L’appuntamento, a ingresso libero, è alle ore 17.30 di venerdì 30 novembre, nella Sala storica (via della Sapienza, 5), alla presenza degli autori, vedrà l’introduzione di Silvia Folchi, presidente ANPI Siena, e gli interventi di Alberto Baccini e Gabriele Fichera, coordinati dal presidente del CdA della Biblioteca, Raffaele Ascheri.
La scuola, l’acquisizione della conoscenza, l’importanza della cultura: questi sono i temi che costituiscono l’essenza stessa della politica di Gramsci. Ne ha scritto moltissimo, ma questo inestimabile patrimonio è andato disperso, e con lui è stata cancellata la critica radicale all’ideologia religiosa, responsabile di aver condizionato la formazione degli italiani.
Il volume si pone l’obiettivo di recuperare l’organicità originaria del pensiero gramsciano, mostrandone la sua straordinaria attualità.
Gramsci dice ai politici che hanno bisogno di cultura, agli intellettuali che devono essere politici, a tutti che non devono mai smettere di studiare, come lui farà per l’intero arco della sua vita.
Contro la confusione, l’estemporaneità e l’indefinitezza delle ultime proposte per la scuola, scoprire e leggere Gramsci significa incontrare un pensiero non scisso tra teoria e prassi, potentemente coerente e contraddistinto da un interesse profondo per l’essere umano. Recuperare e restituire le idee di Gramsci sulla conoscenza che è vita, sulla storia degli esseri umani che è sempre progresso, sul sapere che non è mai facile, significa opporsi alla rassegnazione e all’idea dell’impossibilità di un cambiamento.
Giuseppe Benedetti si occupa prevalentemente di didattica della lingua, a cui ha dedicato manuali scolastici e saggi, tra cui Scritti sui banchi (2009, insieme a Luca Serianni).Ha tenuto corsi di aggiornamento per docenti all’Accademia dei Lincei e all’Accademia della Crusca. Collabora con il settimanale “Left”, su cui scrive di politiche scolastiche.
Donatella Coccoli è una giornalista. Dal 2009 è al settimanale “Left”, dove si occupa, tra l’altro, di scuola, welfare, diritti. Ha curato nelle scuole corsi di scrittura giornalistica e redazione di giornali scolastici. Su questa esperienza ha scritto il libro Penne sconosciute (2005), presentato dal Clemi (Centre pour l’éducation aux médias et à l’information) all’Università La Sorbonne di Parigi.