti la situazione per i cittadini sarebbe davvero insostenibile”.


5) L’ASSESSORE MAZZINI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI SIMONE VIGNI SULLO STATO DI MANUTENZIONE DEL CORTILE DEL PODESTÀ

Il Cortile del Podestà di Palazzo Pubblico, comunemente chiamato “Entrone”, uno dei luoghi, fisici e simbolici più importanti della città, è stato oggetto di un’interrogazione consiliare, nella seduta odierna, a firma di Simone Vigni e Rita Petti (PD).

Come ha illustrato Vigni, “si tratta di uno spazio di rilievo per il suo valore storico, architettonico e culturale, fruito quotidianamente da numerosi cittadini e stranieri. Dall’Entrone, infatti, si accede al Teatro dei Rinnovati, al Museo Civico e alla Torre del Mangia. Purtroppo, però, il suo stato di manutenzione è mediocre per l’abbondante guano di piccioni presente sul pavimento e sulle varie strutture sospese: in particolare sui sostegni per l’illuminazione e le lampade storiche, sui capitelli delle colonne e sui davanzali delle finestre che vi si affacciano”.

Il consigliere ha domandato “se è previsto uno specifico programma di manutenzione ordinaria o straordinaria e se nel piano di nuova illuminazione pubblica annunciato dal sindaco sia compreso anche questo spazio”.

Concordando con i contenuti dell’interrogazione, l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha ricordato all’assise come “il Cortile del Podestà sia stato, negli anni, oggetto di interventi come la sostituzione di un lucernaio sui Magazzini del Sale e il restauro e il ripristino funzionale dei lanternoni di illuminazione perimetrale”. “Già affidato – ha proseguito – il rifacimento dell’impianto elettrico di distribuzione all’interno del Cortile, che prevede la realizzazione di nuove linee elettriche e la rimozione di quelle esistenti, compresi i binari di alimentazione dei faretti utilizzati in occasione di mostre ed esposizioni”.

“Per quanto concerne la pulizia – ha concluso l’assessore – questa non è più curata da operatori comunali, bensì da Sei Toscana, alla quale chiediamo interventi di pulizia più frequenti; il problema dei piccioni lo stiamo affrontando a livello generale e mi auguro di vedere risultati positivi già nei prossimi mesi”.

Vigni si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta “perché gli interventi previsti hanno una prospettiva di medio e lungo termine. Oltre a questi, è necessario programmare azioni quotidiane di pulizia e di mantenimento del decoro. Tali interventi, di facile attuazione, possono essere rapidamente messi in essere”. “Il cuore di Siena, rappresentativo e simbolico, e il suo Palazzo Pubblico – ha concluso – non possono mostrarsi così sporchi a causa del guano dei piccioni: è quindi indispensabile richiedere interventi di pulizia più ricorrenti a Sei Toscana”.


4) ENZO DE RISI SOSTITUISCE IL DIMISSIONARIO ENRICO TUCCI NELLE COMMISSIONI CONSILIARI

A seguito delle dimissioni di Enrico Tucci (Cittadini di Siena) dal Consiglio comunale, sono decadute anche le sue partecipazioni, come componente, in alcune Commissioni consiliari.

L’assemblea, nella seduta odierna, ha quindi nominato al suo posto Enzo De Risi (Cittadini di Siena) nelle commissioni “Decentramento”, “Servizi sanitari e sociali” e “Pari opportunità, diversità e diritti umani”.


3 LE MODALITÀ DI UTILIZZO DEGLI ALTOPARLANTI IN PIAZZA IN OCCASIONE DEI PALII E DEGLI SPETTACOLI PUBBLICI

La delibera con cui la Giunta ha deciso di acquistare e installare un impianto di segnalazione acustica, su Palazzo Pubblico, da utilizzare in caso d’emergenza ha costituito, nella seduta consiliare odierna, l’oggetto dell’interrogazione di Marco Falorni (Impegno per Siena) sottoscritta anche da Andrea Corsi e Massimo Bianchini (L’Alternativa).

Il consigliere ha sottolineato “la discrasia per un importo di 10mila euro tra l’impegno di spesa contemplato nella stessa delibera e quello del relativo atto dirigenziale” e ha chiesto “se sia già avvenuta la fornitura delle strumentazioni tecniche e se l’iniziativa sia stata proposta o richiesta dalla Prefettura o dalla Questura e, allo stesso tempo, condivisa con le Contrade e la Soprintendenza”. Inoltre, ha domandato “chi sarà il responsabile incaricato di attivarne il funzionamento e da dove saranno diramate le opportune segnalazioni al pubblico in Piazza del Campo”.

