Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile.
Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 20.603 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 24.747 i casi totali.
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 10.043 in Lombardia, 2.741 in Emilia-Romagna, 1.989 in Veneto, 1087 nelle Marche, 1.030 in Piemonte, 763 in Toscana, 493 in Liguria, 396 nel Lazio, 367 nella Provincia autonoma di Trento, 316 in Friuli Venezia Giulia, 296 in Campania, 212 in Puglia, 199 nella Provincia autonoma di Bolzano, 179 in Sicilia, 139 in Umbria, 128 in Abruzzo, 75 in Sardegna, 66 in Calabria, 56 in Valle d’Aosta, 66 in Calabria, 17 in Molise e 11 in Basilicata.
Sono 2.335 le persone guarite. I deceduti sono 1.809, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.
La mappa della situazione in Italia
I dati della mappa si riferiscono ai casi totali (24.747) e non a quelli attualmente positivi (20.603)
La mappa della situazione in Toscana
i dati della mappa si riferiscono ai casi totali (781) e non a quelli attualmente positivi (763)
I dati
I dati sui contagiati, sui decessi, sulle persone guarite e sulla distribuzione regionale del focolaio in corso nel nostro Paese sono resi noti dal Ministero della Salute, in sinergia con le informazioni disponibili dalla Protezione Civile.
I casi sospetti per COVID-19 vengono inizialmente testati presso i laboratori di riferimento individuati dalle Regioni e dalle PA. Sui casi che risultano positivi l’ISS effettua test di conferma all’infezione da SARS-CoV-2, come indicato nelle circolari ministeriali del 22, del 27 gennaio 2020 e del 22 febbraio 2020. Solo quelli risultati positivi al secondo test sono casi “confermati” e inviati alle autorità sanitarie internazionali (ECDC, OMS).
Quando si consultano i dati italiani riportati sui siti delle istituzioni internazionali bisogna considerare che il processo di validazione e conferma dei casi può causare un ritardo e dunque un non sincronismo delle informazioni disponibili a livello locale e sui siti degli organismi internazionali. Tuttavia si sottolinea che, indipendentemente dal flusso di pubblicazione dei dati, le istituzioni nazionali e internazionali sono in stretto contatto e aggiornate in tempo reale.