Elfo, infatti, già veniva indicato come cavallo favorito, in più potrà contare ora sul fantino di fiducia della contrada, Gianluca Fais e di un veterinario che conosce bene il soggetto. Per la Lupa che aspetta di vincere da ventidue anni c’è da far festa.
Il lotto dei dieci cavalli prescelti si presenta comunque con caratteristiche omogenee. Non ci sono i superdotati e non ci sono le brenne. In pratica possono vincere tutti e questo vorrebbe dire che sono state le contrade più potenti a imporre la loro logica.
Solo chi è povero conta soltanto in un colpo di fortuna di un “bombolone”. Chi è ricco, per logica, si aspetta comunque di vincere senza capovolgimenti della sorte già favorevole. Sulla base dei cavalli sorteggiati, altre tre contrade nutrono le maggiori speranze: il Valdimontone con lo Specialista, la Chiocciola con Messi, il Bruco con Lampante.
L’Oca merita un discorso a parte: quando il sindaco Ceccuzzi ha estratto la ghiandina successiva l’Oca se ne stava andando col suo buon cavallo “Mississippi” dal recinto quando è scoppiata una zuffa con la rivale, la Torre.
Il Sindaco è rimasto per venti minuti sorreggendo la ghiandina ben in alto affinchè tutti potessero controllare che era sempre quella estratta e non si è fidato per niente di inviare un’altra contrada col cavallo assegnato dentro quel tumulto. Poi, ad acque calmate ha finalmente spedito via l’Istrice.
Adesso i conti più precisi potranno essere fatti soltanto quando si sapranno i nomi dei fantini nelle varie contrade. Primo fra tutti è atteso il solito Bruschelli. Tuttavia sembra che si possa dire che Gingillo (vittorioso) resti nella contrada di riferimento, il Bruco, che sfodera la cavallona Lampante. Sarebbe una bella accoppiata, e in più Gingillo gode di grande simpatia da parte del Bruschelli.
Fin qui ci assiste la logica, ma noi tutti sappiamo quanto conti nel Palio il vento capriccioso della fortuna. Vedremo altri segnali e sentiremo altre voci nelle prossime ore.