“Mi piace viaggiare e non mi è mai successo di non trovare le parole per descrivere un viaggio – spiega Sara Tigli -. Alla domanda: “Allora com’è andata?”, mi vedo passare davanti agli occhi mille immagini, suoni, odori; praticamente ritorno lì con la testa ma non riesco a spiccicare parola… perché credo che non ci siano parole esatte per descrivere questo paese semplice e misterioso allo stesso tempo. Forse la parola che più si addice è
Namasté, il saluto nepalese che significa “saluto la parte divina che è in te”.
In Nepal, infatti, è molto forte il sentimento religioso nel quale induismo e buddismo convivono serenamente e anch’io mi sono sentita avvolgere da questa spiritualità e da un improvviso senso di benessere e di pace interiore. Ho capito che tutte le preoccupazioni e le arrabbiature che abbiamo nella quotidianità non sono in realtà così importanti. Vedi persone che vivono in povertà e ti domandi se in fondo in fondo siano poveri o abbiano trovato soltanto un altro stile di vita, perché vivono in tranquillità lo scorrere del giorno e sembra che il tempo si sia fermato.
Ogni volta che stavo per scattare una foto mi ripetevo “non pensare solo a fotografare, vivi e goditi il momento, scatta con gli occhi”! Non sempre ce l’ho fatta e ora sono qui felice di condividere queste foto (le mie preferite) con chi è curioso di conoscere il mondo.
Si dice che non sei te che scegli il viaggio ma è il viaggio che sceglie te, è il posto che ti chiama, che è lì da sempre ma che si rende visibile solo quando è il tuo momento di viverlo… e io avevo bisogno del Nepal per tornare a sentirmi leggera!”
