Invece lui se lo ricordano tutti: “Salta la Macchia”. Non tanto perché saltava gli ostacoli quanto perché aveva una strana abitudine: decideva di correre soltanto se chi gli montava in groppa lanciava urla o imprecazioni.
Con lui non era davvero il caso di sussurrare ai cavalli. Aveva un carattere così, capiva soltanto le parolacce da buon toscano avvezzo ai modi bruschi. Cavallo veloce comunque tanto che quelli del Leocorno esultarono quando se lo videro recapitare nella stalla nei giorni del Palio di Agosto del 1704. Anzi cominciarono a circuire i fantini migliori per vedere se facevano coppia con “Salta la Macchia”.
Ma non ci fu verso: il cavallo li spiattellò uno dopo l’altro per terra. Stavano strappandosi i capelli dalla bile i Lecaioli, quando qualcuno gridò: “Fermi! Ecco l’idea!”. L’idea era quella più che ragionevole di far montare il padrone del cavallo Lorenzo Crespi detto Marracchino, che era un semplicissimo contadino che lavorava alle dipendenze del direttore dell’Ospedale di Santa Maria della Scala.
A Siena , quando per un verso o per l’altro entra di mezzo la Madonna, succedono cose dell’altro mondo. Infatti… Marracchino si presentò alla corsa con il volto coperto per non farsi riconoscere dal cavallo e trarre in inganno gli altri fantini. Un cavaliere misterioso anche se un po’ straccione. I due si avviarono alla mossa con passo strascicato, tanto da dare a tutti l’impressione che non si sarebbero neppure impegnati a partire.
Ecco la mossa. Marracchino fa sfilare tutti gli avversari e rimane impietrito sul posto. Poi lancia un urlo lacerante e sprona con tutta la forza i fianchi del suo ronzino. Il cavallo di colpo diventa un destriero dell’Orlando Furioso e si lancia come una freccia verso gli avversari che già sculettano alla prima curva di San Martino, qui il contadino si produce in un secondo grido che pare quello del baritono trascinato all’inferno dai diavoli. E così ad ogni curva si ripete la scena e “Salta la Macchia” con le orecchie abbassate infila gli avversari uno dopo l’altro, finché miracolo, ecco il traguardo.
“Salta la Macchia” lo taglia per primo e Marracchino togliendosi la maschera come Robin Hood grida ancora una volta. Ma di felicità. Così ci riportano il fatto le cronache e così ve lo abbiamo raccontato. E’ tutto vero? Al Palio tutto è possibile , anche “l’uomo che sbraitava ai cavalli”.