La Toscana vara il nuovo Testo Unico del Commercio. La proposta di legge di riordino del sistema è stata approvata oggi, mercoledì 7 novembre, con i voti favorevoli di Pd e Art.1/Mdp. Astenute tutte le opposizioni.
Il Consiglio ha approvato anche l’ordine del giorno collegato, primo firmatario Simone Bezzini (Pd), per la concertazione locale e non solo. In particolare si impegna la Giunta a continuare nel sostegno ai centri commerciali naturali anche prevedendo una semplificazione delle procedure e degli adempimenti richiesti per l’ammissione al contributo; a favorire l’insediamento e il mantenimento degli empori polifunzionali; ad attuare misure di sostegno ai Comuni che decidono percorsi innovativi di tutela, valorizzazione, promozione e sostegno delle attività economiche in particolari aree del proprio territorio.
L’ordine del giorno affronta anche il nodo delle casistiche di esclusione dall’applicazione dell’imposta di pubblicità per la cartellonistica degli impianti di distribuzione carburante. In questo senso si chiede alla Giunta di attivarsi presso il Governo per fare chiarezza anche attraverso azioni di “carattere interpretativo”.
La concertazione regionale e in particolare quella locale in materia di commercio, verranno affrontate attraverso un intervento normativo specifico che sarà predisposto di concerto con la commissione Sviluppo economico.
Tra gli emendamenti approvati a maggioranza dal Consiglio, quello proposto dall’assessore Stefano Ciuoffo e riferito all’articolo 47 (Definizioni), è volto a “garantire una maggiore chiarezza nelle definizione di sagra”; quello con primo firmatario Gianni Anselmi (Pd) è relativo all’articolo 127 (Decadenza del titolo abilitativo per l’attività commerciale su aree pubbliche). La modifica approvata non è altro che una misura di raccordo con quanto previsto all’articolo 116 (Sanzioni per l’attività di commercio su aree pubbliche) ed elimina la sanzione di decadenza del titolo nel caso di violazioni di minore entità, per la quali “non si ravvisa il criterio di proporzionalità fra violazione e sanzione”.
Il nuovo Codice toscano è stato infine arricchito di un articolo (129 bis) proposto dal Movimento 5 stelle. L’emendamento votato si riferisce alla “clausola valutativa” e dispone che il Consiglio eserciti il controllo sull’attuazione della legge.
In sede di dichiarazione di voto il presidente della commissione Sviluppo economico Anselmi ha parlato di un testo “serio”. “La storia del commercio in Toscana è quella di una regione da sempre innovativa. Abbiamo lasciato una traccia e abbiamo impresso strumenti efficaci”. Anselmi ha anche ribadito la posizione del gruppo sulla questione edicole, sollevata dalla consigliera del Movimento 5 stelle Irene Galletti tramite un emendamento poi respinto dell’Aula. “Espungere una categoria dicendo che ci penserà poi il Governo non è praticabile. Non ci trascinerete in una competizione su chi è più appassionato alle edicole” ha detto Anselmi ricordando che il Movimento ha scelto di astenersi sulla mozione di sostegno alla rete di vendita. Dal canto suo la consigliera Galletti ha motivato l’emendamento parlando di “sostegno alla pluralità”. “Nei piccoli Comuni le edicole sono un presidio sociale e hanno una rilevanza particolare. Più dell’offerta dovremmo favorire la domanda” ha concluso.