Come ha risposto il sindaco Bruno Valentini, “l’eventuale installazione in Piazza del Campo dell’impianto in oggetto trova fondamento nel decreto ministeriale del 19 agosto 1996 che, tra le altre cose, indica come ogni spazio che ospiti attività in regime di pubblico spettacolo debba essere appositamente predisposto in tal senso. Una situazione che vale per i due Palii ma anche per tutte le altre iniziative che vengono ospitate nel Campo e che attirano una grande folla”.

Durante il Palio, è presente un gruppo operativo di sicurezza sulla terrazza adiacente all’ingresso della Torre nella sommità di Palazzo Pubblico. “E’ la Commissione provinciale per la vigilanza sul pubblico spettacolo, che viene chiamata a esprimere un parere sulla sicurezza dell’evento che si deve svolgere, con il fine di migliorare lo stato di sicurezza e per adeguare alle norme l’intero impianto”. Presieduta dal Prefetto, o suo delegato, e composta da rappresentanti della Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, USL, Regione Toscana, Amministrazione comunale e da tecnici professionisti, esprime un parere obbligatorio. “Convocata lo scorso maggio – ha proseguito il primo cittadino – per l’espressione del parere sul Palio di luglio, su suggerimento dei Vigili del Fuoco ha ritenuto, tra l’altro, di prevedere la segnalazione acustica in caso di emergenza e di evacuazione della Piazza che, per decreto ministeriale, deve essere effettuata con altoparlanti, e, in tal senso, si è adoperato l’ufficio tecnico comunale, presentando alla Giunta un progetto tecnico. Il maggior costo deriva da alcuni adeguamenti tecnici al progetto iniziale, fra i quali la richiesta della Sovrintendenza di prevedere un braccio mobile che possa essere ritirato dietro i merli del Palazzo Pubblico quando non necessario”.

Come ha informato Valentini, prima di mettere in atto la nuova strumentazione, disciplinata da un apposito protocollo d’intesa, il Comune interpellerà le Forze dell’Ordine interessate e coinvolgerà nella questione anche il Magistrato delle Contrade per l’approfondimento dell’eventuale installazione in ossequio alla prescrizione data dalla Commissione provinciale di vigilanza.

Costo complessivo dell’operazione 30mila euro, ma la fornitura non è stata ancora eseguita, quindi non è stato effettuato nessun pagamento.

Marco Falorni, nel ringraziare per la risposta si è, comunque, dichiarato parzialmente soddisfatto perché “pur comprendendo l’obbligo dell’Amministrazione di adeguarsi alla normativa”, ha palesato le sue preoccupazioni sull’uso degli altoparlanti che potrebbe innescare un allarme eccessivo nella folla. “Auspicabile provare l’impianto durante le prove – ha concluso – così da abituare le persone”.


2) L’ASSESSORE MAZZINI: “STIAMO VALUTANDO LE OPZIONI PERCHÉ IL PARCO UNITÀ D’ITALIA POSSA DISPORRE DI SERVIZI IGIENICI”
La risposta all’interrogazione presentata da Ivano Da Frassini e Giulia Periccioli (PD)

Sottolineando come il Parco Unità d’Italia non disponga di servizi igienici nonostante il diffuso utilizzo dei suoi spazi da parte della cittadinanza, Ivano Da Frassini e Giulia Periccioli (PD) hanno presentato, nella seduta consiliare odierna, un’interrogazione per sollecitarne l’installazione.

L’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Mazzini, ha informato che “l’Amministrazione comunale, già dalla fine del 2014, ha inteso soddisfare la necessità di servizi igienici al Parco Unità d’Italia tramite una procedura concorsuale finalizzata alla concessione in uso a un privato, per un congruo periodo, di una porzione del parco, destinata alla realizzazione di un chiosco per la somministrazione di alimenti e bevande, comprensivo di un numero adeguato di bagni a servizio, oltre che dell’esercizio commerciale, anche degli utenti dello spazio verde”.

Mazzini ha illustrato che, per tali finalità, con determinazione dirigenziale n°1438 del settembre 2014 è stato approvato l’affidamento in concessione di una porzione di un’area del parco per nove anni. Con lo stesso atto, veniva stabilito di provvedere all’affidamento mediante procedura negoziata, preceduta da apposito avviso pubblico, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

A seguito dell’esperimento della procedura di gara, con determinazione dirigenziale del 2014 è stata individuata la proposta progettuale più rispondente alle esigenze dell’Amministrazione e, conseguentemente, affidata in concessione l’area al soggetto che l’aveva presentata. “Ma nelle more della stipulazione del relativo contratto – ha affermato l’assessore – più volte rinviata su richiesta dell’interessato, con nota del 2 ottobre 2015 l’affidatario ha rinunciato alla concessione. Conseguentemente, è stato revocato l’affidamento e, valutata la rispondenza agli interessi dell’Amministrazione della proposta seconda classificata nell’esperimento di gara, la concessione è stata affidata al soggetto proponente di questa. Tuttavia, al momento della stipulazione del contratto, anche il secondo classificato rinunciava alla concessione per accertate problematiche tecniche non valutate al momento dell’offerta”.

