A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, che interviene sul tema sicurezza sottolineando che: “Serve aumentare e potenziare gli organici in provincia di Siena, velocizzare nuove assunzioni e concorsi per incrementare i servizi di prevenzione e sicurezza. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Esercito ma anche Polizia municipale lasciandola fuori dai limiti dei spesa degli enti locali, necessitano di più risorse, soprattutto umane, per incrementare i controlli e rendere maggiormente operativi i loro interventi.
La sicurezza è un bisogno primario di ogni individuo. Non è né di destra né di sinistra, è un diritto dei cittadini. In particolare dei più deboli, dei più vulnerabili che vivono le fragilità oggettive prodotte da una società così complessa. Il Governo deve occuparsi delle cose che non funzionano.
Italia Viva è sui temi: scuole, strade, ponti, lavoro, sblocco dei cantieri. E anche sulla sicurezza, per la quale serve affrontare con urgenza a rafforzare l’organico e modernizzare gli strumenti di cui possono dotarsi le forze dell’ordine. I nostri emendamenti alla nuova legge regionale sulla sicurezza, nell’ambito delle competenze regionali, vanno in questa direzione: maggiore controllo del territorio, prevenzione della criminalità, qualità dello spazio urbano ma anche presidio sociale, culturale e commerciale. Un modello che la Toscana prova a creare sulla sicurezza entrando nel merito del tema.
Nelle prossime settimane Italia Viva in Consiglio regionale proverà a fare un ulteriore scatto in avanti, ma è indispensabile l’intervento del Governo e il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali per affrontare e sciogliere i troppi nodi irrisolti in cui versano le nostre forze dell’ordine.
Viaggia parallelamente il tema della giustizia. Invece di parlare di prescrizione, il Governo dovrebbe pensare a trovare soluzioni sull’organizzazione degli uffici giudiziari, sia aumentando in modo consistente gli organici degli operatori, magari anche incentivandone la produttività in accordo con le organizzazioni sindacali, sia sui tempi che sono il grande problema della giustizia italiana. Un processo, compresi tutti i gradi di giudizio, dovrebbe svolgersi in tempi certi e ragionevoli. Dalla propaganda populista passiamo ai temi concreti”.