Economia reale: negli States, nel 4Q 2014 il Pil raffredda più delle attese (+2,6% t/t annualizzato contro il 3% previsto) nonostante il contributo dei consumi personali. a dicembre, le vendite di case nuove balzano dell’11,6% m/m, mentre quelle di case in corso flettono del 3,7% m/m. A gennaio, aumenta sia la fiducia dei consumatori (a 102,9 p.) sia quella rilevata dall’Università del Michigan (a 98,1 p.); in rialzo anche il PMI servizi (a 54 p.) e il PMI di Chicago (a 59,4 p.). Negativi gli ordini di beni durevoli a dicembre (-3,4% m/m). La FED conferma il costo del denaro allo 0-0,25%. Nell’Eurozona, a dicembre, cala la disoccupazione all’11,4%. A gennaio, l’inflazione continua a scendere (-0,6% a/a). Sempre a gennaio, migliora il sentiment economico (a 101,2 p.), quello industriale (a -5 p) e la fiducia dei consumatori (a -8,5 p). In Germania, a gennaio, sale più delle attese l’indice IFO sul clima di fiducia delle imprese (a 106,7 p.). Negativa anche l’inflazione tedesca (-0,5% a/a il dato armonizzato di gennaio), mentre crescono le vendite al dettaglio di dicembre (+4,0% a/a). In Italia, a dicembre scende al 12,9% la disoccupazione e arretra del 2,1% a/a il PPI. A gennaio, migliora la fiducia dei consumatori (a 104 p.) ma peggiora quella delle imprese (a 97,1 p.). Confindustria e Prometeia rivedono al rialzo le prospettive sulla crescita domestica per i prossimi anni.
Tassi di interesse: tassi ancora in calo negli Usa, con il trentennale arrivato ai minimi storici poco sopra il 2,20%. Anche in area Euro, tassi in ribasso nei paesi core, con il decennale tedesco che registra un nuovo minimo vicino allo 0,30%. Ancora negativo il tasso a due anni. In area periferica, tassi generalmente in rialzo. Il decennale italiano torna sopra l’1,6% mentre si amplia lo spread Btp-Bund intorno ai 125 pb. Nuovo minimo storico per l’Euribor a 3M che settimana scorsa ha toccato lo 0,052% prima di risalire leggermente.
Valute: settimana caratterizzata dal recupero dell’euro vs le principali valute. Il cambio €/$ è tornato ad oscillare intorno quota 1,13. In deprezzamento il franco svizzero, con l’Eur/Chf poco sopra la parità. Sul fronte emergente, forte calo del rublo vs le controparti.
Materie prime: settimana di debolezza per le commodity. Male i preziosi, con l’oro in calo sotto 1270$/oncia. Giù agricole e metalli industriali, ad eccezione del nickel. In controtendenza le quotazioni petrolifere.
Borse: settimana sostanzialmente negativa per le principali borse mondiali, in particolare per quelle USA. In controtendenza il listino tedesco (su nuovi massimi storici). In calo l’Eurostoxx600 con il settore bancario ed energetico peggiori della settimana.