Ti chiedo il voto e in cambio ti prometto le piste ciclabili, l’area rurale, la lettera per il MPS, l’impegno per i disoccupati, butto sulla bilancia il peso di vent’anni di opposizione (che se ha portato fin qui è stata molto efficace, non c’è che dire)”. Così interviene Paolo Pajer, candidato consigliere regionale per il Movimento 5 Stelle.
“Potrei taroccare – prosegue Pajer -: copio il programma dei grillini e lo spaccio per mio; oppure fare come una volta: per ogni voto due prosciutti, una scarpa subito e l’altra ad elezione avvenuta. Una legge di riforma della sanità oggi e i soldi per farla funzionare domani.
Poi ci sono le offerte: basta IMU agricola, via i balzelli, abbasso i tagli della sanità, attenzione all’acqua pubblica e ai rifiuti, che non c’eravamo accorti di averli già svenduti (rima tragicomica).
C’è veramente di tutto e di più, se non che si tratta della solita aria fritta, delle solite chiacchiere al vento, amplificate soltanto per stordire ed anestetizzare il povero cittadino, che non ne può più.
Ma chi ci ha portato fino a qui? Chi ha preso le decisioni che oggi si contestano?
Nessuno di quelli che governano in Regione (o che sono all’opposizione) può esimersi dall’essere corresponsabile dello sfacelo, del disinteresse nella cosa pubblica che sta portando a livelli preoccupanti di astensionismo, perché la gente è schifata.
Ma come insegna il premier twittaiolo: “l’astensionismo è secondario, l’importante è vincere.”
La novità dell’ultimo periodo è questa oltraggiosa ostentazione della ritrovata verginità politica: di una sfacciataggine ributtante. Il cittadino deve essere considerato veramente poco, se si pensa di convincerlo che alle solite promesse elettorali si passerà ai fatti, che non c’è niente di meglio del PD al governo.
Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica che mantiene le promesse prima ancora di averle fatte: ci siamo già ridotti lo stipendio in parlamento e lo faremo sicuramente il giorno dopo le elezioni regionali. Nessuno ha il coraggio di fare altrettanto.
Siamo sconosciuti alle Procure, non abbiamo politici di professione, facciamo solo proposte originali, sostenibili e competenti. Nessuno fa altrettanto.
Votare qualsiasi altra cosa significa farsi abbindolare ancora una volta dall’offerta del mese: un televisore a metà prezzo? Una sanità sottocosto? Un futuro in svendita?”