“Eravamo a un passo dalla scoperta del farmaco orfano per la cura del morbo di Huntington, ma la chiusura del nostro Istituto di ricerca ha bloccato il progetto a cui stiamo lavorando da oltre dieci anni, affondando così le speranze dei migliaia di malati di questa terribile malattia”.
“I 50 chimici, biologi e ricercatori della Siena Biotech – si legge in un nota di SEL -, istituto di ricerca nato nel 2000 con l’obiettivo di individuare cure farmacologiche per pazienti affetti da malattie neurodegenerative e malattie rare, non sono preoccupati soltanto per la perdita del loro posto di lavoro, ma soprattutto per il futuro dei circa 6mila italiani affetti dal morbo di Huntington (100 mila in Europa), una malattia degenerativa per cui ad oggi non esistono cure. Alcuni di questi malati attendevano con profonda speranza gli sviluppi delle ricerche dell’Istituto senese e adesso, venuti a conoscenza dell’interruzione delle attività, stanno inviando numerose lettere all’Istituto stesso per avere informazioni in merito al destino delle ricerche sulle quali avevano riposto le loro aspettative di vita. “Se chiudete l’Istituto – scrive uno dei malati in una lettera – non abbiamo possibilità di curare la nostra malattia e smettiamo di vivere”. Da quasi una settimana i lavoratori della Siena Biotech stanno occupando l’azienda, dormendo e mangiando all’interno dei laboratori, ma anche continuando responsabilmente a lavorare, seppur senza stipendio.
Per tutti questi motivi Sel (Sinistra Ecologia e Libertà) ha deciso di impegnarsi dentro e fuori le istituzioni per non far chiudere la Biotech: l’Onorevole Marisa Nicchi ha visitato l’istituto e ha presentato un’interrogazione alla Camera, così come la senatrice Alessia Petraglia al Senato.
“Il nostro Istituto – hanno spiegato i lavoratori – ha identifico un potenziale farmaco per la cura del morbo e lo ha caratterizzato per verificarne le potenzialità curative. Il composto è stato testato clinicamente sia in volontari sani che in malati di Huntington dimostrando di essere sicuro e tollerabile. Adesso mancherebbe un ultimo fondamentale passaggio: uno studio clinico in un numero significativo di persone affette da questa terribile malattia per dimostrarne l’efficacia terapeutica, ma in mancanza dei fondi necessari non riusciamo a supportare finanziariamente questa importantissima sperimentazione”.
L’impegno di Sel in Parlamento
Sel ha presentato due interrogazioni parlamentari, una alla Camera con l’Onorevole Marisa Nicchi (rivolta al Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin) e una al Senato con l’Onorevole Alessia Petraglia (rivolta al ministro del Lavoro Giuliano Poletti).
Ieri pomeriggio, martedì 17 febbraio, la deputata Marisa Nicchi ha fatto visita all’Istituto, incontrando i chimici e biologi che lavorano al suo interno: “Non si tratta soltanto di posti di lavoro persi, c’è molto di più – ha detto l’Onorevole Nicchi – La chiusura della Biotech avrebbe gravissime conseguenze sulla salute di migliaia di persone affette dal morbo di Huntington. Se chiude la Biotech, si uccide la speranza di questi malati. Facciamo appello al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al Premier Matteo Renzi per impedire la fine delle ricerche su queste malattie rare, che nel giro di qualche anno avrebbero portato a risultati importantissimi a livello internazionale per le cure dei malati. La Biotech è un Istituto il cui valore è riconosciuto a livello mondiale come testimoniano le proficue collaborazioni attivate in questi anni con importanti istituti di ricerca italiani e stranieri e multinazionali farmaceutiche (Wyeth-Pfizer, Roche, Fondazione CHDI, A*STAR, UCL, EHDN, Telethon, etc.), nonché l’assegnazione di bandi di finanziamento europeo (Tamahud, ADIT, DePPICT, Paddington ) che hanno visto Siena Biotech soggetto capofila di consorzi formati da centri di ricerca e università di fama mondiale”.
“Nessuno pensi di mandare a casa i dipendenti e di lucrare vendendo i brevetti – ha detto la senatrice Alessia Petraglia – Lavoratori altamente qualificati e ricerca: in questo sta tutta l’unicità della Biotech, un’eccellenza per la Toscana e per tutto il nostro Paese. Per questo Sel intendi battersi nelle istituzioni e fuori dalle istituzioni”.
Cos’è Siena Biotech
L’Istituto è una società strumentale della Fondazione Monte dei Paschi e la sua crisi risale al 2012, quando le note difficoltà economiche della Fondazione hanno interrotto questa positiva esperienza generando una situazione di precarietà sfociata in un lungo periodo di cassa integrazione per tutti i dipendenti. A questo periodo, che ha visto un massiccio esodo di ricercatori (da 150 a 70 in meno di 2 anni), è seguita una radicale ristrutturazione aziendale con la dismissione del settore oncologico e il conseguente drammatico licenziamento di 15 ricercatori. Nel 2014 la Fondazione Mps ha approvato il nuovo piano industriale ma dopo soli 8 mesi dall’approvazione del piano di rilancio il nostro azionista unico (FMPS) ha improvvisamente deciso di cessare i finanziamenti e di mettere in liquidazione l’azienda. Dal 6 febbraio per i dipendenti è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo”.