Non esiste né consuetudine né abitudine per questo momento: le gambe tremano sempre e la voce stenta ad uscire. Per me è un privilegio incomparabile presentarvi il Palio; questo è un momento solenne che dà avvio alla nostra Festa e che rappresenta uno dei compiti più affascinanti di chi ha l’onore di fare il Sindaco di questa meravigliosa città.
Sono giorni carichi di emozioni. La città diventa una poesia: i colori, i profumi, il tufo in Piazza e la trepidazione nell’aria.
E’ difficile spiegare il Palio fuori da Siena. E’ difficile perché sarebbe come spiegare una poesia e l’emozione che questa ti regala: una poesia si legge, si vive. Con una poesia si piange o si gioisce. Una poesia ti regala momenti di profonda gioia o di profonda malinconia. Ti fa saltare per l’allegria o ti blocca a terra per l’inquietudine.
Ma spiegare perché fa tutte queste cose è impossibile, esattamente come per il Palio. Questa festa è parte della nostra storia, della nostra identità, questa festa è parte di ognuno di noi.
Sono le parole dei nostri giovani, dei nostri ragazzi, a raccontare – forse meglio di chiunque altro – che cosa è il Palio e che cosa è Siena. Qualche giorno fa rileggevo una pubblicazione dal titolo “Per Amore di Contrada” e mi hanno colpito le parole di una giovane contradaiola, Diletta, che vi leggo velocemente:
“Il Palio è amore per la Contrada,
la stessa Contrada è amore per il Palio,
è un miscuglio ben amalgamato
di vittorie, sconfitte, speranza, amicizie,
compagnia, odio, inimicizia, stupore,
lacrime, sudore, felicità.
Un insieme di emozioni indescrivibili
che solo un senese, un contradaiolo, riesce a vivere
non solo nei giorni di Palio ma 365 giorni l’anno.
Quindi non solo nei giorni in cui la festa è viva […]
Ma anche in inverno, quando Siena si calma e si placa,
cadendo quasi in un letargo fino all’anno successivo”.
Forse le parole di Diletta sono il modo più semplice per spiegare Siena e la sua Festa, per spiegare le nostre tradizioni e il nostro modo di vivere. Siena è questa: vittorie, sconfitte, amore, rivalità, felicità, tristezza e gioia. Siena è fatta solo di emozioni forti: niente vie di mezzo, niente grigiori. Siena è bianco o nero, come la Balzana.
Oggi affrontiamo una pagina importante della nostra storia. Una storia, quella di Siena, che proprio attraverso la Festa si incrocia continuamente con la religiosità: sacro e profano sono da sempre inscindibili nel Palio e, più in generale, lo sono nella storia di Siena.
Quest’anno abbiamo deciso di dedicare la parte allegorica del Palio di Provenzano alle Sacre Particole: uno straordinario evento miracoloso. E proprio questo evento rivive grazie alle pennellate di Francesco Mori, il pittore prescelto tra i tanti senesi che si erano proposti per questo compito straordinario.
Mori è legato alla nostra città non solo per le sue origini, ma per un’affinità elettiva che lo ha portato fin dai suoi primi passi ad approcciarsi ai grandi Maestri della pittura senese del Due e Trecento. Una passione, quella di Mori, che gli ha fatto intraprendere – oltre allo studio storico artistico – una profonda ricerca sui materiali e sugli stili della pittura medievale.
Il suo drappellone rivela il forte legame con questa grande tradizione pittorica senese già nella formula dedicatoria: in quel richiamo alla protezione Mariana sulla città e sul pittore, che è anche una citazione di Duccio e della Maestà dipinta per il Duomo di Siena.
La dedicazione al miracolo delle Sacre Particole, invece, trova compimento nell’immagine centrale che rappresenta la pisside contenente le miracolose ostie, emblematicamente attorniato dai barberi delle dieci Contrade partecipanti alla Carriera.
L’osservazione dell’opera inizia dai colori caldi e infuocati della dimensione terrestre fino all’azzurro intenso della dimensione celeste, culminante nella visione della Vergine che apre il proprio manto per proteggere Siena.
Di eccezionale importanza artistica e simbolica è anche il Masgalano, realizzato da Vittoria Marziari e offerto dalla Lega Tumori di Siena.
Un mammografo e una donna riprodotti in un bellissimo bassorilievo in argento. Un’opera carica di significati, visto il prezioso lavoro svolto dai tanti medici e operatori sanitari che, quotidianamente, mettono a disposizione della nostra Città le loro competenze e il loro impegno per combattere una tra le patologie più drammatiche del nostro tempo. Proprio nei mesi scorsi la Lega Tumori ha portato avanti, in collaborazione con le diciassette Consorelle, un’importante campagna di prevenzione tra le donne di Contrada attraverso un centro diagnostico mobile.
Permettetemi, anche per questo, di fare un ringraziamento speciale proprio alla Lega Tumori Senese e al suo solido Presidente Franco Nobile, il lavoro che fanno è prezioso per tutta la comunità.
Infine, arriviamo al premio per il miglior Tamburino di Piazza che, per questa Carriera di luglio, è offerto dalla Contrada della Chiocciola ed è stato realizzato da Cecilia Rigacci, che ha fatto uno straordinario lavoro mettendo insieme abilità tecnica ed eleganza.
Queste straordinarie opere d’arte e gli artisti che le hanno prodotte sono una parte importantissima del Palio. Ma ci sono anche altre persone che voglio ringraziare a conclusione di questo discorso, artisti anche loro. Tutti quelli che permettono la realizzazione della nostra Festa: i tanti operai, i tanti Vigili urbani, i tanti dipendenti comunali, i tanti senesi, i tanti contradaioli che lavorano notte e giorno e grazie ai quali questo favoloso capolavoro che è il Palio può realizzarsi.
Un profondo ringraziamento, quindi, va anche a tutti loro.
Grazie a tutti!
Bruno Valentini