“Quello che si preannuncia, dopo le indiscrezioni trapelate, potrebbe configurarsi come un vero e proprio disastro economico e sociale. Basta svendite di Stato che mortificano un’eccellenza del nostro sistema bancario come Mps. La sinistra risponda dei suoi danni senza mettere a rischio il futuro di milioni di lavoratori e famiglie.” Lo dicono in una nota i deputati della Lega in Toscana: Mario Lolini – coordinatore Toscana -, Claudio Borghi, Maurizio Carrara, Donatella Legnaioli, Manfredi Potenti, Edoardo Ziello.
“A Siena si vota il 3 e 4 ottobre per le elezioni suppletive – proseguono i deputati leghisti -: visto che il PD è protagonista assoluto del disastro Mps, che cosa ne dice il candidato Enrico Letta? Perché non ne parla? Perché si presenta nascondendo il simbolo? Perché scappa dal confronto?”
“Nessuno nel PD o al MEF pensi di barattare la Banca con il Polo di Scienze della Vita. Le due cose devono poter convivere per il bene di Siena e della Toscana”. Afferma il deputato della Lega Guglielmo Picchi, coordinatore provinciale di Siena.
“La sinistra si prenda le sue responsabilità senza mettere a rischio il futuro di milioni di lavoratori e famiglie. A Siena si vota il 3 e 4 ottobre per le elezioni suppletive: visto che il PD è protagonista assoluto del disastro Mps, che cosa ne dice il candidato Enrico Letta? Perché non ne parla? Perché si presenta nascondendo il simbolo? Perché scappa dal confronto?”
Da Elisa Montemagni, capogruppo in Consiglio regionale, arriva il ”No alla deleteria vendita di Mps: nostra mozione per scongiurare la perdita di tanti posti di lavoro e l’ingloriosa fine della storica banca senese.
Siamo fermamente convinti – afferma Elisa Montemagni – che l’operazione Mps-Unicredit sia dannosa sotto vari punti di vista. In primis l’avvento di Unicredit creerebbe notevoli problemi dal punto di vista occupazionale, comportando esuberi sia nel Monte che tra i lavoratori dell’istituto acquirente.
Pertanto-precisa l’esponente leghista-riteniamo doveroso ed urgente che il Consiglio regionale si occupi attentamente della complessa vicenda ed a tale scopo redigeremo una mozione in cui chiederemo, tra l’altro, di attivarsi col Governo nazionale per scongiurare i possibili e drammatici effetti che potrebbe avere la svendita di Mps ad Unicredit.
Occorre, viceversa puntare a costituire una banca del territorio che possa validamemte sostenere le piccole e medie imprese. Non è ammissibile, infatti che la più antica banca del mondo, finisca miseramente per scomparire, mettendo in affanno migliaia di dipendenti e le loro famiglie.”
Per il consigliere regionale Marco Landi “piano esuberi inaccettabile, no a operazione con costi su Siena e benefici altrove. Oltre 5mila esuberi, per gran parte a Siena, non è un piano di razionalizzazione dei costi, è macelleria sociale, l’ennesimo colpo inferto dai soliti noti al Monte dei Paschi e al territorio a cui è e deve continuare ad essere indissolubilmente legato. L’arroganza di chi pensa di poter acquisire la banca più antica del mondo praticamente a costo zero è inaccettabile. Non siano i lavoratori a pagare il prezzo di un’operazione che porterà benefici solo al di fuori di Siena”.
“È utile mettere ancora una volta in fila gli eventi: nel dicembre 2017 lo Stato diventa azionista di maggioranza di Banca Monte dei Paschi di Siena tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Chi guidava allora il Ministero? Pier Carlo Padoan.
Passano tre mesi e Padoan viene candidato alle elezioni politiche dal Pd. In quale collegio? Siena.
Nel novembre 2020 Padoan annuncia le sue dimissioni a seguito della nomina a presidente di Unicredit.
Nel luglio scorso proprio Unicredit, presieduta da Padoan, annuncia l’interesse per rilevare Banca Monte dei Paschi. Ma solo la sua parte sana e senza il ‘peso’ di migliaia di dipendenti, di cui gran parte a Siena.
Non ci vuole poi molto per capire chi c’è dietro questa operazione: lo stesso partito che nell’ultimo ventennio ha devastato la banca più antica del mondo con operazioni sciagurate e che ha avuto la sfacciataggine di candidare il suo segretario alle suppletive di Siena. La chiusura del cerchio”.