La mostra, che ha raccolto molti consensi da parte del pubblico e degli studiosi e che ha confermato la vocazione del museo ad incursioni nell’arte contemporanea, è nata dall’invito della comunità ebraica di Firenze e Siena di celebrare insieme l’anniversario del settantesimo della Liberazione, proponendo un’ampia rassegna delle figure artistiche più rilevanti in relazione agli eventi bellici. Quest’ultimi videro il pittore prima perseguitato in quanto ebreo, quindi protagonista della Resistenza, unitosi alle truppe partigiane nelle colline dell’Aretino. Su questa particolare fase della sua attività, gli esordi precoci e la riflessione figurativa sui quei drammatici momenti storici, si incentra la mostra, che è dedicata soprattutto al decennio dal 1938 al 1948, in cui si consolida l’esperienza del giovane Sadun e che lo vide affrontare una nuova avventura creativa in relazione con artisti quali Scialoja, Ciarrocchi, Stradone ed altri.
La mostra si è resa possibile grazie alla generosità di molti prestatori pubblici e privati: l’apporto di questi ultimi è stato contributo essenziale alla realizzazione della mostra.
Nel Giorno della Memoria, il prossimo 27 gennaio, alle 16,30 si svolgerà nella Pinacoteca un incontro dedicato all’approfondimento sulla figura di Piero Sadun in relazione alla cultura artistica in Italia negli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale e alla sua partecipazione agli eventi che condussero l’Italia alla Liberazione.
La mostra è aperta con i seguenti orari: da martedì a sabato 8,15-19,15; domenica, lunedì e festivi 9-13. Per informazioni: 0577 281161 – 286143.