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ECONOMIA, COMMERCIO e FINANZA

Confindustria Toscana Sud plaude alla riforma della PA, motore essenziale per la ripresa economica del paese

26 Gennaio 20164 minuti di lettura
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Le riforme istituzionali e l’attuazione della legge Madia si configurano come due facce della stessa medaglia tesa ad un piano di ammodernamento, riorganizzazione, semplificazione delle procedure amministrative. Tutto questo costituisce una riforma attesa da tanto tempo da parte delle imprese che rappresenterà un fattore di stimolo per far ritornare investimenti in Italia tutelati da un impianto normativo che garantisca certezza, omogeneità e tempi ragionevoli sulle procedure amministrative.

“Senza un compiuto piano di modifiche costituzionali – sottolinea ulteriormente il presidente Fabianelli – le riforme in campo di PA sarebbero state un’arma spuntata; il contestuale processo di riforma su entrambi i campi è condizione necessaria quindi per una proficua operatività concreta”.

Quattro sono i punti essenziali: semplificazione dell’iter procedurale, cambiamenti istituzionali, riorganizzazione della PA, riduzione dell’incidenza della sfera pubblica. Il Parlamento avrà un ruolo più centrale, maggiormente caratterizzato da un principio di rappresentanza diretta grazie al Senato delle Regioni.

Sottolinea infine Andrea Fabianelli: “Risulta essere necessario il riportare a livello centrale importanti e vitali materie, come ambiente, energia, infrastrutture, incidenti sul tessuto economico, che erano state spostate con la precedente riforma del Titolo V a livello decentrato, data la negativa esperienza legata alla normativa concorrente e a quella delegata. Ci auguriamo che tale tipo di riforma costituisca una nuova organizzazione parlamentare in grado di velocizzare i tempi della produzione legislativa”.

Gli imprenditori guardano da tempo con attenzione alla effettiva certezza delle norme e dei tempi, l’impianto di semplificazione delle procedure è il primo passo essenziale per garantire una operatività fattiva alle aziende. Ad evidenziare queste criticità ha contribuito un’indagine condotta da REF Ricerche su iniziativa di Confindustra Toscana Sud e di Confindustria nazionale già nel 2015 focalizzata, in particolare, sul funzionamento e sulle relative problematiche della conferenza di servizi.

Quest’ultima, infatti, nata come strumento di coordinamento tra le amministrazioni – spiega Confindustria Toscana Sud – ha generato nella prassi numerose distorsioni. Nonostante i ripetuti interventi normativi degli ultimi anni, quella della conferenza è stata una storia di veti, blocchi e ritardi, che hanno avuto ripercussioni anche sulla libertà d’impresa, sulle decisioni di investimento e, in definitiva, sulla crescita dell’economia. Le principali difficoltà sono stati i tempi di conclusione delle conferenze, le ripetute richieste di integrazioni documentali da parte delle amministrazioni, il mancato coordinamento tra i diversi uffici e l’assenza di standardizzazione nelle modalità di interazione tra l’impresa e le PA.

L’indagine ha coinvolto più di 200 amministratori locali, appartenenti ai settori ambiente, attività produttive e urbanistica di comuni, province e regioni, e un gruppo di imprenditori che operano in settori in cui le conferenze di servizi hanno un ruolo di primo piano. Le conferenze rientrano quindi, a pieno titolo, all’interno degli adempimenti che comportano un eccesso di carico burocratico per le imprese, e si traducono in un disincentivo agli investimenti. E’ quindi auspicabile che il provvedimento in materia di conferenza di servizi porti reali benefici per superare le distorsioni e ritardi nelle decisioni della PA.

Confindustria Toscana Sud, inoltre, sostiene l’importanza anche del cambiamento in corso sulla dirigenza pubblica, buoni sono i primi passi in tema di assenteismo, ancora c’è molto da fare per rendere coerente ed efficiente il lavoro dei vari apparati.

Altra battaglia da sempre combattuta e che oggi gli industriali sperano trovi compimento è quella che riguarda il taglio e la maggiore chiarezza e correttezza delle società pubbliche. Confindustria Toscana Sud sottolinea in particolare l’importanza di restituire al mercato ambiti ed attività oggi predominio delle società pubbliche o miste.

La riforma complessiva della macchina pubblica rappresenta inoltre l’unica via per un raggiungimento effettivo e soprattutto duraturo di taglio di sprechi e consequenzialmente l’ottenimento di risparmi con benefici per l’intera economia del paese. Senza una PA moderna e ragionevolmente incidente sui costi imposti ai bilanci statali, non ci può essere nessuna ripresa economica.

“La via è tracciata – conclude il presidente Fabianelli – si stanno muovendo passi importanti, attendiamo l’emanazione dei decreti attuativi per valutarne la concreta effettività”.

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