Sul mercato monetario, scendono l’Euribor a 1M e a 6M, rispettivamente allo 0,01% e allo 0,167%; stabili allo 0,07% e allo 0,319% il 3M e l’Euribor a 1 anno. In rialzo il tasso overnight Eonia che ieri fissava al -0,069%. La BoE, come da attese, lascia invariato allo 0,5% il costo del denaro e conferma a £375 Mld l’ammontare del proprio quantitative easing. Draghi, in una lettera al parlamentare dell’UE Luke Ming Flanagan, ribadisce come il consiglio direttivo della Bce sia pronto a varare nuove misure di stimolo per l’economia durante la prossima riunione dell’Autorità. La Fed ieri sera ha confermato che l’exit strategy sarà graduale e dipendente dai dati macro con un primo rialzo dei tassi atteso non prima d’Aprile 2015.
In rialzo i rendimenti dei Treasury statunitensi e degli omologhi europei. Calano gli yield italiani con il decennale che fissa all’1,84%; scendono il differenziale Btp-Bund, intorno i 132 pb, e gli spread degli altri periferici, ad esclusione di Dublino. In calo i prezzi dei Cds a 5Y, Dublino esclusa. Il Tesoro spagnolo colloca €5,008 Mld di bond con scadenze 2020, 2028 e 2037, e rendimenti in lieve calo, rispettivamente allo 0,928%, al 2,272% e al 2,701%. La Francia emette titoli a 10, 15 e 30 anni per €9,494 Mld con rendimenti scesi allo 0,79%, all’1,30% e all’1,77%. Sul fronte macro, in Area Euro, a novembre, scende l’indice dei prezzi alla produzione (-1,6% a/a) e aumentano le vendite al dettaglio (+1,5% a/a); a dicembre, viene confermata la stima preliminare sul sentiment dei consumatori, salito a -10,9 p, e l’indice di fiducia economica rimane stabile a 100,7 punti ma peggiora nel settore industriale (a -5,2 da -4,3 p.). In Germania, inaspettatamente, a novembre gli ordini di fabbrica WDA si riducono dello 0,4% a/a (-2,4% m/m). Negli States, scendono di 4 mila u. le richieste di sussidi di disoccupazione presentate nella settimana chiusasi il 3 gennaio.
Tra le valute, l’€ scivola sotto l’1,18 contro il $ per la prima volta dal 2005. La sterlina inglese perde terreno vs il $, con il cross £/$ che intraday tocca quota 1,5035, livello più basso dal 2013.
Poco mossi i prezzi delle principali commodity; in controtendenza il frumento (-1,4%), in scia al miglioramento delle temperature previste a partire dal prossimo 15 gennaio negli Usa.
FTSE Mib: +3,69%
I migliori del FTSE Mib: BMPS 12,39% INTESA SANPAOLO 5,52% BANCO POPOLARE 5,13% I peggiori del FTSE Mib: WORLD DUTY FREE 1,12% ATLANTIA 0,86% YOOX S.P.A. -1,97% I competitors sul listino: BMPS 12,39% BANCO Popolare 5,13% INTESA 5,52% BPM 4,12% UNICREDIT 4,82% B P EMILIA 5,01% UBI BANCA 4,25%