Così l’inizio di un intervento di Giovanni De Caro, coordinatore provinciale di SEL.
“Vorrei provare a spiegare con la stessa saggezza, la chiara posizione di SEL Toscana sulle prossime elezioni regionali.
La nostra prima preoccupazione è stata quella di salvaguardare il Centro-sinistra.
Per farlo abbiamo chiesto ai nostri interlocutori in regione, come prima condizione, di non allargarlo a formazioni politiche di Centro-destra. Oltre ai contenuti politici che ci dividono dai partiti di centro-destra, ci sembrava anche una contraddizione in termine: “Centro-sinistra-destra”.
Sicuramente il suono di queste parole, avrebbe ricordato ai più, i comandi dei caporali durante le marce militari!
Forse qualcuno, a nostra insaputa, veramente a nostra insaputa, aveva in mente la soluzione a questa stonatura: il Partito della nazione. In effetti nel Partito della Nazione ci potrebbe stare di tutto e di più, altro che differenziarsi su definizioni politiche arcaiche, del novecento, con gente che cercava disperatamente gettoni e gabine per comunicare con il proprio amore o dettare un articolo a un giornale. Nel Partito della Nazione tutto è più veloce, tutti vanno di fretta, l’importante è il fare, ma cosa stiamo facendo, non importa, non stare a perdere tempo con queste domande, prima facciamo poi vediamo. Insomma si usano i Terabyte altro che gettoni.
Noi di SEL, non solo siamo lenti, come suggerisce la “Prudenza” e le regole della “Democrazia”, ma sappiamo che occorre essere lenti per sapere apprezzare la “Bellezza”, sapere “Ascoltare” gli altri, soprattutto coloro che non hanno nemmeno più un gettone per farsi sentire.
Inoltre abbiamo un altro “difetto”: siamo di “Sinistra”, ci rifacciamo alla storia dell’antifascismo militante non solo italiano, a quella della Sinistra e del movimento operaio del ‘900, riconoscendo errori e pregi. Ai suoi valori, in particolare pensiamo sempre più attuale “L’Egualitarismo”, che non è come strombettano in giro i ricchi politici, lo stesso salario per tutti –anche se una forte riduzione del gap retributivo ci trova del tutto favorevoli – ma dare a tutti nella propria vita, a partire dalla educazione e formazione, le stesse opportunità.
Il secondo motivo per il quale SEL ha ufficializzato nella sua ultima assemblea dei delegati regionali, la propria decisione di promuovere una lista di “sinistra”, “politica”, “inclusiva”, “aperta” al mondo dell’associazionismo e delle organizzazioni dei lavoratori, è stato quello del programma.
Non è possibile costruire nessuna alleanza, quando qualcuno, anche con consensi di gran lunga superiore, si chiude a riccio nel formalizzare il proprio programma politico-amministrativo per i prossimi 5 anni, sottoponendolo agli alleati (di sinistra, di centro o di destra?) alla fine del proprio percorso e magari permettendogli di modificare qualche virgola.
Il programma – prosegue De Caro – è il sale delle alleanze, serve per tracciare le linee e le regole per garantire una buona amministrazione, le linee guide e le priorità per promuovere un nuovo modello di sviluppo, magari capace di convogliare sempre più investimenti pubblici per garantire occupazione ma soprattutto di creare occasioni di “primo lavoro” ai tantissimi giovani disoccupati.
Rivendichiamo il nostro contributo dato in Consiglio regionale, soprattutto quello relativo agli anni di amministrazione regionale pre-renziana.
Sottolineo in Consiglio in quanto, al momento del rimpasto di giunta – per dare spazio ai rappresentanti del nuovo segretario politico “innovatore e “rottamatore” – abbiamo rifiutato di entrare in giunta, pur rimanendo con il nostro consigliere Romanelli, nella maggioranza.
Soprattutto abbiamo dato, insieme ad altri consiglieri ecologisti, di sinistra e anche del PD, un forte contributo all’assessore Marson, nella definizione della legge regionale conosciuta come quella del “Paesaggio toscano”.
Legge che difendiamo e difenderemo dai propositi di fine legislazione di modifica presentati da esponenti del PD e impugnato dal governo di “Centro destra” a maggioranza PD con il plauso di ciò che rimane del Centro destra nazionale che si dice all’opposizione.
Gli insegnamenti dei nonni, ti accompagnano per tutta la vita. Ancora oggi quando entro in un orto, raccolgo le lumache con le dita e le sposto al di la del muretto. Lasciano un po’ di bava, ma basta lavarsi le mani e, in mancanza di altri intrusi, l’insalata è salva”.