, come risulta dall’accordo, recante data 9 aprile u.s., intercorso tra la Regione Toscana nella persona del suo Assessore alla Sanità Marroni e varie ASL toscane”. Così l’inizio di un intervento del Movimento 5 Stelle della Toscana.
“Praticamente – proseguono i grillini – andremo a ripagare dei medici privati (già pagati un tot a paziente) per effettuare una procedura medica che è sempre stata effettuata dalle ASL con la copertura dell’ordinario svolgimento delle loro funzioni. Si incentiva quindi una spinta commerciale su ciò che dovrebbe essere solo una prassi di pubblica sanità.
Inoltre se durante la conservazione del vaccino non vengono rispettate le norme di buona conservazione o viene interrotta la catena del freddo l’efficacia della vaccinazione può essere compromessa.
Per garantire la corretta conservazione del vaccino ogni studio pediatrico dovrà essere dotato:
– di tutte le attrezzature atte a garantire il mantenimento della catena del freddo e a rilevare una sua eventuale interruzione (per esempio monitoraggio della temperatura dei frigoriferi e relativo sistema di allarme);
– di tutti i dispositivi necessari per effettuare la somministrazione nelle migliori condizioni di igiene e sicurezza.
Questione di non poco conto: chi effettuerà i controlli per verificare che l’iter della conservazione sia a norma?
Giacomo Giannarelli, candidato portavoce presidente del Movimento 5 Stelle per la Regione Toscana commenta: “Come Movimento 5 Stelle vogliamo porre l’accento sul fatto che Enrico Rossi e la sua Giunta procedono ormai con decisione verso la privatizzazione della sanità pubblica. Questo accordo fatto dalle ASL con i medici pediatri costituisce un’altra delle tante prove inconfutabili del progressivo smantellamento del servizio sanitario pubblico.
Con questo accordo la Regione Toscana prosegue nell’attacco al diritto alla salute universale e gratuita, dando al privato un ruolo di spicco nel futuro della nostra sanità.
Il Movimento 5 Stelle dice NO alla privatizzazione della salute e sostiene una sanità ed un sociale pubblici ed universali”.