: “L’Imperiale Contrada della Giraffa – racconta Laura Dinelli – ha una struttura ovviamente piramidale in cui il Seggio, convocato periodicamente e gestito dal Priore, coadiuvato dal Vicario Generale, dal Vicario all’Organizzazione e dal Vicario all’Amministrazione e composto da un totale di 36 persone, di cui 12 consiglieri e 20 figure operative, ciascuna delle quali con uno specifico incarico che comporta il coordinamento di attività relative alle proprie peculiarità, è l’organo che fa le scelte d’indirizzo e le valutazioni utili per rappresentare e proporre le varie problematiche al popolo in Assemblea Generale. Al Seggio ovviamente sono sempre invitati anche tutti i Maggiorenti, ex Capitani ed ex Priori, così come il Presidente di Società, che supportano con la loro esperienza la dirigenza in carica. Abbiamo quindi un Consiglio Generale, composto da circa 180 giraffini, con la funzione di verificare la relazione consuntiva e programmatica del Priore. Questo organo si riunisce una volta l’anno, su convocazione del Priore, in seduta comune con il Collegio dei Maggiorenti e con il Seggio. Tutti gli organi rimangono in carica per 3 anni e l’attuale mandato è iniziato nell’anno in corso e si concluderà nel 2014”.
IL POPOLO – Un popolo orgoglioso e determinato, questa è la Giraffa: “La nostra è una Contrada molto giovane e futuribile – commenta il Priore – con un grande passato che ha caratterizzato tutti i giraffini, dandogli una particolare impronta, quella di una contrada con una forte personalità, tipica di un popolo orgoglioso e determinato, esigente e abituato a vincere e per questo sicuro di sé, un popolo generoso ma che vuole capire ed essere informato, per acquisire quella consapevolezza utile a farsi coinvolgere nei progetti che si vogliono perseguire e per i quali necessita la coesione. La Giraffa conta circa 1300 protettori, la componente matura aiuta a crescere i “nuovi”, nel rispetto dei luoghi e della tradizione, formando così un background che ci identifica perfettamente”. Una contrada viva, con un Priore nato e cresciuto nel rione, che ha vissuto il momento del distacco con profonda tristezza: “Il mio rapporto con la contrada inizia con la nascita nel cuore del rione – prosegue Laura Dinelli – in Via delle Vergini 13, davanti alla società. Sono nata in casa come usava un tempo ed il primo vagito l’ho dedicato alla Giraffa. Ho vissuto sino all’età di 7 anni in questi luoghi, tra Provenzano, San Francesco, ma soprattutto Piazzetta, luogo di ritrovo e di sfrenate corse e giochi in amicizia e libertà, poi la famiglia si trasferì a San Prospero e ancora oggi mi ricordo con tristezza l’ultima notte insonne per il distacco dal mio mondo e la partenza, in un tardo pomeriggio, per mano alla mia nonna, per il “confino”, tale mi sembrava allora. Adesso sono al mio secondo mandato di Priore, ma l’inizio della collaborazione fattiva con la contrada risale alla mia partecipazione nel Consiglio delle Donne, poi dal 2000 al 2003 sono stata cassiera di società, dal 2003 al 2006 Presidente del Gruppo Piccoli e dal 2006 al 2009 Vicario all’Organizzazione, quindi l’esperienza di Priore, con grande emozione, con grande orgoglio e con tanto impegno, tale da accantonare parzialmente la famiglia e dedicarmi totalmente a questo importante incarico che mai avrei pensato di poter ricoprire e che mi ha anche regalato l’opportunità e la soddisfazione di un palio vinto”.