Mazzini ha concluso sostenendo come “l’Amministrazione stia valutando altre possibili opzioni per soddisfare l’interesse pubblico alla realizzazione di bagni a servizio nel Parco Unità d’Italia, anche con interventi motu proprio”.

Il consigliere Ivano Da Frassini ha rimarcato come “a distanza di due anni ancora non si sia risolto il problema”, e, ribadendo la necessità di “arrivare quanto prima a dotare il parco di servizi igienici”, ha informato l’assise che tornerà, a breve, nuovamente sul tema “perché è inutile dotare la città di aree attrezzate se poi i cittadini non hanno la possibilità di fruirle appieno”. Ha invitato, inoltre, l’amministrazione “a effettuare un’attenta mappatura per evidenziare esigenze simili anche in altre zone della città”.


1) DALL’ASSESSORE ALLA CULTURA, FRANCESCA VANNOZZI, LE CONFERME SULLA PATERNITÀ DELL’AFFRESCO DI GUIDORICCIO DA FOGLIANO
Pietro Staderini ha richiamato alcuni pareri discordanti di critici e storici dell’arte circa l’attribuzione dell’opera

Ripercorrendo la diatriba che, a partire dagli anni Ottanta, ha coinvolto numerosi critici ed esperti d’arte circa l’attribuzione dell’affresco del “Guidoriccio da Fogliano”, una delle opere più note del Museo Civico, Pietro Staderini (Sena Civitas), Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) e il gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi hanno presentato, nella seduta odierna, un’interrogazione per sapere se siano state effettuate ulteriori ricerche o richiesti altri studi per confermarne, o meno, l’attribuzione a Simone Martini.

Staderini ha ricordato che “nel 1980, sotto all’affresco raffigurante il condottiero mercenario dell’esercito senese, fu scoperta un’opera precedente, attribuita a Duccio di Buoninsegna. Da allora, illustri critici d’arte come Moran, Mallory, Zeri, Briganti e Sgarbi hanno messo in dubbio l’identificazione del castello di Montemassi e l’attribuzione dell’opera a Simone Martini, proponendo che potesse invece risalire al tardo Trecento o al primo Quattrocento”. “Posizioni alle quali si sono contrapposte schiere di storici – ha proseguito – che sostengono come il Guidoriccio sia stato eseguito da Simone Martini subito dopo la vittoria a Montemassi”.

Come ha illustrato l’assessora alla Cultura, Francesca Vannozzi, “Il noto affresco è tradizionalmente collegato a un documento della Biccherna del 1330 in cui è registrato un pagamento a “Maestro Simone dipintore per aver affrescato nel palazzo del Comune i castelli di Montemassi e Sassoforte”. L’attribuzione a Simone Martini è stata poisostenuta, da critici come Bernard Berenson e Roberto Longhi e da storici come Georges Duby”.

“Nel 1977, l’affresco è stato oggetto di analisi di natura generale e archivistica da parte di Gordon Moran e Michael Mallory – ha continuato l’assessora – i quali misero in dubbio sia il soggetto sia la paternità dell’opera, definendola un falso d’epoca successiva”. “Nel corso degli anni – ha proseguito – i due studiosi hanno aggiunto obiezioni alle obiezioni, osservazioni in seguito accantonate e contraddette, alle quali si sono aggiunte anche altre voci di importanti critici che non hanno però confermato i loro assunti in sede scientifica”.

L’eco suscitata a livello internazionale da questo dibattito spinse l’Amministrazione comunale a nuovi approfondimenti sula parete e sullo stato conservativo dell’affresco che portarono alla scoperta, nel registro sottostante, di un altro affresco più antico, oggetto di approfondimenti per gli specialisti Max Seidel e Luciano Bellosi. Entrambi, nell’occasione, ebbero modo di replicare a Moran e Mallory: ogni contributo di carattere stilistico e di iconografia politica, militare e topografica, compreso quello del docente di Storia dell’architettura medievale all’ateneo senese, Italo Moretti, riconduceva alla paternità di Simone Martini.

“L’autorevolezza di tali conclusioni – ha concluso Vannozzi – è stata rafforzata nei decenni successivi da ulteriori contributi scientifici a firma di Cateni (1985), Strelke (1997) e Bellosi (1997-2006). La paternità di Simone Martini è ormai accettata anche dai più accreditati specialisti di arte medievale, ed è stata ribadita nelle più recenti monografie, come quella di Pierluigi Leone De Castris nel suo volume del 2007”.

Il consigliere Staderini, ringraziando, si è dichiarato completamente soddisfatto per la risposta ricevuta dall’assessora Vannozzi.

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