Le imposte previste sulle donazioni vanno da un minimo del 4% della somma percepita fino ad un massimo dell’8%, a seconda dei rapporti di parentela intercorrenti tra donatore e donatario.
In questo caso, una anziana signora benestante aveva voluto ricompensare i tre benevoli fratelli che, pur in assenza di vincoli di parentela con la donna, la avevano accudita fino alla fine, rendendoli beneficiari di una consistente donazione ed anticipando quelli che sarebbero stati i lasciti testamentari, atteso che proprio pochi mesi dopo l’elargizione si è verificato il triste evento.
I riscontri eseguiti dalle Fiamme Gialle di Siena hanno consentito di appurare la piena coscienza e consapevolezza da parte della donna nel momento della concessione della liberalità ma anche l’omessa dichiarazione dell’imprevisto introito da parte dei beneficiari.
I tre contribuenti, a seguito dei riscontri avviati dalla Guardia di Finanza e su suggerimento del proprio consulente fiscale, hanno subito regolarizzato la propria posizione presentando istanza di ravvedimento operoso e provvedendo al pagamento delle prescritte imposte e sanzioni dovute (per quasi 50mila euro).
“Il Corpo, in virtù delle specifiche prerogative di vigilanza e tutela del pubblico erario che istituzionalmente gli competono – spiegano le Fiamme Gialle senesi -, può eseguire, anche d’iniziativa, accessi, ispezioni documentali e verificazioni per raccogliere elementi necessari alla determinazione da parte dell’Ufficio del registro del valore venale da prendere a base per la tassazione degli atti aventi come oggetto beni immobili, diritti reali immobiliari, aziende e diritti reali su di esse, sia con riferimento ad atti intra vivos (come donazioni e compravendite) sia mortis causa (successioni).
L’azione ispettiva della Guardia di Finanza si espleta in ogni settore tributario e, nell’ottica del perseguimento della giustizia ed equità del carico fiscale, mira a preservare i diritti di ogni cittadino.”