ma che lo straniero operasse sinergicamente con altri giovani e, soprattutto, con alcuni magrebini approdati da qualche tempo in città, irregolari per quanto riguarda i permessi di soggiorno e con un tenore di vita sicuramente al di sopra delle loro possibilità.
Pertanto i controlli su strada, e specialmente alla stazione, si sono intensificati, tanto che il giorno seguente all’arresto, i carabinieri hanno segnalato un giovanissimo consumatore, trovato in possesso di qualche grammo di hashish, con tutta probabilità appartenente alla panetta recuperata il giorno prima.
Dopo una serie di appostamenti, il tunisino – che nel frattempo era stato scarcerato – è stato visto insieme ad uno straniero irregolare in atteggiamento classico da spaccio e a seguito di perquisizione sono saltati fuori nuovamente un pezzo da diversi grammi di hashish e 5 dosi di cocaina preconfezionate. È scattata così la denuncia per spaccio di stupefacenti ed il sequestro della sostanza stupefacente.
Gli uomini del N.O.R. non si sono fermati e, un paio di giorni dopo, un equipaggio della radiomobile è riuscito a localizzare il covo operativo del tunisino e di suoi tre complici (tutti clandestini). L’irruzione ha consentito di trovarli tutti dentro una abitazione dismessa e di porre sotto sequestro il residuo di “panetta” di hashish di circa 70 grammi, che in parte già immessa sul mercato, un bilancino di precisione e una somma di 700 euro in banconote di piccolo taglio, verosimilmente frutto della cessione illegale della droga.
Per i quattro è quindi arrivata da parte degli uomini dell’Arma l’ennesima denuncia per detenzione ai fini di spaccio in concorso e i tre irregolari sono stati accompagnati presso l’ufficio stranieri della Questura di Siena che gli ha notificato il decreto di espulsione emesso dal Prefetto.
Le indagini sono poi proseguite per acquisire ulteriore materiale probatorio da mettere a disposizione dell’Autorità giudiziaria che, sulla base del quadro d’indagine coordinato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, ha deciso di emettere delle misure cautelari personali. Un divieto di dimora a Poggibonsi e tre obblighi di firma.
Con questa operazione i carabinieri di Poggibonsi ritengono di aver messo fine ad una situazione che poteva dare luogo alla formazione, seppur modesta, di una vera e propria banda che avrebbe avuto comunque un peso nella criminalità cittadina e fatto degenerare la delicata situazione che i cittadini segnalano riguardo lo scalo ferroviario.