È stata approvata dal Consiglio regionale la proposta di legge che introduce modifiche alla legge regionale 40 del 2005, in merito alla procedura di nomina delle figure apicali delle aziende sanitarie e in materia di organismi sanitari regionali. Il provvedimento ha ottenuto 24 voti a favore dai gruppi di maggioranza e 13 voti di astensione da parte dei gruppi di opposizione.
Come ha spiegato il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Pd), illustrandolo in aula, il provvedimento adegua le procedure di nomina alle modifiche introdotte a livello nazionale con l’approvazione del decreto legislativo 171 del 4 agosto 2016. L’intervento più significativo, in questo quadro, riguarda l’eliminazione della figura del direttore per la programmazione di area vasta. La programmazione tornerà direttamente alla direzione generale dell’assessorato regionale. Si modifica inoltre la composizione delle commissioni di gara dell’Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale) e viene reintrodotto il parere dei sindaci per la nomina dei direttori generali. La procedura di nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie (da parte del presidente della Regione) e dei direttori sanitari, amministrativi e dei servizi sociali (da parte dei direttori generali) sarà ispirata a criteri di trasparenza per far accedere le migliori professionalità, attraverso una selezione.
In commissione sono stati approvati diciannove emendamenti del Partito democratico, primo firmatario il presidente della terza commissione Stefano Scaramelli. Approvato con voto unanime anche un ulteriore emendamento a firma di Enrico Sostegni (Pd), con il quale viene ripristinato il confronto con la conferenza zonale dei sindaci al momento della nomina di un direttore.
La direzione generale sarà coadiuvata da un comitato tecnico e un nucleo tecnico di supporto che si occuperà della gestione della programmazione. I comitati tecnici saranno tre, uno per ciascuna area vasta e saranno composti dai direttori generali delle aziende sanitarie e dal direttore generale dell’Estar. Il nucleo tecnico di supporto sarà composto da personale anche di qualifica dirigenziale, interno alla direzione regionale competente o alle aziende. Il personale del nucleo è assunto senza aggravio di costi, con personale già interno alla direzione o a enti e aziende del servizio sanitario regionale. L’intenzione è quella di procedere a un’effettiva integrazione delle funzioni: la formazione del coordinamento del dipartimento di area vasta dovrà nascere attraverso una maggiore collaborazione rispetto al passato. I professionisti del territorio saranno coinvolti secondo criteri di proporzionalità tra Asl, aziende ospedaliere e componente universitaria. I capi dipartimento territoriali e ospedalieri si coordineranno con gli universitari.
“In questo modo – ha commentato Scaramelli – si punta a far ritornare il territorio protagonista della programmazione e viene semplificato il sistema nell’ottica di garantire a ogni cittadino toscani pari opportunità di cura, di assistenza e di accesso ai servizi. Inoltre, si potrà realizzare un risparmio di 5 milioni di euro in 5 anni, risorse che possono essere destinate ad abbattere le liste di attesa: con questi soldi possono essere erogate 30 mila visite specialistiche in più oppure 40 mila esami diagnostici, o 10 mila Tac”.
Scaramelli si è, inoltre, detto favorevole a far partire, dopo la pausa estiva una valutazione complessiva della riforma, ormai entrata a regime.
È stata approvata anche una proposta di risoluzione collegata alla proposta di legge, presentata dal gruppo Sì-Toscana a sinistra, secondo cui a quasi tre anni dal varo della riforma della sanità toscana è necessaria una verifica complessiva. La proposta di risoluzione chiede di impegnare la Giunta regionale a riferire in Consiglio entro l’autunno, sull’andamento della riforma, in modo da “aprire e sviluppare una discussione riguardo a una valutazione” degli obiettivi, delle criticità e delle prospettive future. Attraverso gli emendamenti approvati in commissione dalla maggioranza – si legge nella risoluzione a firma di Tommaso Fattori e Paolo Sarti – il provvedimento ha assunto contenuti che vanno a incidere sulla riforma del sistema sanitario toscano da poco approvata: in particolare, si fa riferimento all’eliminazione delle figure dei direttori di programmazione d’area vasta e all’attribuzione di un forte ruolo al direttore del dipartimento diritti di cittadinanza e coesione sociale.