MUSEO E ORATORIO – Terminata la prima parte della nostra chiacchierata, proseguiamo il viaggio andando a scoprire il museo e l’oratorio, il primo situato nella splendida cripta della Basilica di Provenzano, nella quale si accede attraversando la chiesa della Giraffa, in un percorso uniforme e che si conclude in Piazzetta, davanti all’ingresso della stalla, la cui finestra si apre proprio sul museo stesso, un particolare veramente unico: “Il nostro museo – racconta il Priore Dinelli – è molto particolare ed unico nel suo genere avendo la sede negli ambienti sotterranei della Basilica di Santa Maria in Provenzano. In esso vi sono custoditi dei palii importanti, sia dal punto di vista artistico che sotto il profilo storico, Guttuso, Tommasi Ferroni, Vespignani, Tadini, sono tutti autori di altissimo profilo che arricchiscono in modo importante il patrimonio della contrada, quattro grandi pittori che, guarda caso, hanno trovato la loro collocazione a Siena proprio nella contrada dei “pittori”. Questi drappelloni ogni volta emozionano tutti coloro che li ammirano, ma non c’è solo grande arte, anche storia di palio con la sua unicità dei nostri tre cappotti, 1807/1897/1997 ed il palio straordinario delle scienze del 1967, trafugato dalla chiesa di San Vigilio da un manipolo di studenti bolognesi alla vigilia del palio, tanto che ci fu consegnato il bozzetto su un lenzuolo bianco, che ancora oggi campeggia in questo museo accanto all’opera finita. Il drappellone originale ci fu riconsegnato successivamente mentre già si festeggiava e si gioiva per la grande vittoria, ma non si volle restituirlo al Comune perché quello era stato calato dal palco dei capitani in quel momento magico dell’immediato dopo corsa. Infine, nel museo troviamo la storia d’Italia nei drappelloni che identificano i tre periodi storici più importanti del nostro paese con il palio dedicato alla venuta a Siena di Re Umberto di Savoia e della Regina Margherita, che così ha connotato la Giraffa “Reale”, il palio del 1936 dedicato all’Impero per il quale fummo insigniti con il titolo di “Imperiale” da Re Vittorio Emanuele III e quello del 1946 dedicato alla Repubblica, con la firma del primo Presidente Einaudi. Proprio “Reale, Imperiale, Repubblicana” si intitola il Numero Unico del 1946, per sancire questa particolarità giraffina. L’oratorio della “Congregazione del Suffragio”, amorevolmente gestito dal nostro Provveditore all’Oratorio, la signora Sonia Grassini, è nel cuore della nostra sede e fa da collegamento tra la società ed il museo passando per la Sala del Seggio. Vi sono racchiusi un importante crocifisso ligneo del XIV secolo, da poco restaurato con il contributo della Banca Monte dei Paschi di Siena, 6 affreschi della scuola senese del XV secolo, anch’essi restaurati tramite i fondi messi a disposizione dalla Banca nel 2003 e l’immagine della Madonna del Fosso, l’affresco che arricchisce l’altare dell’oratorio e che ha una storia particolare che denota la caparbietà del popolo della Giraffa. L’immagine, infatti, da sempre venerata con grande passione dal popolo della Giraffa, è rimasta sotto l’arco del Fosso, eretto a protezione appositamente nel 1703 dagli abitanti del rione, fino al 1780, quando fu segato e seguì da quel momento in poi il pellegrinaggio dei giraffini da una sede all’altra, dalla non più esistente Chiesa di Sant’Anna, ove rimase dal 1780 al 1813, alla Chiesa di S. Pietro Ovile dal 1813 al 1825, all’attuale Oratorio. Molte e ripetute furono le istanze dei giraffini che, per motivi di venerazione e devozione, chiedevano appunto di poter traslare l’immagine presso il loro luogo di culto e l’insistenza e la tenacia gli dette ragione solo dopo molti anni”
TERRITORIO – Concluso il nostro viaggio nell’oratorio e nel museo, dove si svolgono anche le assemblee della contrada, torniamo nuovamente in Piazzetta, da dove iniziamo a visitare il territorio del rione: “La Giraffa ha il privilegio di appartenere ad un territorio importante – conclude Laura Dinelli – pensiamo solo a Piazza Provenzano, il nostro “salotto buono” come amiamo definirlo. In questo luogo, in cui le altre consorelle hanno il beneficio di accorrere solo in particolari occasioni, noi giraffini transitiamo, viviamo, ci aggreghiamo, usufruiamo e gioiamo giornalmente, abbiamo confidenza con questo luogo e lo sentiamo nostro, ma con disponibilità ed ospitalità, come un buon padrone di casa, nelle occasioni in cui annualmente qualcuno accorre a rendere omaggio alla Madonna di Provenzano. Il nostro vissuto però si snoda anche in strade e vicoli che mantengono una connotazione antica, tradizionale, Via delle Vergini, Baroncelli, Via del Giglio, Vicolo di Provenzano, Vicolo della Viola, ed altre altrettanto esclusive rendono possibile un vissuto che si ripete nei secoli con semplicità e con naturalezza. Il nostro tabernacolo si trova in Via del Fosso ed è stato ristrutturato da Chiara Tambani e inaugurato durante la Festa Titolare del 2011. Il rione esiste ancora ed è tangibile, abbiamo il verde che delinea i nostri angoli più suggestivi, il parco di Vigna, sul quale campeggia la Torre del Mangia e San Francesco, un luogo condiviso che ha visto crescere in comunione generazioni di contradaioli, ma la Piazzetta è sicuramente il cuore e l’essenza della Contrada, qui si affacciano la nostra società, il nostro oratorio ed il museo, la stalla e le scale che invitano su Provenzano, la fontanina, tutto si apre e si chiude in questo piccolo paradiso che amiamo e custodiamo gelosamente, dove tutti abbiamo fatto il palio e siamo caduti almeno una volta nella vita”.
Lunedì prossimo, nell’ottava puntata del nostro speciale, il Priore di Vallerozzi Andrea Viviani, ci guiderà alla scoperta della Contrada della Lupa.
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Immagini © Giuseppe Pirastru
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