“L’iniziativa che abbiamo voluto, come tutti gli anni, dedicare a Siena e ai suoi cittadini – spiega l’associazione La Diana -, si è svolta in totale sicurezza ed in accordo con il Comune non essendo l’area del prato antistante interessata dall’inquinamento, che purtroppo dal settembre scorso ha interessato l’area a monte delle Fonti per il noto incidente agli impianti nella zona.
Ben consci e consapevoli della gravità di quanto accaduto, con conseguenze ovvie interessanti le acque del bottino, e della lunga durata dell’opera di bonifica, sulla vicenda di Pescaia siamo rifuggiti da comunicati sensazionalistici e a noi non spettanti, pur essendo presenti fin dai primi momenti, in considerazione dell’immediato, e riteniamo qualificato, intervento sia dell’Amministrazione comunale di Siena sia dell’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), sia dei privati coinvolti nella vicenda, in collaborazione con le Soprintendenze competenti.
I lavori di bonifica sono stati affidati a ditte specializzate nel settore e i lavori sono tutt’ora in corso, purtroppo è bene essere coscienti che un intervento del genere avrà una durata di anni e con esiti tutti da verificare. Basta osservare l’area, anche semplicemente dall’esterno, per notare che sono tutt’ora presenti materiali e strutture delle aziende incaricate.
Oggi però ci piace ricordare, oltre La Diana Canta Siena, anche altre attività dell’associazione, i cui principi fondanti dagli anni Novanta continuano ad essere la salvaguardia e la valorizzazione dei bottini e delle fonti storiche, oltre all’intero ciclo delle acque della città di Siena.
Abbiamo collaborato – continua l’associazione – a mappare l’intero percorso dei bottini esplorando e verificando la stabilità anche delle gallerie più remote. Abbiamo concordato con l’Amministrazione comunale un contingentamento degli accessi ai bottini visitabili per preservarli e diminuire i rischi dovuti ad un sovraffollamento. Abbiamo sensibilizzato alcune generazioni di studenti grazie all’attività nelle scuole. Abbiamo riscoperto e reso fruibile alla cittadinanza importanti manufatti quali la Fonte delle Monache e la Fonte Caccialupi, quest’ultima oggetto di una pubblicazione in corso.
Partecipiamo a numerosi progetti di valorizzazione delle fonti e delle aree ad esse legate, nonché alla messa in sicurezza dei bottini visitabili. Collaboriamo ai progetti di sostenibilità ambientale che prevedono l’utilizzo delle acque dei bottini per usi irrigui e simili. Abbiamo dato disponibilità ad accompagnamenti di tecnici ed operatori per conto del Comune per varie attività. Segnaliamo continuamente al Comune cantieri, situazioni anomale o principi di frana che possano arrecare danno alla rete dei bottini.
La città ben conosce l’attività presente e passata dell’associazione e, nella sua maggioranza, ben ricorda l’attività de La Diana nei vari anni, non ultimo la formazione di esperti accompagnatori nei bottini, alle fonti e nelle valli verdi, tramite corsi rivolti a tutti, a cadenza periodica.
Il tutto con la costanza e la calma del fare quotidiano che, come già detto, rifugge dal sensazionalismo e da secondi scopi.”